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22 marzo 2013

Quando la patria chiama... Obbediamo!

Obbediamo! Ecco la risposta dei nostri marò, pronti a rientrare in India dopo la falsa presa di posizione del nostro Ministrero degli Esteri, in accordo con quello della Difesa, alle azioni poste in essere dal Governo indiano nel contesto dell'intera vicenda. E noi cosa possiamo affermare di questa vergognosa farsa che ancora una volta ci pone in ridicolo in campo internazionale? Per un attimo ci siamo sentiti orgogliosi e abbiamo sperato in una felice conclusione dell'intera vicenda nel pieno rispetto delle leggi vigenti, ma stupidamente non avevamo considerato che i due marò, a fronte degli interessi che emergono tra i due governi, non rappresentano la priorità. 

Gli affari in gioco hanno avuto la meglio. Finmeccanica non subirà altri contraccolpi dopo la nota vicenda delle tangenti sulla commessa degli elicotteri della Agusta Westland, Confindustria si prepara ad accrescere l'interscambio tra i due paesi e le società italiane che hanno interessi in India gridano alla vittoria perchè non incontreranno difficoltà di sorta. E i ragazzi? Siamo particolarmente soddisfatti perchè il Governo indiano ci ha assicurato che non sarà loro comminata la pena di morte e che saranno trattati con dignità.....in India. Il nostro Ministro Terzi si è affrettato troppo velocemente ad esporsi a favore degli attivisti della Siria, ottenendo cosa in cambio? Sia Washington che Bruxelles non si sono schierati a difesa dell'Italia, né dello stesso diritto internazionale. Tra l'altro, non era necessaria la grande 'scienza diplomatica' Terzi-De Mistura per fare un bluff, e rinnegare la parola data, poteva farlo chiunque. Bisogna invece fare un po' di conti, e valutare il peso economico dei contratti rispetto al valore patrimoniale della difesa del 'nome italiano' nel mondo.