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20 maggio 2008

I nuovi bulli


Oggi si parla di Travaglio, di Di Pietro e di Grillo come se fossero i nuovi moralisti, i detentori dell’etica della società civile moderna. Ma a guardare le loro facce, sembra che traspari un po’ di malinconia, come se rimpiangessero il loro vecchio lavoro, quando il "buon Di Pietro" inchiodava malfattori come pubblico ministero, mentre Beppe Grillo dava i suoi spettacoli nei teatri. Travaglio, dal canto suo, ama il suo lavoro e così rileggere tutti i piccoli dettagli delle sentenze costruendo e fantasticando teorie. Ma in fondo, dovrebbe ringraziare i suoi peggior nemici, che con le loro storie gli hanno permesso di costruire il suo personaggio, senza di loro non esisterebbe neanche. Tutto questo fa anche parte del sistema, del grande cinema che serve per tener occupata la gente a guardare. Ormai sono monotoni e prima o poi si dimenticheranno tutti di loro, e ci sarà un "Avanti un altro". Li vediamo nei salotti delle trasmissioni televisive, commentando con i loro sorrisi, quel tipico sorriso di chi si vuole dare un tono, una certa importanza. Si parla infatti sempre di condannati, di ladri, di storie che si ascoltano ormai da anni, parlano di mafiosi, scendendo anche nel ridicolo e mescolando di tutto, pur di sembrare intelligenti. Si parla di internet e di rete e del nuovo popolo internauta, ci si fa forti con queste parole, senza conoscerne tuttavia il pieno significato che risiede nella "scienza del sistema". Li vediamo come quelle tipiche persone che hanno scoperto la ruota, e, commentando "come gira", non sanno assolutamente il loro funzionamento. Un’immagine che ricorda molto i famosi emigranti con il capello da cowboy e i sigaroni, che tornavano nelle loro piccole città facendosi grandi. Forse questa storia non va dimenticata.

La nostra non vuole essere assolutamente una critica, ma un gesto semplicemente per far capire a tutti coloro che si sentono così coinvolti dall’attualità che è assolutamente anacronistico cercare di imporre alla cultura italiana il concetto della rete e dell’internet, senza considerare le esigenze e la storia di questo territorio. E a maggior ragione non si può importare dall’America un determinato modello di vita e una concezione politica, pensando di applicarlo in tempi brevi anche alla società italiana. Infatti, l’Italia ha 8100 comuni molti dei quali non superano i 15 mila abitanti: costituiscono una realtà non trascurabile, sono la vera Italia e nel loro insieme rappresentano bene questo Paese. La maggior parte di essi sono popolati da persone che non sente il bisogno di avere internet né sa usare un computer, tale che il loro processo di telematizzazione sarà lento. Questa è una delle ragione del perchè in Italia non vi è stata una rapida diffusione di questi mezzi, perchè non siamo ancora in una fase di disumanizzazione, processo che è pienamente in atto in America, che vive di virtualizzazione e di lunghe distanze. Al momento, dunque, il popolo della rete in Italia è costituito da impiegati statali o da dipendenti che invece di lavorare scrivono nei forum, da quelli che vogliono parlare con la propria moglie, magari sono divorziati in casa e dopo aver mangiato preferisce parlare con un computer.

Cosa succede, dunque, se si cerca di forzare il cambiamento del sistema politico senza dare gli strumenti per adeguarsi al cambiamento? Sembrerà paradossale, ma in realtà di va a scatenare un meccanismo che causa un vero e proprio etnocidio della nazione. Non dimentichiamo, infatti, che uno dei più grandi genocidi che siano mai esistiti è stato quello del passaggio dal sistema comunista a quello capitalistico, che ha causato milioni di morti in Paesi come la Polonia, l’Albania e i Paesi della ex Unione Sovietiva. La cifra stimata non si può neanche pronunciare, e nessuno ha mai parlato di questo. Tutti sorridono, convinti di sapere la verità, ma chi capisce quello che cerchiamo di dirvi, capirà che diciamo la verità. Così, se oggi dovessimo passare ad un altro sistema politico, anche diverso, vi sarebbero guerre e rivolte cittadine, vi sarebbe il caos. Provate a pensare al fatto che i Governi hanno inviato degli eserciti per mantenere un certo equilibrio sociale, e se si sfalda il nostro sistema politico o sociale, le conseguenze si avvertirebbero su scala nazionale. Forse il "buon Di Pietro" certe cose le capisce, lui che parla sempre di "noi di Italia dei Valori"; dovrebbe ricordarsi quando affermava che non stava creando nessun tipo di partito ma un movimento, "perchè già ce ne sono tanti". Sicuramente mentiva, dato che poi ne ha formato uno, e poi oggi si è ridotto a dire sempre le stesse cose. Ebbene, se oggi non esiste giustizia e domani vorremmo imporla, magari grazie alla rete, credete davvero che il nostro sistema politico rimarrà intatto e vi sarà benessere?

Voi che gridate, non vi rendete conto che fate il loro stesso gioco, perchè finchè ci siete voi vi saranno sempre i vostri antagonisti al potere. In America vi sono persone in carcere perchè non hanno soldi per difendersi e sono innocenti, mentre in Belgio non esistono più le piccole attività commerciali né un solo belga nel centro di Bruxelles, e ormai si può dire che il popolo belga è sparito in un certo senso, dopo che una terribile tangentopoli si è abbattuta sul governo portando così il giustizialismo. Lo stesso sta accadendo in Italia, dove interi quartieri oggi vengono popolati da turchi e arabi, mentre ogni Governo si succede grazie ad uno scandalo o ad una tangentopoli: cerchiamo sicurezza e protezione, otteniamo invece liberalizzazioni, libero mercato e svalutazione del nostro lavoro. Il contraccolpo politico ed economico di questo cambio del sistema si sta già avvertendo, con la chiusura di tanti piccole medie imprese, con lo sfruttamento della manodopera extra-comunitaria, il cui tenore di vita è ormai ridotto alle minime condizioni di sostenibilità spingendola così a cercare una sussistenza nel crimine organizzato. Noi siamo artefici del nostro stesso malessere, e nella continua ricerca di una soluzione che dall’oggi al domani cambi la nostra vita, contribuiamo a distruggere la nostra società. Aiutiamo a fare arrivare la rete in tutte le case, ma non sensibilizziamo le imprese a utilizzare questo strumento per crearsi uno spazio che vada a supportare la loro attività reale, non telematizziamo la nostra burocrazia, non rendiamo elettronico le nostre esperienze e le nostre informazioni. Sappiamo solamente creare un grande blog da cui sparare il "copy and paste" dei siti americani, parlando poi di "vera democrazia dal basso". Senza rendercene conto stiamo contribuendo al nostro declino, che non potrà essere contenuto con una semplice legge, ma con "mazze e fucili".