Motore di ricerca

05 febbraio 2015

Esodo dei kosovari verso l'Europa: Germania riapre campi di concentramento?


Pristina - Migliaia di cittadini della Repubblica del Kosovo hanno lasciato, in questi ultimi mesi e tra le lacrime, il paese. Alla ricerca di una vita migliore, hanno abbandonato il paese, rischiando la vita, mediante le strade illegali insieme ai bambini e agli anziani. Un esodo simile non veniva registrato dal periodo della guerra, ma oggi, 15 anni dopo il conflitto armato e 7 anni dall'indipendenza della Repubblica del Kosovo, i cittadini sono esasperati fino al midollo nel loro paese. Non li ferma né la Serbia, né l'Ungheria, e tanto meno l`Europa, ma neanche il Kosovo. Anzi, il Governo kosovaro non tenta neanche di chiudere il confine con la Serbia, paese da dove vanno via gli emigrati kosovari. Nonostante i molteplici appelli, anche ieri sera, come oramai ogni sera, solo da Pristina sono partiti 10 autobus, con almeno centinaia di persone e, considerando che in  un autobus di due piani possono entrare più di 100 persone, la stima dell'esodo comincia ad essere impressionante.

Molteplici le speculazioni
Si moltiplicano intanto le speculazioni sui media e tra l'opinione pubblica circa le motivazioni che stanno alla base dell'improvviso e massiccio esodo dei kosovari. In primo luogo, si ipotizza che tali massicce migrazioni verso i paesi dell'UE vengono tollerate per contenere il fenomeno di partecipazione di molti albanesi tra le fila dell'ISIS. In secondo luogo, vi potrebbe essere un certo interesse da parte dell'Ungheria di fare entrare sul proprio territorio sempre più migranti,  in modo da giustificare l'accesso a maggiori fondi UE, considerando che la prima registrazione avviene presso le autorità ungheresi. Secondo altri, è in corso un vero e proprio test per misurare quanti albanesi potrebbero recarsi in UE dopo la liberalizzazione dei visti per i kosovari. Per cui, sarebbe in atto un verso e proprio tentativo per bloccare l`ulteriore integrazione dei Balcani nell'UE. Allo stesso modo, potrebbe esservi l'esigenza di svuotare il Kosovo, per normalizzare l'economia e bilanciare i livelli di disoccupazione e del PIL.  Altro motivo, di natura razzista, riconduce l'arrivo dei kosovari per compensare la grande presenza di africani e persone dal Medio Oriente. D'altro canto, il mercato del lavoro europeo sta invecchiando, per cui ha bisogno di essere rigenerato da forza lavoro giovane, di origine europea, e compensare così le carenze in molti settori professionali (infermieri, operai specializzati). 

La dinamica dell'esodo

Dalla stazione di Pristina, un punto d`incontro dei cittadini provenienti dai vari comuni, che intraprendono le strade verso l`ignoto, partono ogni sera in media 10-15 autobus, con 800-1000 persone e forse di più, e nell'arco di un mese è stata raggiunta la cifra allarmante di circa 30 mila cittadini. Salgono donne, bambini, uomini, sugli autobus che sono diretti a Belgrado, e poi verso Subotica, e infine in Ungheria, che è il trampolino di lancio per arrivare nei paesi come la Germania, la Francia e la Svizzera. Le immagini sulle partenze di massa durante la notte dalla stazione di Pristina sono diventate solite, e lo stesso scenario si ripropone anche nelle stazioni di altre città, come Mitrovica, Drenica e Shala, Drenas, Skenderaj, Vushtrri. Interi quartieri del paese dunque si stanno svuotando, nonostante l`appello degli alti rappresentanti statali e di quelli internazionali, che danno segnali che nessun paese dell'UE offre più lo status di asilo. I dipendenti della stazione degli autobus, dicono che il numero dei cittadini che viaggia verso la Serbia tale che i biglietti sono stati venduti fino al 6 febbraio. Secondo i dati del Ministero kosovaro degli Interni, a novembre del 2014 oltre 24 mila cittadini del Kosovo hanno lasciato il paese. Secondo i dati dell'Eurostat per il 2013, il numero dei richiedenti asilo kosovari è di 20.220. Intanto, per il 2014, esclusi il mese di novembre e di dicembre, nei paesi comunitari hanno chiesto asilo 11 mila e 880 cittadini kosovari. Non sono disponibili i dati ufficiali degli ultimi mesi, tuttavia secondo le supposizioni ogni mese sono 12.600 le persone che emigrano. 



