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06 marzo 2008

Il grande spettacolo della dissidenza


Le tecniche della manipolazione e del controllo delle masse sono alla base della politica di oggi. Protagoniste di tali meccanismi sono le Organizzazioni che si nascondono dietro attività sociali, umanitarie o di ricerca e sviluppo, ma nella realtà non sono altro che braccia armate delle entità nascoste, in grado di costruire effetti mediatici su misura manipolando in maniera così profonda l'informazione e gli eventi, da sconvolgere e confondere una vasta opinione pubblica. Un ruolo primario è ricoperto dalla dissidenza, che è una forza interna alla società creata dallo Stato stesso e poi caduta nelle mani di entità private, con doppiogiochisti e manipolatori, che si presentano come "la bandiera della democrazia".

La dissidenza. È la più grande opera, e la più antica specializzazione del sociale e del potere, il fulcro dello spettacolo. E questo spettacolo accomuna tutti, come se fosse una rappresentazione diplomatica che toglie le parole, e induce l'uomo a pensare. Le tecniche della manipolazione e del controllo delle masse vengono studiate ed elaborate non dalle forze dell'ordine, ma all'interno di uffici particolari che si occupano di "ricerche", ma nella realtà fanno ben altro. I loro esperti sono ovunque, li vediamo in tv, sono preparati, sicuri di sé, organizzati in ogni aspetto, impiegati all'interno di strane organizzazioni, Camere di Commercio, Associazioni di Categoria, Sindacati. Basti considerare i comitati dei diritti dell'uomo, come Amnesty International, Transparency International, Human Rights Watch, organizzazioni che non sono altro che braccia armate delle entità nascoste, in grado di costruire effetti mediatici su misura manipolando in maniera così profonda l'informazione e gli eventi, da sconvolgere e confondere una vasta opinione pubblica.
Possono creare e distruggere un evento dal nulla, il loro potere è a volte al di sopra di quello governativo, in quanto riescono a padroneggiare nelle istituzioni, preparando il campo all'intervento di altre entità, come il Fondo monetario Internazionale, la Nato, la Commissione Europa. Precedono e seguono il passo dei potenti nella loro opera di colonizzazione degli Stati.

Alla base delle loro azioni vi è una complessa attività di elaborazione delle informazioni dei database in loro possesso, e su di esse costruiscono statistiche su statistiche e tracciano i profili di ogni cittadino, mediante dei complessi elaboratori. Entrare all'interno di questo contorto meccanismo ci consente di scoprire che la nostra vita è un intrecciarsi continuo di statistiche, di dati che vengono continuamente rielaborati da grandi computer. Ed infatti, dietro le più grandi operazioni di polizia, non vi è un lavoro di analisi umana, ma le statistiche elaborate da un computer che fa uno screening della situazione di ognuno di noi, e traccia un profilo ben stabilito, che si rivela statisticamente corretto nelle sue previsioni. Se dai dati del computer risulta che sei un ladro, questo basta per montare l'intero caso mediatico, politico o giudiziario. Facciamo un esempio. Chi ha un reddito medio ed un tenore di vita al di sopra della statistica, viene segnalato dal computer come "soggetto da osservare", ed è chiaro che qualsiasi azione che l'individuo farà che non risponde alla statistica, fa nascere un dubbio sulla sua attività, tale da indurre la polizia a fare ulteriori controlli. Per cui, chi va all'estero e porta con sé al ritorno della droga, ha 1 probabilità su 10 di essere scoperto e arrestato. In altre parole che si può sfuggire al controllo 9 volte, ma alla decima non hai scampo: è come una roulette russa, puoi vincere per ben 9 volte, ma la prossima chance è già bruciata. Questo sistema è congeniato talmente bene che, nel momento in cui la statistica cambia, i media, che sono la macchina del controllo si mette in moto per far ritornare la statistica corretta. Molto semplicemente, lo Stato potrebbe decidere, consapevolmente, di permettere ai suoi cittadini di evadere le tasse o di farsi derubare ma, nel momento in cui le risorse terminano, verranno imposti controlli e contromisure, tale che viene reintegrato perfettamente l'esborso iniziale, senza alcuna protesta.

È in questi meccanismi che entra in gioco la manipolazione che va a riequilibrare il potere stesso, e allinea gli eventi come erano stati previsti. Potete dunque immaginare il potere che nasconde la dissidenza? È una forza interna alla società creata dallo Stato stesso e poi caduta nelle mani di entità private, con doppiogiochisti e manipolatori, che si presentano come "la bandiera della democrazia", l'alternativa ad una classe politica impopolare, un canale di sfogo per una sensazione di impotenza. Oggi si parla di fascismo per dare un nemico, domani le organizzazioni definiranno i politici come i nuovi fascisti. Dietro quei movimenti che si presentano come i portabandiera della rivoluzione, si nascondono personaggi che lavorano per strani uffici di "ricerca e sviluppo", "marketing e comunicazione", oppure per gli uffici politici della polizia, come la Digos.
In tutto questo, internet è il luogo ideale per portare a termine questo obiettivo, considerando che non è un luogo protetto, chiunque scrive dal suo pc, e chiunque si connette alla rete è controllato. Ha lo stesso funzionamento delle reti delle telecomunicazioni, considerando che ogni cellulare ha codice Ean unico e preciso, tale che qualunque scheda venga utilizzata, ricondurrà le indagini allo stesso soggetto, oltre al fatto che un cellulare è una cimice per antonomasia, riuscendo a determinare con precisione la posizione di chi lo detiene. Oggi, non a caso, quasi tutti i casi vengono risolti con delle intercettazioni telefoniche, ma chi conosce bene queste regole sfugge. Allo stesso modo funziona internet, e chi cade nella rete di questi personaggi asseconda questo gioco senza rendersene conto. Molti sono gestori di forum e Blog, dei commenti postati in ogni luogo dell'internet, sono le fonti delle false rivelazioni, degli scoop propagandistici, l'intero risultato di una intelligence che serve a controllare le masse, o meglio il pensiero del popolo che nell'internet cerca risposte.

Si arriva così a campagne diffamatorie che servono a ridicolizzare il nemico, con la creazione di temporanei casi mediatici, di community di discussione, fino al martellamento continuo tra i commenti e i blog. Ben presto tutto si chiuderà in un "commento" : dal primo che scrive un commento, si dirama una discussione, e altri cento post si aggiungeranno a quel commento in nome della libertà, in nome della rete e della democrazia. Possono essere democrazie dall'alto, dal basso, verticali, orizzontali, ma una volta che si entra in questo mondo virtuale, chi decide e chi fa le regole non siamo più noi, ma è il sistema che ci conduce dove lui vuole arrivare. Così le statistiche sono solo degli strumenti di azione e di controllo, i commentaristi non sono altro che le masse, chi scrive sui forum mentre lavora non è altro che il "cretino di turno" che è disposto a farsi insultare da impiegati frustrati, da pantofolai della domenica, che inneggiano all'interno della rete grandi saperi.

La dissidenza è già in azione, è tra noi, manovrata dai centri di potere, di controllo politico: prima erano agenti, oggi sono "commentaristi", che infestano il web. Nessuna novità sull'evoluzione umana. Solo "Copy And Paste". Niente di più di ciò che diceva Platone, "la copia della copia".