Le recenti vicissitudini politiche hanno evidenziato la potenza e allo stesso tempo l'insidiosità del web come strumento di propaganda e di rassembramento delle masse. La distruzione dei partiti per far posto alla democrazia del web potrà in futuro provocare crisi politiche governate dal caos, dinanzi al quale i cittadini si troveranno totalmente privi di qualsiasi tipo di protezione, che prima era garantito dal filtro della politica. Ci prepariamo quindi ad entrare in una era in cui una legge chiara sulla cybernetica sarà di vitale importanza per la sicurezza nazionale. Occorrerà infatti difendere il Paese dalle aggressioni di entità e lobbies sovrastatali pronte ad appropriarsi della conoscenza, delle informazioni sensibili e del patrimonio delle aziende strategiche.
Oggi si chiedono nuove regole di controllo per i software che gestiscono banche, ferrovie, energia e telecomunicazioni, che dovranno essere omologati dagli organi del CNR e dello Stato. Allo stesso modo, se gli italiani vogliono diventare una "democrazia diretta" e mettere online tutte le informazioni delle aziende strategiche, dei meccanismi di governo e dei regolamenti istituzionali del paese, è necessario imporre delle regole di controllo. Non possiamo infatti affidare a Google, Youtube e Facebook la gestione e l'organizzazione della politica italiana, perché sono pur sempre società private, espressione di lobbies internazionali, contro le quali non possiamo combattere. Non possiamo essere rappresentati da associazioni di categoria che sono sovvenzionate da lobbies, ma dobbiamo trovare una strada nostra, che non sia quella descritta dai giganti di software americani. Bisogna infatti capire che quella del "grillismo" non è una soluzione e l'esempio di Parma insegna: il termovalorizzatore è stato comunque costruito, anche con le firme e la ratifica della procura. Dunque adesso è lo Stato che viene messo in discussione, senza essere preparati a dare una valida alternativa di governo sostenibile.
Oggi si chiedono nuove regole di controllo per i software che gestiscono banche, ferrovie, energia e telecomunicazioni, che dovranno essere omologati dagli organi del CNR e dello Stato. Allo stesso modo, se gli italiani vogliono diventare una "democrazia diretta" e mettere online tutte le informazioni delle aziende strategiche, dei meccanismi di governo e dei regolamenti istituzionali del paese, è necessario imporre delle regole di controllo. Non possiamo infatti affidare a Google, Youtube e Facebook la gestione e l'organizzazione della politica italiana, perché sono pur sempre società private, espressione di lobbies internazionali, contro le quali non possiamo combattere. Non possiamo essere rappresentati da associazioni di categoria che sono sovvenzionate da lobbies, ma dobbiamo trovare una strada nostra, che non sia quella descritta dai giganti di software americani. Bisogna infatti capire che quella del "grillismo" non è una soluzione e l'esempio di Parma insegna: il termovalorizzatore è stato comunque costruito, anche con le firme e la ratifica della procura. Dunque adesso è lo Stato che viene messo in discussione, senza essere preparati a dare una valida alternativa di governo sostenibile.
La terra promessa del web
28 marzo del 2008
Ciò che prima rappresentava la televisione, come fenomeno che molti hanno definito il cancro del sistema, oggi è costituito dal web. Con quella contraddittoria apparenza democratica, la rete è divenuta lo stereotipo della strumento della volontà popolare, dando vita così a community particolari, a spazi virtuali in cui tutti vogliono esprimere la loro voce, a movimenti di controinformazione. Dietro tutto questo, non vi è altro che finzione, un muro invisibile, che si attraversa per perdersi all'interno di esso.
Burattinai reggono le fila di questo spettacolo, si muovono nella rete come delle strutture invisibili, che forse sono ben evidenti ma nessuno vuole vedere, ma sicuramente sono sempre gli stessi che si rivendono ogni volta. Nella giungla di quello che è diventato il web possiamo distinguere la nuova professione dei commentaristi, che "lavorano nei forum" come vere e proprie macchine di disinformazione. Accerchiano il proprio obiettivo e strumentalizzano le sue parole e le sue idee per raggiungere con la manipolazione il proprio scopo. Creano intorno ad esso elogi, apprezzamenti, poi critiche e polemiche, che vanno alla fine a svilire totalmente l'obiettivo che era stato prefissato. Lo schema che vi proponiamo spiega così come il forum, pian piano agisce contro l'idea che viene individuata come antagonista.
