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31 maggio 2006

Che paghi l'Eni il conto


Non era ancora stata votata la fiducia al governo Prodi, quando è stata resa pubblica la notizia del ritiro dell'esercito italiano dall'Iraq.Parlano di tempi tecnici per il ritiro, ma il nostro se è un esercito di pace non ha bisogno dell'organizzazione del raccoglimento di un contingente di guerra, e poi, l'esercito spagnolo dopo aver subito l'attentato di Madrid è lasciato il paese in poco tempo.
Perchè, allora, siamo andati in Afghanistan?Se il nostro era un esercito di pace, decidendo per il ritiro si vuole forse dire che non vogliamo più la pace, ma la guerra, vuol dire che abbandoniamo una missione umanitaria?

Il sacrificio dei nostri italiani a che cosa è valso?Abbiamo subito attentati, i nostri uomini sono morti per portare una luce di verità, ma hanno trovato solo oscurità. Molti soldi sono stati spesi per riportare i nostri giornalisti e i nostri missionari a casa sani e salvi, anche se sorgono molti dubbi su questi sequestri, come lo stesso Financial Times ha affermato. Il Times ha dichiarato che i riscatti sono stati pagati per un ammontare che supera i 45 milioni di dollari, versando fino all'ultimo cent che per poco non ci rilasciavano anche una ricevuta. Ci deve essere sfuggito qualcosa forse, e chiediamo, a questo punto, come è possibile che il Times sa quanto è stato pagato per i riscatti, considerando che dietro un sequestro vi sono una infinità di passaggi. È riuscito a ricostruire tutti gli eventi, e adesso che lo sappiamo, andremo direttamente da loro a chiedere invece di consultare i nostri servizi segreti. Insomma aveva ragione Cossiga che le "due Simone" si erano sequestrate da sole. Non vi sono molte alternative: o loro hanno detto una bufala, oppure dietro i rapimenti vi è una regia, la stessa che poi informa questi grandi quotidiani, che a tempo debito tirano fuori le notizie per usarle contro di noi.

Siamo andati lì perchè Saddam aveva le armi di distruzione di massa, e poi le abbiamo lanciate noi sulla popolazione inerme. Abbiamo ammazzato bambini, violentato donne, torturato civili e distrutto villaggi, cancellato intere famiglie e consegnato una Nazione al caos e alla guerriglia. Infatti la verità è ben diversa da quella che i nostri statisti ci hanno detto, perché il contingente di Nassirya aveva come compito quello di salvaguardare la sicurezza dei pozzi dell'Eni, perché la nostra presenza era voluta da una Lobby che intendeva appropriarsi delle risorse di uno Stato, dopo aver arrestato il suo presidente e messo al suo posto un governo fantoccio da poter controllare. L'ambasciata di Bagdad rifiutò di dare i visti agli irakeni che erano pronti a testimoniare cosa realmente noi stavamo facendo: i nostri diplomatici si sono resi complici di una carneficina. E pensare che Enzo Baldoni ha pagato un caro prezzo per portare una verità, ma alla fine gli irakeni lo hanno lasciato in mano alle bande.

Ci dica Sig. Prodi, lei che di Banche se ne intende, cosa aspetta ora dagli italiani, quanti sacrifici ancora chiederete? Voi politici non sapete fare altro che danni, siete piccoli uomini facilmente corruttibili e ricattabili, che per le briciole del potere siete capaci di vendere un intero Stato, milioni di persone. Avete ingannato un mondo intero con la favola del terrorismo, che vi è servita per controllare le menti delle persone mediante il terrore, o individuando un nemico da combattere senza sapere che il vero pericolo sono i nostri guardiani, coloro che devono salvaguardare la nostra vita. Di chi è ora la Banca Centrale Irakena, dov'è finito l'oro irakeno?Perché non dite cosa ha fatto l'ONU con il programma "Oil for food" , perché non spiegate le tangenti che avete tutti ricevuto per far sì che l'Iraq venisse derubato e miliardi di dollari fossero trasferiti in conti fantasma delle Banche Schermo, sotto la regia di Clearstream. Nessuno ha infatti mai detto che l'Occidente armava Saddam intrattenendo poi grossi affari mediante il riciclaggio dei petrodollari: migliaia sono le imprese europee coinvolte in tale sistema. Saddam conosceva i tracciati con i quali avrebbe potuto mettere in ginocchio l'intera Europa, e per tale motivo è stato prima reso un macellaio e poi ridicolarizzato, togliendo dignità e credibilità. Gli stessi figli di Saddam, uno dei quali era il Capo dei Servizi segreti, sono stati uccisi perché avevano tra le mani una lunghissima lista di tracciati e di contratti, nonché 20 anni di storia negata e manipolata, una documentazione talmente esplosiva che se fosse uscita fuori altre due torri sarebbero crollate.



