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07 maggio 2008

La ‘santificazione‘ di Milo Djukanovic


La controversa figura di Milo Djukanovic viene sdoganata dai media sbarcando così a pieno titolo nel mondo politico europeo. È chiaro invece che la santificazione di Djukanovic è dovuta alla sua politica così vicina ai centri di potere europei, che da sempre guidano l’ascesa del nuovo paradiso bancario nel cuore dei Balcani.

Fino a pochi mesi fa, Milo Djukanovic era dipinto da ogni giornale o televisione un contrabbandiere, un corrotto e un corruttore, uno strano personaggio che aveva fatto del suo Montenegro un paradiso fiscale. D’un tratto, misteriosamente è stato "beatificato", quasi condonato per tutti i suoi crimini grazie ad un’indulgenza plenaria, sbarcando così a pieno titolo nel mondo politico europeo. A suo dire, pare che abbia guadagnato in borsa, lì ha fatto la sua scommessa, puntando come si punta alla roulette, e, con la benedizione dell’Alto rappresentante europeo Doris Pack è diventato democratico, europeista e amico euro-atlantico. Una vera escalation che lo pone così al di sopra di ogni sospetto, ora che si sta per chiudere il procedimento a suo carico presso il Tribunale e di Bari, e il Montenegro comincia ad acquisire un ruolo centrale all’interno dei Balcani, divisi dal Kosovo e dall’integrazione europea. E così, mentre i russi arrestano Stanko Cane, il grande boss del contrabbando di sigarette nei Balcani - come a voler lanciare un monito - giunge per il "sospetto numero 1" la beatificazione, che lo salva dal purgatorio delle indagini per riciclaggio di denaro.

Viene intervistato dalle grandi agenzie di informazione e dichiara così la sua completa "estraneità" ai fatti emersi nel corso dell’inchiesta di Bari, arrivando persino ad affermare che "le affermazioni secondo cui il Montenegro avesse tollerato e organizzato in quanto Stato un traffico illegale di sigarette nacque come una manovra di Belgrado" per screditare le mire secessioniste del nuovo Stato. Secondo Djukanovic, intervistato dall’Ansa, lo "schiamazzo da politicanti" ha raggiunto l'Italia fino ad alimentare "un'erronea percezione del ruolo del Montenegro e del suo governo nella vicenda". Tuttavia, secondo molti, e per gli stessi giudici che hanno svolto le indagini, vi era un ragionevole motivo per sospettare che dalle coste del Montenegro partivano dei carichi di sigarette, necessari a finanziare la propaganda dell’indipendenza e la costruzione del nuovo Stato. Una manovra che ha lasciato dietro di sé molte tracce, arricchendo cosche mafiose e criminalità organizzata che hanno reso possibile l’intera operazione. Vista, dunque, la sua immunità diplomatica, decide di fare visita ai giudici di Bari, onorandoli della sua presenza, per chiarire così uno spiacevole equivoco. "Lo consideravo un mio debito verso la pubblica opinione del Montenegro, ma anche un gesto di rispetto verso le autorità giudiziarie dell'Italia, nonché un piccolo contributo individuale al miglioramento dei rapporti bilaterali tra i nostri due Stati", dichiara Djukanovic all’Ansa.

Ovviamente, ora che l’attenzione dei media si concentra sui Balcani, i media stanno facendo il resto dell’opera, contribuendo a sdoganare una figura controversa e problematica. La stampa, come abbiamo visto, riempie le piazze e le svuota, crea genocidi e macellai, e per certi versi, può arrivare a fare miracoli. Fino a ieri i nostri Ministri lo chiamavano contrabbandiere, mentre oggi lo accreditano nei più importanti ambienti diplomatici. È chiaro invece che la santificazione di Djukanovic è dovuta alla sua politica così vicina ai centri di potere europei, che da sempre guidano l’ascesa del nuovo paradiso bancario nel cuore dei Balcani, in cui nascondere, lontano da occhi indiscreti, il lavoro più sporco delle operazioni di riciclaggio e contrabbando. Alcuni Stati, non sarebbero mai scesi a queste bassezze, ma è il costo da pagare per raggiungere la gloria, cosicché la risposta è solo quella e non ve ne sono altre. Oggi molti si definiscono conoscitori dei Balcani, credono di capire questi labirinti, partendo dal preconcetto che siamo una "razza superiore", senza sapere che la vera frontiera del nostro mondo si trova ad Est, dove, a partire dal 1993, sbarcavano le prime navi del trasporto delle merci, dove si scappava dal comunismo, mentre gli imprenditori scappavano dai debiti: si ritrovavano così tutti su una nave, dove Est ed Ovest si conciliavano. Oggi quella frontiera non esiste più, è crollata quella barriera invisibile, e l’Europa è costretta a far entrare tutti gli Stati balcanici, un po' per contrastare l’avanzata della Cina, un po’ per fermare l’Islam in un avamposto europeo. L’unico problema è cosa penseranno le popolazioni balcaniche, che sino ad oggi sono state pugnalate e tradire. Credete davvero che si fideranno di voi, dopo che per anni avete portato guerra e distruzione?

Rinascita Balcanica