Nel nostro viaggio, abbiamo così incontrato una miriade di piccoli personaggi che escono alla luce se toccati da particolari temi, per poi scomparire nel nulla. Le loro armi sono l'etichettare, il diffamare, il distorcere, la propaganda, postando a raffica dei commenti inutili, nascondendosi dietro dei nick falsi.
Così il "ragno" della community manipola la sua community, creando false identità, complimentandosi con se stesso e ponendo domande stupide solo per risaltare la sua stessa intelligenza. In alcuni uffici politici, questi ruoli vengono definiti utenti sintetici, per indicare una massa di identità virtuali inesistenti. In realtà, questo sistema libero del Web sdoppia i personaggi : quelli che crediamo siano dei violenti, in realtà non lo sono e scopriamo che c'è solo propaganda, altri invece, che crediamo siano dei giusti, scopriamo che sono molto pericolosi. È il nuovo stile dei commentaristi, e per divenire tali basta avere accesso all'internet, creare un forum con delle pubblicità, e accogliere attorno al proprio forum un piccolo gruppo di utenti sintetici che andranno a colpire una persona, per diffamarla e screditarla.
Questa è la povertà in cui siamo caduti, e quella che noi definiamo "democrazia dal basso" ci sta rovinando, perché non usiamo la rete per arricchire il nostro sapere, per crescere economicamente grazie all'aiuto della telematizzazione, ma per sfogare le nostre frustrazioni, come puro svago disinteressato. Tutto si riduce ad uno sterile "copy and paste", ad un commento del commento che non porterà certo alla verità. Ciò che per esempio fa Beppe Grillo, è solo una grande campagna di marketing per vendere se stesso e il suo prodotto di "sarcasmo" sui drammi della nostra società, per poi strumentalizzare la massa. Anche Marco Travaglio, che in qualità di giornalista commenta degli atti pubblici accuratamente selezionati, resta nella sua visione di settarismo senza dare alcun vero contributo alla scoperta dei sistemi giuridici invisibili che proteggono i potenti, di qualsiasi schieramento politico essi siano. Non è questo il giornalismo di investigazione, ma un eterno commentare degli atti a tutti disponibili, perché l'accesso alle fonti è troppo costoso per portare avanti una vera inchiesta.
Queste dunque sono le forze che giocano e ribaltano il web, con gli stessi meccanismi che un domani condurranno le campagne elettorali, promuoveranno progetti di legge e politiche sociali. Per tale motivo, bisogna chiedersi quale sia il loro scopo, a cosa servono, e perchè hanno creato sistemi di "opinionisti" da quattro soldi, di "pensatori", che aggrediscono chiunque si presenti con un'idea diversa. Se oggi si vogliono abbattere queste barriere, una società, un partito politico, una qualsiasi struttura, dovrà creare un sistema cybernetico suo e non già predisposto, perché è stato concepito per usarci.Tutto questo porta ad uno spirito di contraddizione in continua crescita, perchè chi ha creato queste strutture sa come manipolarci. Il web e la rete sono il miraggio, la terra promessa che non esiste, quella democrazia che non verrà mai realizzata. Inconsapevolmente, tutti si accaniscono a scrivere nei forum, e senza volerlo si rendono partecipi della grande cospirazione che vuole la creazione di una realtà sintetica.
Queste dunque sono le forze che giocano e ribaltano il web, con gli stessi meccanismi che un domani condurranno le campagne elettorali, promuoveranno progetti di legge e politiche sociali. Per tale motivo, bisogna chiedersi quale sia il loro scopo, a cosa servono, e perchè hanno creato sistemi di "opinionisti" da quattro soldi, di "pensatori", che aggrediscono chiunque si presenti con un'idea diversa. Se oggi si vogliono abbattere queste barriere, una società, un partito politico, una qualsiasi struttura, dovrà creare un sistema cybernetico suo e non già predisposto, perché è stato concepito per usarci.Tutto questo porta ad uno spirito di contraddizione in continua crescita, perchè chi ha creato queste strutture sa come manipolarci. Il web e la rete sono il miraggio, la terra promessa che non esiste, quella democrazia che non verrà mai realizzata. Inconsapevolmente, tutti si accaniscono a scrivere nei forum, e senza volerlo si rendono partecipi della grande cospirazione che vuole la creazione di una realtà sintetica.