Rapporto Volker PDFLa guerra in Irak nasconde davvero grandi segreti, ed è stata una guerra molto strana perché della prima guerra nel golfo non si è visto assolutamente nulla di ciò che accadeva all'in fuori delle immagini che la sola CNN passava alla televisione. Basti pensare che sono hanno creato un vero e proprio fenomeno mediatico intorno ad un aereo che non è mai caduto, e poi ai famosi 200 bambini caduti per terra dalle incubatrici. È stata dunque la prima guerra vista dal televisore. Ci auguriamo che l'Iraq non abbia invaso il Kuwait perché pagato dalle stesse lobby che hanno finanziato Hitler, per comprare poi il petrolio kuwaitiano a basso prezzo, essendovi stato prima di tale invasione un contratto per lo spegnimento dei pozzi di petrolio del Kuwait. In quel caso però Saddam è stato ingannato, perchè dopo essere stato strumentalizzato è stato abbandonato ed è stato distrutto dalle stesse lobbies che lo finanziavano e lo armavano, in cambio del suo petrolio che era allora letteralmente strategico sul mercato petrolifero. Un po' come la banca che prima ti finanzia e poi ti porta in un aula di tribunale per toglierti la casa e l'impresa.
Il no che è stato dato alla guerra in Iraq dalla Russia, dalla Germania e dalla Francia è stata più che altro una questione di esperienza di guerre: la Russia aveva combattuto anni l'Afganistan, la Francia l'Algeria, i Tedeschi subivano ancora il trauma del Muro di Berlino. Gli Americani invece sono dei dinamitardi nati, non hanno mai contato le proprie vittime,perchè gestiscono le guerre come delle lotterie, mettono una divisa ai propri uomini, bianchi neri o ispanici, e poi danno loro un funerale di stato, ma senza dare realmente peso alla gente che muore. In Italia tale sentimento è troppo forte, non riuscirebbe mai a sopportare la perdita di 3000 soldati, o anche solo di 100: in realtà noi siamo in Iraq per via dell'Eni, dunque è giusto che sia l'Eni a pagare il conto.
Onoriamo gli Italiani morti in Iraq, che sono stati ingannati, perchè credevano di dare il loro sangue per la patria, mentre invece lo hanno dato per le Banche.

Enzo Baldoni
Fabrizio Quattrocchi
Nicola Calipari
Massimo Ficuciello
Mimmo Intravaia
Alfio Ragazzi
Orazio Majorana
Giovanni Cavallaro
Daniele Ghione
Giuseppe Coletta
Silvio Olla
Enzo Fregosi
Alfonso Trincone
Massimiliano Bruno
Emanuele Ferraro
Alessandro Carrisi
Pietro Petrucci
Domenico Intravaia
Ivan Ghitti
Andrea Filippa
Filippo Merlino
Stefano Rolla
Marco Beci
Carlo De Trizio
Nicola Ciardelli
Franco Lattanzi

