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26 giugno 2008

Il predicatore di Tirana


L'ambasciatore americano a Tirana Jhon L. Withers II viene accusato di essere implicato nello scandalo del commercio delle munizioni di provenienza cinese per l’esercito in Afghanistan, vietate dal Pentagono. Secondo l'inchiesta del capo della Commissione di Monitoraggio e delle Riforme Governative, Henri Waxman, si sarebbe tenuto un incontro segreto fra l`ambasciatore Withers e il ministro Albanese della Difesa, Fatmir Mediu nel novembre del 2007, un giorno prima che il giornalista del New York Times andasse in Albania per indagare sul commercio di munizioni. ( Foto: Jhon L. Withers II e Fatmir Mediu )

Ironia della sorte, il grande predicatore dello scandalo Gerdec, l`ambasciatore americano di Tirana Jhon L. Withers II, è finito nell’occhio del ciclone come implicato nei rapporti tra il contractor del Pentagono la AEY Inc. di Miami e la società di Stato albanese per l’import-export di armi, la Meico. Dopo l’arresto del Presidente della AEY Inc. Efraim Diveroli, con l'accusa di aver spedito in Afghanistan 35 carichi di munizioni di produzione cinese, dal valore di 40 milioni di dollari in violazione del contratto con il Pentagono, l’attenzione degli inquirenti si rivolge ad un uno degli insospettabili, il giustizialista e accusatore Jhon L. Withers che dovrà finalmente rendere conto dinanzi al Governo Americano sul suo ruolo in tutta questa faccenda ( si veda: Caso Gerdec ). Il capo della Commissione di Monitoraggio e delle Riforme Governative, Henri Waxman, in una lettera inviata al Segretario di Stato Condoleesa Rice, ha accusato l`ambasciatore Jhon L. Withers II di essere implicato nello scandalo del commercio delle munizioni di provenienza cinese per l’esercito in Afghanistan, vietate dal Pentagono. Nella sua lettera, Waxman fa riferimento alla testimonianza all'addetto militare dell'ambasciata Larry Harrison, circa un incontro segreto fra l`ambasciatore Withers e il ministro Albanese della Difesa, Fatmir Mediu nel novembre del 2007, un giorno prima che il giornalista del New York Times andasse in Albania per indagare sul commercio di munizioni. Infatti, il 9 giugno del 2008 il personale della Commissione d`Inchiesta del Congresso Americano, ha realizzato un'intervista criptata con il maggiore Larry Harrison, ufficiale del Dipartimento della Difesa che lavora in Albania come capo dell’Ufficio di collaborazione per la Difesa americana, nella quale afferma di aver inviato agli ufficiali dell'Ambasciata USA a Tirana una richiesta di informare il comitato d`inchiesta in relazione all'incontro tra Mediu e Withers.

A tale richiesta, l'ambasciata non ha dato nessun dettaglio, ma secondo Harrison durante l'incontro i due rappresentanti si sono accordati per nascondere l`origine delle pallottole cinesi, vietate secondo il regolamento degli Stati Uniti d`America. Waxman ha comunque avviato un'altra richiesta per ottenere documenti aggiuntivi sugli incontri dei diplomatici dell'ambasciata. Nel corso della prima seduta d`udienza tenutasi ieri, sono stati interrogati 4 alti ufficiali del Pentagono, chiedendo del ruolo dell’Ambasciata Americana a Tirana, per accertare i sospetti che lo stesso ambasciatore Withers era al corrente della falsificazione dell'origine delle pallottole cinesi. Il generale William Philips, il direttore esecutivo dell'agenzia per l`Amministrazione dei contratti della difesa, Mitchell Hawell, Stephen Myll e Jeffery Parsons, direttore esecutivo del Comitato per i Contractor dell' esercito americano, hanno testimoniato sui contratti e i contenuti verso la compagnia AEY Inc., diretta da Efraim Diveroli, confermando che fino al momento della falsificazione dell'origine della merce, tutto era lecito essendo stato sottoscritto rispettando i termini di legge. Al contrario, il Vice Segretario di Stato per le questioni politico-militari, Steven Mull, ha rifiutato di commentare le accuse sull'ambasciatore Americano, affermando che "il Dipartimento di Stato risponderà alle accuse attraverso i giusti canali dopo che sarà raccolto materiale a sufficienza". Il Congresso ha comunque deciso ieri che Withers, assieme ad altri 5 altri ufficiali dell'ambasciata si dovranno presentare per testimoniare prima della data dell'11 luglio.

