A rischio investimenti italiani all'estero?
Trieste - Il Ministero degli Esteri continua a mostrare indifferenza dinanzi alle richieste de La Distributrice di fornire spiegazioni e dare precisi chiarimenti al mancato intervento della diplomazia italiana per pretendere il rispetto della convenzione italo-croata per la tutela degli investimenti. Rispondendo alla lettera dei F.lli Ladini in merito alla necessità di prendere una posizione chiara e definitiva sul controverso caso dell'espropriazione illecita della Dalmatinka da parte delle autorità croate, il Ministro Giulio Terzi afferma che "la normativa vigente non prevede la possibilità di un contributo dello Stato alle spese (giudiziarie)", nonostante sia stata ratificata una convenzione intergovernativa che afferma il contrario. Una tale contraddizione non può che risultare 'vergognosa' per uno Stato europeo - se possa definirsi tale - che quindi nega il riconoscimento di un accordo fatto a protezione degli investimenti italiani all'estero. In altre parole, con tale atto di ricusazione, il Ministero degli Esteri pregiudica la credibilità dello Stato italiano nei confronti delle parti terze, con cui sottoscrive memorandum, accordi e dichiarazioni di intesa, in nome della buona cooperazione tra gli Stati. Ci chiediamo, quindi, quali potranno essere in futuro le conseguenze di un tale atto scellerato, che mina la sicurezza degli imprenditori italiani all'estero, convinti di avere alle spalle la protezione dello Stato in caso di una violazione degli accordi da parte del Governo ospitante.
In un periodo di crisi, il rischio di rappresaglie, di azioni di sciacallaggio, di rapina e di espropriazione sono sempre alle porte, e cosa pensa di fare il nostro Ministero degli Esteri? La risposta diplomatica ufficiale è inesistente, per non parlare degli interventi "a porte chiuse informali", rimessi alla scarsa iniziativa degli ambasciatori. I riflessi dei nostri diplomatici sono ridicoli, se si pensa alla rapidità dei nostri competitors, in grado di orchestrare rivolte sindacali e proteste di ONG nel giro di pochi giorni. Una situazione che viene ancor più aggravata dall'irresponsabilità del Ministero degli Esteri, che sta intenzionalmente mettendo a repentaglio il patrimonio di migliaia di imprese italiane all'estero. Qualora tale meccanismo si innescherà, allora bisognerà risalire alle responsabilità di ogni funzionario, colpevole di aver ignorato le richieste di intervento di chi aveva percepito i segnali di pericolo. Invieremo tutta la documentazione ai deputati italiani e chiederemo una commissione d'inchiesta sull'operato dell'ambasciata italiana a Zagabria e sul ruolo del Ministero degli esteri, al fine di individuare la colpa dei personale diplomatico, chiedendo inoltre la loro estromissione da ogni carriera istituzionale.
Lettera di risposta del Ministro Terzi alla richiesta dei F.lli Ladini | |