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15 luglio 2006

Il segreto del nucleare


In un momento della nostra storia in cui l'equilibrio politico-militare mondiale si basa sul possesso della bomba nucleare, che ha rafforzato così la posizione di potere di alcuni Stati, gli Stati Uniti dichiarano che è stata realizzata una nuova arma. Su si essa non si sa molto, l'industria militare l'ha sempre tenuta sotto il massimo riserbo, ma esiste e può rimettere in discussione la distribuzione dei poteri a livello globale e lo stesso concetto di guerra.
La nuova arma si chiama e-bombe, ossia bomba elettronica.
Essa genera un impulso elettromagnetico di estrema potenza, causata dall'azione dei raggi gamma liberati in un'esplosione nucleare che ionizzano le molecole dell'aria. Derivando da un'esplosione nucleare, in tutti questi anni si è prestata maggiore attenzione sulla gestione delle crisi regionali di un conflitto nucleare, senza considerare gli effetti dell'onda elettromagnetica. Questa si propaga su grandi distanze seguendo la curvatura della ionosfera, e libera una potenza di moltissimi gigawatts su uno spettro di frequenza molto ampio: un'esplosione di 100 kT a 110 km d'altitudine può generare un impulso elettromagnetico distruttivo su una superficie equivalente alla metà degli Stati Uniti. Crea delle correnti indotte enormi a livello delle antenne, dei cavi elettrici e di strasmissione, distruggendo tutte le apparecchiature elettroniche.

È composto di un generatore di compressione di flusso e di un oscillatore a catodo virtuale, cdd. vircator. Nel generatore viene utilizzato un esplosivo rapido per comprimere un campo magnetico, prodotto da una fonte elettrica esterna che dà inizio al processo, trasferendo questo poi la potenza dell'esplosione. La compressione del flusso magnetico genera un picco di potenza, mille volte più potente di un fulmine, poco tempo prima della distruzione totale dell'arma. Il vircator, poi, produce un impulso di forte potenza che viaggia sullo spettro di frequenza delle microonde, tra 150 chilowatt e i 40 gigawatts. La sua frequenza e la lunghezza d'onda possono essere variate a seconda degli obiettivi che si vogliono colpire, e questo fa di lei un'arma davvero subdola perché può essere invisibile e difficilmente individuabile.
Se si pensa che i microprocessori degli elaboratori non sopportano tensioni superiori ai 10 volt, un campo elettrico di centinaia di volt andrà a distruggere ogni tipo di strumentazione a causa del sovraccarico di voltaggio o per l'effetto termico. I nostri radar, gli impianti radio, le televisioni, i sistemi di rete informatici e le reti telematiche verrebbero il pochi secondi annullati gettando nel caos un'intero sistema economico. Il fatto che colpisca apparecchi elettronici, non deve assolutamente indurci a pensare che non sia nocivo per gli esseri viventi, in quanto tutto ciò che si troverà sul suo raggio d'onda subirà gli stessi effetti dell'azione di un microonde, verrà ucciso o subirà delle terribili metamorfosi.Ingrandisci

Per le sue caratteristiche, questo tipo di bomba non è efficace contro le guerriglie, contro i terroristi islamici e contro quelli che convenzionalmente definiamo come nemici. È stata progettata e studiata per colpire un nemico strutturato, tecnologicamente sviluppato, dotato
di una società civile organizzata. È destinata a sabotare le strutture governative e amministrative, le imprese e gli organismi vitali per un'economia, la rete di infrastrutture, le forze armate, e ovviamente la popolazione civile.
L'intero sistema burocratico, così come i media, utilizza delle reti dense di calcolatori e elaboratori che trattano banche dati sconfinate, e aiutano con degli strumenti di analisi a stilare provvedimenti, finanziarie e prendere decisioni di politica economica. L'impulso elettromagnetico non solo distruggerà degli uffici locali, ma propagandosi nei cavi di trasmissione - salvo che non sia cellule ottiche - saboterà l'intero sistema, e la cancellazione dei database riporterà una nazione indietro di settanta o cento anni, perché non sarà possibile recuperare nulla anche se si sostituissero gli elaboratori.
Lo stesso accadrà alle industrie, da quelle petrol-chimiche a quelle manifatturiere, fino alle centrali di energia, perché i loro sistemi di produzione sono tutti automatizzati: l'economia così si lacererà a tal punto che lo Stato aggredito resterà senza di che vivere. Anche la rete d'infrastrutture è un facile bersaglio, soprattutto il trasporto aereo e ferroviario, che vengono fermati o disorganizzati, in modo tale che anche lo Stato resterà totalmente paralizzato. Sulla popolazione invece gli effetti sono terribilmente devastanti, se si pensa ai danni biologici, tipici della stessa esplosione nucleare, ma quelli che più interessano sono soprattutto gli effetti indiretti. Una società avanzata, dipendente dalla tecnologia e con un modo di vivere basato su comodità e privilegi di ogni genere, senza elettricità, o senza mezzi di comunicazione e di trasporto, senza un governo, abbandonata dalle istituzioni, muore nel giro di pochi giorni per autodistruzione. Quello che si cerca di colpire è innanzitutto la volontà di combattere delle persone, agendo sulla disperazione, il terrore, lo smarrimento. Le prove tecniche le abbiamo già viste e sono state scioccanti, se si pensa all'uragano Katrina, al Millennium Bag, ai brevi blackout, al mal funzionamento dei radar. Questi eventi hanno dimostrato a tutti che non sopravvivremmo tre giorni così, senza nulla, solo con una manciata di legumi al giorno.

Questa è un'arma che prima di ogni altra cosa, è un moltiplicatore di energia elettromagnetica, in grado di raggiungere il nemico nella maniera più efficace possibile con il minor dispendio di soldi e di eserciti, in tempi brevissimi, facilitando l'invasione e la conquista non belligerante della colonia. Il suo aspetto convenzionale, molto simile a ordigni classici, le permette di essere utilizzata anche all'oscuro degli Stati e delle organizzazioni internazionali.
Elasticità nell'utilizzo, mobilità, rapidità di azione, infiltrazione molto profonda nello Stato nemico, adattabilità e precisione, sono le caratteristiche che consentono di utilizzare strategie di invasione graduali, di stabilizzare subito la situazione senza che vi sia bisogno di interventi esterni, ma soprattutto di imporre una volontà politica senza la minima resistenza. Missioni di pace e guerriglie tra la popolazione civile svanirebbero, perché sarebbero sostituite dal controllo totale e indiscusso dell'invasore-liberatore. Può essere utilizzata anche come "sanzione" proporzionale o maggiore, rispetto ad un qualsiasi attacco politico e ideologico, sarebbe dunque uno strumento di dissuasione, di gestione delle opinioni internazionali che premono verso la pace o l'arretramento delle proprie posizioni.

La e-bombe è un'arma di distruzione di massa, la più spaventosa che possa essere mai stata creata dall'uomo. La sua pericolosità sta proprio nella facilità in cui annienta ogni tipo di difesa dello stato nemico, pilotando a distanza il caos e l'invasione, riducendo al minimo la perdita di vite umane.
Così il conflitto iraniano che si sta preparando non è per il petrolio, perché se il costo a barile va alle stelle, sarà solo il popolo a doverne pagare il prezzo. Il vero motivo è quello di impedire l'armamento nucleare, perché esso consente di costruire la sola arma di distruzione di massa che consentirebbe la distruzione di uno stato occidentale, rivoltandogli contro lo sviluppo e l'avanguardia che cerca di portare ovunque, perché simboli di civiltà.