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06 febbraio 2008

Riciclaggio e bolla derivati, qualcosa di marcio nella finanza


All'indomani della bufera dei derivati scatenata dalle speculazioni di un broker, Société Generale è ora nell'occhio del ciclone. Si è aperto infatti dinanzi al tribunale di Parigi il processo "Sentier 2", nell'ambito della vasta inchiesta sulle operazioni di riciclaggio tra Francia ed Israele in cui sono coinvolte quattro banche tra cui Société generale, ed il suo Presidente Daniele Bouton, insieme con Barclays France, National Bank of Pakistan e Société marseillaise de crédit (SMC) , con più di 138 inquisiti .
Le indagini sono partite dalla scoperta di una rete di riciclaggio nel quartiere parigino di Sentier, e ben presto è stata allestita presso il Palazzo di giustizia una sala aperta al pubblico che ha ospitato ben 142 accusati, tra persone fisiche e giuridiche. L'inchiesta aperta dal Giudice parigino va ben al di là di una truffa di derivati e di futures, aprendo così uno squarcio all'interno della fitta rete finanziaria esistente tra fondazioni, banche e fiduciarie , che ha costruito un meccanismo di creazione di denaro e di riciclaggio per miliardi di euro. Meccanismo basato sullo scambio di titoli collaterali, spesso invalidi o privi di garanzia, ma accreditate e depositati presso grandi Banche allo scopo di registrare delle capitalizzazioni o delle riserve di denaro che nella realtà non esistono. Questo grazie alla complicità di una rete di broker e di società di Trading, che hanno alle loro spalle studi fiduciari e notarili in qualità di garanti e di coordinatori dello scambio dei titoli.

Il sistema è sempre lo stesso, ed è quello che abbiamo avuto modo di spiegare più volte nel corso delle nostre inchieste sul traffico di collaterali falsi sulle piazze svizzere, per poi essere depositati presso le securities di grandi Banche d'affari. Infatti, dinanzi al giudice di Parigi sono finiti sotto inchiesta cinque reti, quattro composte da società e intermediari finanziari, e la quinta di associazioni cultuali o umanitarie israeliane, che hanno riciclato denaro, abusando dei beni e dell'attività sociale e statutaria, ed emettendo fatture false per progetti mai realizzati e prestazioni mai offerte. Gli assegni emessi in funzione di tali fatture sono stati poi depositati in banche o in uffici di cambio in Israele, ed in particolare presso Société Generale, Barclays France, National Bank of Pakistan e Société marseillaise de crédit (SMC) , accusate di non avere sorvegliato sull'emissione e il trattamento degli assegni accettati dagli uffici di cambio israeliano ed ancora meno gli sborsi in contanti effettuati sui conti delle imprese o delle associazioni cultuali. Stando alla ricostruzione della procura, le somme riciclate da Société Generale, Barclays France, SMC e la National Bank of Pakistan sono state valutato rispettivamente per 32 milioni di euro, 24 milioni di euro e 2,6 milioni per le due ultime, per operazioni poste in essere tra il 1998 e il 2001. Su tali eventi è stata aperta in passato l'inchiesta denominata "Sentier 1" per il quale Société Generale si costituì come parte civile, come vittima dunque della fronde posta in essere da associazioni e società.
Ciò che ha indotto i giudici parigini all'apertura di un processo "Sentier 2" è stata la constatazione dell'evidente assenza di controllo da parte delle Banche, soprattutto in relazione agli stringenti controlli anti-riciclaggio previsti dalle normative. Sospetti che sono stati amplificati e confermati dal crack della scorsa settimana che ha visto un semplice broker aprire delle posizioni in future per circa 50 miliardi di euro - ossia per un ammontare di denaro pari al PIL di Stati come il Marocco, il Vietnam e la Slovacchia - che avrebbe dovuto allertare le autorità in qualche modo per segnalare l'evidente abuso e il rischio di un collasso.

Sorge a questo punto la chiara conferma di come una banca agisca in maniera del tutto arbitraria e senza alcun tipo di controllo, riuscendo ad eludere regole e norme internazionali, che - a quanto pare - vengono rigidamente imposte solo alle piccole imprese o a soggetti privati. Inoltre, il caso "Sentier" non è che la punta dell'iceberg di un sistema finanziario basato sulla carta straccia, sul nulla e su di un meccanismo di creazione di denaro mediante riciclaggio di titoli e di titoli senza alcun valore. Non è da escludere, inoltre, che i due casi che coinvolgono la Société Generale siano in qualche modo collegati, da quel sottile filo che unisce l'alta finanza dei sistemi informatici, con il mondo del Trading e dei cdd. "brokers da marciapiede". Infatti, da una parte abbiamo delle grandi Banche che stranamente sono coinvolte in un sistema di riciclaggio di titoli e fatture false emesse da associazioni umanitarie e da fondazioni, e dall'altra parte abbiamo le stesse banche che con poche transazioni bruciano miliardi di dollari, svalutando e cancellando riserve imputate a capitale forse perché "inesistenti".
In ogni caso, l'inchiesta che in questi mesi è stata portata avanti dalla Tela si è rivelata non solo giusta, ma estremamente attuale, in quanto ha perfettamente previsto e annunciato che la scoperta di titoli e collaterali falsi avrebbe ben presto portato alla destabilizzazione dei sistemi finanziari di Banche e società che ne fanno uso. Non dimentichiamo che a poco tempo dalla denuncia dell'esistenza di Bonds Petrobras non validi sulle piazze finanziarie svizzere, e depositate presso la Ubs Bank, questa ha annunciato una forte svalutazione delle riserve, ed è stata poi ben presto sfiduciata sul molti mercati come advisor.
Recentemente la Tela ha portato alla luce documenti e certificati bancari che dimostrano il coinvolgimento dei dirigenti della Federal Reseve in transazioni che hanno ad oggetto Buoni del Tesoro Americano, sui quali non è giunta tuttavia alcuna ufficiale smentita come più volte richiesto. Allo stesso modo, la nostra inchiesta ha scoperto la stessa rete di traffico di collaterali per milioni di Yen che vede coinvolto il Tesoro del Giappone e la International Industrial Development Organization. Dinanzi alla nostra segnalazione, il Ministero delle Finanze Giapponese ha subito risposto prendendo le dovute distanze sui Bonds presi in considerazione.

Quanto sta accadendo sul mercato finanziario internazionale desta comunque una grande preoccupazione, in quanto stiamo assistendo ad un'improvvisa escalation che sta portando alla luce quanto c'è di più oscuro nell'alta finanza. I mutui subprime negli Stati Uniti e in Inghilterra, derivati e riciclaggio in Francia, speculazioni e carry trade sui mercati asiatici. I crolli dei mercati borisistici si susseguono con sempre maggiore frequenza, e per tale motivo dobbiamo attenderci tempi difficili per le nostre deboli economie, gonfiate dall'inflazione e dalle speculazioni finanziarie, danneggiate dalla stagnazione e dal crollo di salari e consumi. I progetti di riforma che le Istituzioni europee o Americane ci propongono, segnata dalla liberalizzazione dei mercati finanziari ( come la MiFID) che non porterà certo alla costituzione di sistemi finanziari etici e sicuri, ma solo ad un controllo delle transazioni nelle mani di poche entità economiche. È per tale motivo che la Tela non si arrende nella sua inchiesta dei collaterali e chiede alle piccole imprese e ai professionisti di unirsi, per costruire uno spazio economico piccolo ma maggiormente etico e sicuro.