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17 settembre 2006

"Sono un terrorista, condannatemi!"

"No, non sei un terrorista!"

La lotta al terrorismo continua attraverso vie trasversali in modo da disorientarci tutti, senza riuscire a capire bene quale è oggi il nostro nemico. In suo nome hanno fatto guerre, hanno arrestato migliaia di persone senza alcuna prova materiale, hanno trasformato i paesi in lager e condotto dei processi farsa solo per sostenere la loro pazzia. Chiedete ai musulmani residenti all'estero i processi all'intenzione che hanno subito, le minacce e le torture che hanno dovuto subire per avere in cambio anche una sola ammissione.
Tanto per rendere l'idea della pazzia di fronte alla quale ci troviamo, è in corso in questi giorni in Bosnia uno strano processo ad un ex colonello di Al Qaeda, Ali Ahmed Ali Hamad, dichiarato innocente dal giudice contro la sua stessa volontà. Ha parlato di tracce sanguinose che i mujahedin hanno lasciato in Bosnia, ha confermato loro esistenza e tutta la sua attività criminale, senza peli sulla lingua, ma le sue dichiarazioni non sono sembrate interessanti per gli inquirenti. Quando aveva 18 anni è entrato in AL Qaeda, che gli ha dato salvezza e rifugio, attraverso Zagabria è giunto in bosnia nel campo di addestramento da cui sono usciti i più potenti capi di al queda, peccato che nessuno li riconosceva come tali. "Sono un terrorista, ho fatto tante stragi, ma loro mi vogliono convincere che io non sono tutto quello che dico, che sono innocente”.Questo e tanti altri racconti terribili sono scritti nel suo libro, e, soddisfatto, ha dichiarato che non lascerà mai la Bosnia, perché si è perfettamente ambientato in un paese così cordiale.

Riuscite ad immaginare l'assurdità del mondo in cui viviamo? I musulmani nel mondo lottano ogni giorno per essere scarcerati e riavere la loro credibilità e buon nome, mentre altri lottano per costruirsi questo mito, perché hanno capito benissimo il gioco che c'è dietro. È tutto un trucco, una barzelletta quasi, ma la verità la si scorge proprio in queste piccole cose, che sono i buchi del sistema.

L'opinione pubblica oggi condanna il fondamentalismo, la jihad, identifica in Al queda la struttura parallela che minaccia il nostro equilibrio sociale. Il rischio di islamizzazione è alle porte dell'Europa sin dell'inizio della guerra nei Balcani, quando i mujaidin, scortati dai soldati inglesi, giunsero nella Bosnia e Erzegovina per massacrare il popolo serbo. Allora le strutture sovranazionali, come l'Onu, il Fmi e lo stesso Vaticano, strinsero degli stretti accordi con l'Islam per utilizzare i suoi combattenti mercenari nella loro sporca guerra. I cattolici hanno stretto le mani ai musulmani per uccidere i serbi, rubare le loro terre e i loro soldi, tant'è che il Papa giunse in Bosnia per riprendere possesso delle sue proprietà. Per cui, dopo tanto tempo di consolidata amicizia, il Vaticano oggi si sveglia e parla della religione musulmana e dell'Islam come il credo che porta il male e il conflitto tra gli uomini, rinnegando la sua stessa storia.
La guerra al fondamentalismo islamico è la battaglia che da anni stanno combattendo i serbi, e solo adesso gli esperti di geopolitica se ne sono accordi, le grandi menti dei servizi segreti.
Le parole del Papa forse sono state volutamente dette a sostegno di una guerra contro le lobbies, contro coloro che usano il terrorismo per creare gli scontri di civiltà; poi però sono state ingigantite e strumentalizzate, per sollevare un grande polverone e stravolgere come sempre la realtà a proprio vantaggio.

Qualcosa effettivamente sta avvenendo, ed è una manovra dei Banchieri estremamente pericolosa perché vuole prendere il controllo della controinformazione e usarla per indebolire gli Stati. I nostri politici si sono macchiati di crimini terribili, di scempi nel pieno stile dei Ladroni, ma soprattutto sono stati stupidi, ingenui. Molto spesso dietro i grandi scandali, dietro una guerra ci sono storie di sesso, di vendette personali, di squallidi tentativi di rubare la donna o la carica di un altro: spendono soldi, tempo ed energie per i loro miserabili giochi di potere. I loro errori sono stati archiviati e protocollati, sono diventate persone ricattabili e meschine, pronte a fare di tutto pur di conservare la loro piccola poltrona.
I servizi segreti, dal loro conto, sono dei vermi, dei venduti, degli esaltati che credono di essere sovraumani, ma sono talmente stupidi che li riconosci in mezzo alla folla perché hanno gli stessi occhiali e le stesse auto.
Nonostante questo, ora occorre difenderli, perché le forze che spingono per la distruzione dei servizi segreti e dei governi sono i poteri forti che tutti credono di combattere. Allo stato attuale degli eventi, è meglio sostenere le nostre corrotte istituzioni che aiutare i Banchieri a creare dei falsi profeti per sostituirsi nel controllo dell'ordine mondiale. Il crimine invisibile oggi è questo, è agire sulle menti delle persone per dirigere la loro volontà, è muoversi all'interno delle istituzioni usando le leggi contro loro stessi. Il controllo delle folle mediante onde radar di bassa frequenza è una dei tanti sistemi per sedare le rivolte, per deprimere il nemico e renderlo inoffensivo. Ci dotiamo di giorno in giorno di nuovi ritrovati della tecnologia che riempiono la nostra vita di comodità e di chip, la nostra vita è tracciata in ogni suo movimento. Dove va a finire la sicurezza nazionale se riescono a tracciare i dossier e i documenti riservati sin dal momento in cui vengono redatti con i sistemi di Microsoft, che rubano le nostre informazioni ad ogni aggiornamento, nel momento in cui siamo sulla rete.
A nulla servono i servizi segreti o questi grandi apparati di intelligence, se poi i servizi paralleli sono in grado di entrare al loro interno e in qualsiasi momento grazie alla tracciabilità dei software commerciali.
Oggi vediamo i grandi imperi crollare, e le banche festeggiare mentre acquistano le compagnie di telefono, il controllo della banda di internet, e l'acqua. Questa è la verità che nessuno può negare, quindi la teoria del Crimine è giusta, è la chiave per capire come loro pensano e agiscono, è il segreto che non si può raccontare perché nessuno vuole ascoltare.