Un emigrato clandestino che ha parlato in condizione di anonimato, ha riferito che attualmente vive in un campo profughi a Monaco di Baviera, e che andare in Ungheria molto facile, è come andare a Durazzo o a Valona. Per quanto riguarda i costi, un viaggio Pristina-Subotica costa 30 euro a persona, e il viaggio è tranquillo senza problemi. A Subotica, come ha raccontato un uomo, c'è il facile approccio con i mediatori (o trafficanti). Sono albanesi del Kosovo che conoscono tutti i buchi della frontiera serbo-ungherese. A tal punto il prezzo varia da 60 fino a 200 euro pro capite, a seconda del trafficante. Il servizio dell'autista è garantire il passaggio fino alla frontiera e mostrare la strada da prendere, ma dall`altra parte tutto il rischio spetta agli emigrati. In realtà, come ha raccontato il testimone, l`unico rischio è essere presi dalla polizia serba. In tal caso, la cosa peggiore è quella che di essere derubati, ma in nessun caso c'è un ritorno in patria. Una volta arrivati in Ungheria, gli emigrati sostano all'inizio in una stazione della polizia nei pressi della frontiera, e poi vengono accolti in un centro di accoglienza dove rimangono 24 ore. Il giorno successivo, le autorità del centro, danno i biglietti del treno e vengono trasferiti in un campo ungherese, al confine con l`Austria. Da soli, senza l'accompagnamento dei poliziotti, scendono a Budapest, e da lì con il treno vanno verso Monaco in Germania. Dopo la presentazione alla polizia della richiesta di asilo, vengono stabiliti poi in un campo, e ricevono alloggio, e tre pasti al giorno, e 80 € a settimana per piccole spese. Alla fine, il testimone ha aggiunto che bisogna aspettare due mesi per la risposta alla domanda d'asilo.



I passaporti serbi e i permessi tedeschi?
L'esodo dei kosovari è stato descritto anche dai media serbi, secondo i quali, il Kosovo è stato abbandonato da 21.500 persone. Secondo la stampa, alcuni partono con passaporti biometrici della Serbia, sottolineando tuttavia che il rilascio di tali passaporti per i residenti kosovari è terminato a giugno del 2009. Fino ad aprile del 2019 sono stati rilasciati circa 5.600 nuovi passaporti per i serbi del Kosovo, e 1500 per gli albanesi. Da settembre 2009 fino a maggio 2011, citando le parole di Ivica Dacic, allora Ministro degli Interni, 26.000 albanesi del Kosovo hanno preso un passaporto serbo. D`altra parte, non è noto quanti passaporti siano stati rilasciati illegalmente, secondo le valutazioni, il passaporto costava dai 2.000 ai 7.000 euro. Invece il quotidiano "Zeri" ha pubblicato foto del permesso provvisorio che le autorità tedesche rilasciano ai richiedenti asilo kosovari ad Amburgo. Nel campo di Amburgo vi sono oltre 1000 gli albanesi di tutte le età, dove ricevono, oltre ai pasti e l'alloggio, 140 euro al mese pro capite. A chi interessa sono stati anche allestiti dei corsi in lingua tedesca. "Dopo averci chiesto i dati personali, ci rilasciano un permesso provvisorio di soggiorno, come lo chiamiamo noi. Non so perché, e a che scopo. Non sappiamo cosa ci succederà. Non ci dicono se ci terranno qui, o se ci manderanno via", ha rivelato un emigrato di Amburgo per Zeri. 

Edificio del Campo di Dachau (Augusta)



