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09 aprile 2013

Una bufala mediatica a Taranto


Un'inchiesta shock compare sulle pagine del Quotidiano Puglia, rivelando i dettagli di un'inchiesta internazionale portata avanti 'coraggiosamente' dai PM della Procura di Taranto, ma sapientemente boicottata dalle autorità di investigazione di alcuni Paesi Europei. Già leggendo le prime righe, il fatto ci ricorda un controverso caso di un'indagine sotto copertura condotta da un civile dietro il coordinamento degli inquirenti di Taranto, "Gli abusi della Magistratura e l'arroganza del potere". Il tutto quindi ci fa pensare alle classiche bufale giornalistiche, orchestrate per giustificare degli abusi, sollevando il classico polverone mediatico. Nient'altro che un segno di debolezza, o forse qualcosa non sta funzionando nell'ingranaggio? Nonostante quindi l'inchiesta shock, nessun media l'ha menzionata, e solo il Quotidiano Puglia ha "ottenuto l'esclusiva", mentre noi siamo gli unici ad aver dato un seguito mediato a questo grande scoop. 


E' strano infatti che, ad un articolo che denuncia una lunga serie di irregolarità istruttorie - che hanno messo a repentaglio la vita di un civile, con il conseguente e infinito scarica-barile tra i diversi uffici - segue poi una cronaca pedissequa che santifica l'operato della Procura. Un vero e proprio complotto giudaico-massonico, con tanto di Mossad e collegamenti con la Russia, che mescola una serie di fatti inesatti, alterando del tutto la reale natura delle ricerche fatte da un civile, che diventa un 'confidente' della Procura, per poi essere disconosciuto dagli ispettori che lo avevano reclutato. Insomma il classico fumo negli occhi, per non fare una brutta figura dinanzi ai vertici istituzionali, che magari oggi stanno proprio indagando su quella infelice iniziativa di chiedere ad un intermediario immobiliare di mettersi sulle tracce di un'organizzazione che effettuano operazioni di ‘cambio valuta’ attraverso titoli obbligazionari. Ci chiediamo poi abbia autorizzato questa indagine, e perché le istituzioni abbiano provato - come dimostrato da una lunga serie di documenti - a fare un continuo scarica barile, confondendo così gli eventi. E' forse questa un'omertà della Procura? 


Ebbene, vogliamo avvisarvi che siamo profondamente offesi  per questa bravata che offende la nostra intelligenza, anche perché tra 'gente seria' queste cose non si fanno, e noi non siamo certo pronti a firmare ricevute in bianco, non ci chiamiamo di certo 'Tranquillo' anche se ci sentiamo sempre ripetere questo nome nelle orecchie. Potremo per esempio cominciare un processo mediatico su questa storia, e far entrare le telecamere nel Tribunale, chiedendo  per esempio: “Chi ritiene plausibile una tesi, secondo cui un'inchiesta condotta dalla Polizia di Stato italiana sia stata fermata perché Paesi come Inghilterra, Germania e Russia non hanno risposto alle rogatorie?".  E' una ipotesi alquanto assurda, ma comunque da dimostrare con fatti e documenti, e non solo con un articolo pubblicato su un giornale locale. Ad ogni modo, per portarci un po' avanti con il lavoro, abbiamo già provveduto ad inviare la documentazione a nostra disposizione a Bruxelles, chiedendo come sia possibile che due Stati membri  della Comunità europea non abbiano risposto alla Procura di Taranto su una importantissima inchiesta. Cosa che dubitiamo fortemente, considerando che le istituzioni europee sono assolutamente corrette e trasparenti, soprattutto con le comunicazioni estere. Sarebbe invece d'aiuto se, gentilmente, ci forniste i costi complessivi di questa fantomatica inchiesta internazionale, giusto per verificare le eventuali consulenze utilizzate e 'pagate' dalla Procura. Da questo articolo ci sembra di capire che 'avete fatto tutto da soli', ma almeno avete pagato chi ha fatto  il servizio?

Audio della registrazione che prova
il coinvolgimento di un civile sotto copertura