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07 marzo 2007

Il transfer money nei prossimi obiettivi delle Banche


Le indagini della Guardia di Finanza hanno sgominato un circuito di abusivismo finanziario sequestrando oltre 400 agenzie di trasferimento transnazionale di denaro, ritenute irregolari e così foriere di traffici di riciclaggio o di finanziamenti al terrorismo internazionale.
Sono state coinvolte circa il 50% delle subagenzie presenti sul territorio italiano, che fanno capo alle tre grandi agenzie mondiali della Western Union, MoneyGram e Travelex, con l’accusa di esercizio abusivo di attività finanziaria e di mancata istituzione dell’Archivio unico informativo.
Il sospetto è che queste agenzie costruivano dei canali di trasmissioni del denaro paralleli a quelli ufficiali, ossia quelli del circuito bancario, al fine di evadere tutte le misure dell’antiriciclaggio e i controlli anti-terrorismo. In ogni caso, più di 1,5 miliardi di euro di rimesse verso l’estero hanno evaso i controlli dell’Ufficio Italiano Cambi.

Fermo restando l’indiscutibile reato dell’abusivismo finanziario delle agenzie non registrate, questo tipo di indagini hanno un obiettivo ben mirato che va al di là dei controlli antiterroristici, che spesso rappresentano solo dei pretesti formali e mediatici di misure di invasione della privacy o del controllo della moneta in circolazione. Questi tipi di canali paralleli possono essere creati mediante delle infiltrazioni informatiche, in quanto i programmi che usano queste subagenzie mediante i quali effettuano i trasferimenti, appartengono a poche società che conservano così il controllo dell’intero circuito. Le procedure di sicurezza si attivano non appena vi è una eccessiva fuoriuscita di denaro dal sistema o una massa di circolante che non passa per il canale bancario. In coincidenza infatti del picco delle rimesse dall’Inghilterra verso l’estero nel mese di agosto scorso, vi è stata una diffusa campagna (mediatica più che altro) del pericolo di attentati che impediva a migliaia di emigranti di far ritorno in patria con il proprio gruzzolo di risparmi. Ricordiamo che l’esportazione di denaro in massa in periodi di crisi economica ( nel mese di agosto era in corso la guerra in Libano) potrebbe causare una crisi di liquidità e un vero crack economico.

Esiste dunque una chiara minaccia tra le entità bancarie che ha come obiettivo quello di controllare tutte le agenzie di transfer money, per impossessarsi di tutta la liquidità, divenuto un bene scarso, in modo da incanalare nel circuito bancario tutto il contante. Quello del transfer money è l’unico sistema che oggi consente di trasferire del denaro che sia poi immediatamente ritirabile e disponibile senza che siano praticati giorni di valuta. Le banche praticano una grande truffa sul denaro altrui, lucrando soprattutto su quello delle transazioni mediante i giorni valuta, ossia i tempi che la banca dice di aver bisogno per trasferire il denaro durante i quali i soldi vengono addebitati ma non accreditati, restando così nel limbo. I soldi che possono essere lucrati sul denaro trasferito durante i giorni di valuta ammonta a diversi miliardi ma scompaiono dai circuiti ufficiali, si perdono nel traffico elettronico e non ancora ritirati, perché non risulterà in alcun luogo che questo denaro è stato trasferito. Questo sistema si chiama “roll program” e permette di trasferire ingenti somme di denaro all’interno dei circuiti finanziari mediante dei programmi specializzati in tecnica monetaria, non commerciabili e dal valore inestimabile. Una di queste macchine è posizionata proprio in Lussemburgo e consente di immagazzinare le informazioni di tutti i conti correnti, tracciando ogni singola operazione finanziaria. Il sistema appena avverte un pericolo, lo segnala ai guardiani del palazzo che si adoperano per far rientrare l’allarme di crisi di liquidità o altro.
Tra il 1991 e il 1993 i casi di usura erano tantissimi, ma era un modo per sviare l’attenzione dall’anatocismo, che è un crimine contro l’umanità nascosto dai media e dai nostri politici, ci sono voluti anni prima che fosse scoperto proprio perché i meccanismi dei programmi non sono chiari né controllati.

Sarebbe interessante allora sapere quali mezzi ha la Guardia di finanza per capire le falle del sistema, visto che questi programmi non hanno una disciplina nazionale, hanno una struttura che non viene certificata o controllata da nessun organo statale, quando invece un programma deve essere omologato da un ente, da un’università, in modo che sia etico. Nessun magistrato ha fatto mai una vera inchiesta perché sono troppo occupati ad indagare sugli schiamazzi notturni e i crimini degli immigrati.

È comparsa dunque l’ennesima storia che ha come obiettivo quello di criminalizzare l’utilizzo del contante, come le vecchie notizie che affermavano che sulle banconote vi fosse cocaina, o virus per attacchi batteriologici. Oggi se un'impresa usa il contante, il suo commercialista è obbligato a controllare e a segnalare quella transizione come sospetta di violazione delle norme antiriciclaggio.
Con l’avvento della moneta elettronica, pian piano, ma sistematicamente, ogni settore verrà controllato e studiato attentamente per essere convertito alla virtualizzazione, dove tramite questi sofisticati sistemi si impossessano del nostro tempo,e della nostra intelligenza. Scambiare beni contraffatti non implica l’arresto immediato, ma lo scambio di questi beni su un sistema elettronico implica il blocco immediato dell’accesso al sistema, e presto anche dei conti correnti.
Noi non possiamo combattere se non capiamo, ma noi oggi crediamo in un bene materiale, come il possesso, perché siamo già all’interno di un sistema diverso da quello che ci dicono e che viene protetto dalle religioni. Il lavoro di Tesla viene sabotato e nascosto perché un domani crolla tutto se crolla la moneta del petrolio, crolla il sistema economico e le religioni. I Francesi,capirono e cercarono di fare la rivoluzione, ma fu falsata per il semplice fatto che anche le rivoluzioni servono, perché fanno credere alle persone di aver vinto, fanno costruire mausolei in onore dei criminali in modo da suggellare nella storia la sua memoria e impedire che la questione si riapra.