Chi parla di buone e chi di pessime condizioni. Trasferiti a Dachau, ex campo nazista degli ebrei?
Questo martedì, quando il mondo ha commemorato i 70 anni dalla liberazione del campo di concentramento nazista ad Auschwitz, lo stesso giorno, la città tedesca di Augsburg ha deciso di rimettere in funzione un altro campo di concentramento di Hitler, Dachau, che è divenuto un edificio per alloggiare i rifugiati. E' stato disposto di dislocare entro il 31 gennaio, nella ex-caserma di Augsburg (Augusta), la Halle 116, del complesso del campo di concentramento di Dachau, 90 rifugiati. Il programma, tuttavia non è stato ancora attuato, e forse non andrà in porto (Fonte: Abendzeitung-muenchen.de). Le persone, i cui nomi sono sono scritti sulle liste, confessano che la vita in questi campi è molto difficile, quasi impossibile. Alcuni ufficiali tedeschi hanno condannato questa politica, informando che le rispettive autorità sono insensibili verso i richiedenti asilo, per la stessa storia dolorosa che rappresentano questi campi. Ma Dachau non è l`unico ex campo di concentramento che viene utilizzato per gli alloggi, a causa del crescente numero dei richiedenti asilo, anche in altre città stanno utilizzando forme alternative, come magazzini vuoti, o le caserme militari per far fronte al crescente numero di ospiti. Secondo gli ultimi dati elaborati dall'ONU, negli ultimi due decenni, la Germania conta il maggior numero di queste persone in tutto il mondo. D`altra parte,  i portali Gazetaexpress e Prmagazine.info, hanno pubblicato le foto sulle condizioni nel campo di Karlsruhe, dove gli emigrati parlano di gravi condizioni sanitarie e alimentari. Invece 96 emigranti fermati questi giorni nella stazione ferroviaria di Linz, in Austria, dicono che "non abbiamo lavoro, soldi, e nè futuro in Kosovo", e rifiutano di tornare in patria, e elencano molti motivi. Il quotidiano austriaco Oberösterreich, cita che se durante l`intero 2014 hanno chiesto asilo 1901 kosovari, solo nel primo mese del 2015 lo hanno chiesto 1029 cittadini, mettendo il Kosovo all'apice dei richiedenti asilo.

 Centro di accoglienza di Amburgo, Germania (Foto: Zeri.info)
 
Centro di accoglienza di Karlsruhe, Germania (Fonte: Prmagazine.info)
Centri di accoglienza in Francia (Fonte: Prmagazine.info) 


Emigranti kosovari passano senza controlli davanti ai poliziotti ungheresi al confine
Motivi e effetti
La disoccupazione giovanile in Kosovo ha raggiunto quote allarmanti, stimata per circa il 70%,  mentre in base ai calcoli 500 mila vivono solo con 1.72 euro al giorno. I motivi, come affermano alcuni testimoni, sono le gravi condizioni economiche, la vita molto cara, la disoccupazione, la mancanza di assistenza sanitaria, e perfino una depressione verso il loro futuro, e ci sono anche coloro per cui il paese è  finito da quando al potere giunta la coalizione LDK-PDK. Ma d`altra parte le condizioni che gli erano state promesse, come affermano i media kosovari, tuttora restano un mistero, per coloro che hanno preso la strada verso l`occidente, e non è successo ciò che loro immaginavano. Nell'ultima relazione trimestrale sul Kosovo, che sarà discussa il 6 febbraio, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon ha espresso preoccupazione sull'emigrazione della popolazione del Kosovo. "Le relazioni sull'esodo della popolazione kosovara negli ultimi mesi destano una grande preoccupazione", ha osservato il segretario dell'ONU, chiedendo alle autorità di affrontare la questione. D`altra parte gli effetti dell'emigrazione illegale hanno iniziato a sentirsi non solo nelle scuole, ma anche nelle imprese del paese. Verso l`UE non stanno emigrando solo i disoccupati ma anche coloro che avevano lavoro. Tra i paesi comunitari, solo la Germania ha stabilito con il Kosovo, nel 2004, un accordo bilaterale sull'occupazione stagionale. Nel mese di maggio del 2013 è stato abrogato il memorandum tra il Ministero kosovaro del Benessere sociale e la società tedesca “HOWL.L.C”, che prevedeva l`occupazione dei kosovari in Germania. Tuttavia, l`organizzazione APPK (Agjensioni i Përkrahjes së Punësimit në Kosovë - l`Agenzia per il Sostegno all'Occupazione in Kosovo), ha raggiunto un accordo di mediazione con la ZAV (Zentrale Auslands-und Fachvermittlung/Centro per la Mediazione del Quadro personale Estero e Professionale), per l'occupazione stagionale in Germania di giovani studenti durante il 2015. Infatti, rimane poco chiaro se la Germania in primo luogo, e la Francia e la Svizzera in secondo luogo, abbiano  un progetto per l`occupazione di questi cittadini, e se motivano tale ondata di migranti.