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01 aprile 2011

La NATO conosceva i crimini dell'UCK


Roma/Kosovo - La questione della criminalità in Kosovo sta diventando sempre più oggetto di attenzione da parte dell Comunità Internazionale, che cerca ora di rimettere in discussione il modello kosovaro come 'Stato fondato su una classe politica corrotta e criminale'. Aumentano infatti le inchieste e le perquisizioni da parte della polizia internazionale, volte ad effettuare una sorta di epurazione silenziosa nella classe politica del Kosovo. Eppure, l'amministrazione americana e la stessa Alleanza Atlantica conosce da almeno dieci anni la situazione del Kosovo, considerando che poco dopo la fine della guerra, nell'autunno del 2000, l'intelligence militare della Nato ha prodotto il primo rapporto sulla rete locale della criminalità organizzata, tracciando con chiarezza le connessioni tra le famiglie e le bande che si ripartivano le zone di influenza del Kosovo. Compare così la rete di Hashim Thaci, della famiglia di Haradinaj, Sulejman Selimi, Sabit Geci, Remi Mustafa, Agim Ceku, ma anche come le organizzazioni della Fark (della corrente di Rugova e appartenente ad un contesto locale) si avvicendavano a quelle dell'UCK (corrente che godeva dell'appoggio degli internazionali). I crimini di cui sono accusati gli ex membri dell'UCK riguardano estorsione, omicidio e traffico di droga, auto rubate , sigarette, armi e prostituzione.

Il rapporto, la cui esistenza non è stata riportata in precedenza sui media, è stato invece ampiamente diffuso tra tutti i paesi della NATO, per divenire oggi oggetto di ricatto all'indomani della formazione del nuovo Governo. Nonostante quindi i funzionari statunitensi conoscessero lo statoi dei fatti, per anni Thaci e gli ex dell'UCK sono rimasti alleati preziosi, che sono stati utili per la destabilizzazione della Serbia e successivamente per controllare tutti i traffici di quella zona dei Balcani. L'ex segretario di Stato Madeleine Albright lo abbracciava pubblicamente, l'ex Presidente George W. Bush lo ha ospitato nella Casa Bianca, Richard Holbrooke lo definiva una controparte diplomatica , il Vice Presidente Joseph Biden lo ha accolto recentemente alla Casa Bianca, per non parlare della visita del Segretario di Stato Hillary Clinton in Kosovo. I rapporti tra Stati Uniti e Kosovo sono ormai noti, mentre la relazione che li unisce ora sembra quella di due soci in un delitto, dove il primo cerca di tenere legato a sé il secondo con il ricatto. Il caso del Kosovo, d'altro canto, non appartiene alla 'storia remota', ma al nostro presente più attuale, perchè ci fa capire da dove hanno origine le rivoluzioni per la democrazia e a cosa portano: guerra, frammentazione, destabilizzazione, controllo dei territori con la guerriglia, regionalizzazione. Lo abbiamo visto con la Jugoslavia - laboratorio per eccellenza nel cuore dell'Europa - e lo vediamo impotenti nel Nord Africa, temendo che questo vento di rivolta giunga nel Medio Oriente. Fin dove bisognerà arrivare per fermare questa macchina della guerra?