Subito dopo l'udienza del Congresso Americano sulla questione sollevata dalla missiva di Waxman, il portavoce del Dipartimento di Stato Americano a Washington Tom Casey ha valutato la figura dell'ambasciatore Americano Withers come "un diplomatico dalla carriera di successo" mentre aggiunge che le indagini sono "giuste e trasparenti", e saranno eseguite "con grande serietà". Secondo lo stesso Casey, qualora sorgesse il bisogno di un’indagine approfondita partirà un'inchiesta ufficiale. “Le accuse rivolte all’ambasciatore Withes sono molto serie - afferma il portavoce Tom Casey - e senza dubbio il Dipartimento di Stato tratterà con grande serietà ogni accusa che verrà presentata. Noi non abbiamo alcuna informazione a sostegno delle accuse fatte contro un diplomatico in carriera per oltre 24 anni e che ha servito con dignità lo Stato in molti paesi. Perciò l`ambasciatore Withers merita che le accuse mosse contro di lui e l`ambasciata di Tirana vengano esaminate in modo giusto e trasparente”. Il portavoce Tom Casey ha espresso la sua fiducia sull’esito del processo che sicuramente confermerà che l`Ambasciata americana ha agito in concordanza con la legge, precisando di non avere "nessun dubbio per pensare ad una conclusione diversa".

Anche se le reazioni del Dipartimento di Stato sono molto fredde, permeate di un forte disagio, vi sono dei fatti che non si possono ignorare, ma soprattutto delle strane coincidenze che vanno al di là delle supposizioni. Eleanor Norton, rappresentante del Congresso di Washington, ha precisato che “tutte le persone incluse nell’operazione di acquisto delle munizioni dall'Albania, erano state inserite nella lista degli indagati, che includeva tutti i nomi di coloro che erano coinvolti nel commercio illecito di armi”, tra cui anche l`ex direttore della Meico Ylli Pinari, inserito per la prima volta in questa lista già nel 2005. Secondo la Norton la fonte delle munizioni era proprio la società di Stato Albanese MEICO, in virtù del collegamento tra Ylli Pinari, Efraim Diveroli e l’intermediario Henri Tomei, che hanno sfruttato dei contratti leciti per trarne profitto personale e truffare il Pentagono. Diveroli, tra l’altro, è stato incluso nella lista delle persone sotto osservazione nell'anno 2006, insieme con il cosiddetto “signore della Guerra”, Henri Tomei, rappresentante dell’intermediaria fantasma Edvin Ltd. che collegava la AEY e la Meico , ma secondo alcune fonti ufficiose potrebbe trattarsi proprio di Heinrich Thomet, azionista di maggioranza della AEY Inc. ( si veda: Il barbiere di Cipro ) .

Pian piano, dunque, sembra che tutti i nodi vengano al pettine e che l’organizzazione criminale che ha montato un’operazione di traffico d’armi dopo aver ottenuto un tender dal Pentagono, diventa sempre più nuda. Ricordiamo che le indagini hanno già portato all’arresto di Mihal Delijorgji, proprietario della società che gestiva il deposito di Gerdec esploso, e poi l’accusa dell’ex Ministro Fatmir Mediu costretto alle dimissioni e poi all’eliminazione dell’immunità per poter subire un processo civile e penale. Non a caso è stato proprio l’ambasciatore Withers a chiedere con grande insistenza le dimissioni e la condanna di Mediu, predicando dall’alto della sua poltrona contro la corruzione dei politici albanesi. Tuttavia, l’arresto di Efraim Diveroli e di tutta la sua banda ha portato alla luce, evidentemente, altri dettagli sulla rete di contatti della AEY Inc. che ha comprato munizioni dall’Albania per venderli all’esercito Afghano, con un’intricatissima operazione messa su grazie a società fantasma e accordi politici. Sembra che la mente di Diveroli - che agli atti risulta essere un massaggiatore di 22 anni - sia riuscito a costruire un groviglio che persino la Corte degli Stati Uniti stenta a districare. Però già adesso veniamo a sapere che Diveroli non operava da solo, che aveva il sostegno di Pinari, Tomei, e di Mediu, e magari anche dell’ambasciatore Withers che ha combinato i giusti accordi. Forse, adesso, il grande moralista non parlerà più, non griderà più dall’alto del suo trono contro Mediu e il Governo albanese, e dovrà fare un passo indietro e rivedere alcune posizioni.

Rinascita Balcanica