30 maggio 2006

Armi di distruzione di massa: a Kabul si usano le pietre


Morte e caos a Kabul. Per un incidente d'auto nasce una rivolta popolare contro i soldati statunitensi. Intanto nei negozi d’usato si vendono i pc della base americana con documenti top secret compresi nel prezzo. Ormai l’Afghanistan è allo sfascio e, dopo 5 anni d’occupazione che non hanno portato ai miglioramenti promessi, la popolazione è ormai stufa. La prova è che è insorta mettendo a ferro e fuoco la città per un incidente stradale. Un blindato dell’esercito statunitense, probabilmente per un problema ai freni, è finito contro delle auto nel centro di Kabul, provocando 5 morti e diversi feriti. Da qui è scoppiata la tensione: una feroce sassaiola contro la colonna militare Usa, soldati in missione e polizia afghana che hanno sparato sulla folla uccidendo altre tre persone e ferendone molte altre, poi migliaia di persone in marcia contro le ambasciate straniere, il parlamento e contro l’inviso presidente Karzai, considerato un pupazzo del governo a stelle e strisce. Questi i fatti. Ma quello che sta accadendo in Afghanistan va ben oltre questi fatti. La popolazione è stanca. Stanca di vedersi sempre al centro di una guerra di potere che sconta sulla sua pelle. Ancora una volta si ripete il protocollo visto per Milosevic, Karazdic ed altri. In questo caso è Bin Laden che non si trova e per questo partono le rappresaglie. Nella provincia di Helmand è stata bombardata una moschea dove si riteneva ci fossero dei talebani, tutti uccisi. Un bel gesto di coerenza da parte di chi è andato nel Medio Oriente a cercare armi di distruzione di massa: non ce le hanno trovate (Lo ha ammesso persino Bush pochi giorni fa) e per questo motivo ce le mettono loro. Se poi, invece di occultarle in una qualsiasi stalla assieme al mulo di qualche ignaro contadino, le lanciano addosso alle persone, sembra non fare differenza. Una domanda però è legittima: ma gli 007 che hanno trovato le armi di massa e prodotto rapporti prima della guerra cosa hanno combinato? Hanno inventato tutto pur di avere qualcosa con cui poter affermare di aver lavorato e per sentirsi quindi con la coscienza a posto nel giorno di pagamento degli stipendi? Hanno fatto arrivare, per gli interessi di una piccola casta, fin nell’ufficio ovale di Gorge Bush Jr. rapporti che hanno poi legittimato un’aggressione ad uno stato sovrano. Ed oggi che fanno? Se ne escono con uno “scusate, ci siamo sbagliati”. Un errore non da poco, che è costato sangue e vite umane. Un gioco folle, fatto solo per avere qualche quattrino in più. Sembra di assistere ad una assurda edizione tridimensionale del romanzo di Graham Greene “Il nostro agente all’Avana”. Qui si gioca al corrierino dei ragazzi, finendo a correre per le strade con una prostituta seminuda sperando che non cada il castello di bugie messo in piedi. Intanto, gli innocenti pagano le menzogne e le invenzioni col loro sangue.

La missione in Afghanistan, cominciata come una santa crociata per liberare la povere donne afghane dal velo, sta scadendo sempre più in una commediola da teatro dei burattini. Sta annegando in una sciatteria assurda. L’ultima nuova è che hanno venduto i computer delle basi Usa, con i documenti riservati compresi. Comprensibilmente, umanamente, sono stati rinnovati gli uffici. Via i vecchi pc, che sono finiti nei negozi di Kabul per far muovere un po’ di soldi e tecnologia nell’economia locale. Peccato, però, che prima di darli via non li abbiano formattati. Altro che Bin Laden, ora. Qualsiasi ragazzino un po’ sveglio che si sia trovato a smanettare con quei computer potrebbe mettere in crisi la missione statunitense.
E di missioni partite come gite scolastiche l’Afghanistan ne ha viste delle altre. L’Albania ha inviato 100 uomini, Partenza in pompa magna con presidente della repubblica a far da professore accompagnatore. Gita cominciata male perché l’aereo non è decollato. S’è rotto. Eppure in genere le regole sulla sicurezza prescrivono una bella controllata ai mezzi la sera prima di partire per la gita. Come per tutte le gite scolastiche, il meglio è venuto in seguito. Quando il ministro della difesa albanese ha incontrato Karzai, si è visto chiedere dal premier ospitante come stesse in salute Enver Hoxa. L’ex dittatore albanese passato da tempo a miglior vita. Comunque, sistemati confortevolmente, i soldati sono stati messi liberamente a pascolare.
Cosa accadrà in seguito? C’è da tenere gli occhi aperti, e non fidarsi pienamente delle informazioni veicolate dai media. Perché ormai il modus operandi in medio oriente ha ucciso il mestiere di reporter. Specialmente quelli super informati, se ne stanno tranquillamente in albergo a trastullarsi in attesa dei dispacci ufficiali. Di quello che accade nelle strade non vedono e non sentono nulla. Poi, un giorno, quando viene rapita l’ennesima persona, non si rendono neppure conto delle trattative e degli incontri per pagare il riscatto. Ma sono sempre lì, con la penna pronta a vergare nuova righe sulla vittoria della diplomazia nell’incivile Medio Oriente. Peggio di così… L'unica nota ottimistica è che il nuovo regime ha portato almeno una sferzata di vitalità all'agricoltura afghana. Prima della guerra, i contadini praticavano la dura agricoltura di sussistenza, strappando alla terra brulla quei pochi ortaggi necessari alla sopravvivenza. Dopo la guerra, guadagnano tutti allegramente. Per la maggior parte hanno estirpato i sudati orticelli, sostituendoli con coltivazioni di papavero da oppio. E vissero tutti felici e contenti in un paradiso oppiaceo.

27 maggio 2006

I possibili attentati

Il sistema finanziario sta subendo in questi ultimi mesi profondi sconvolgimenti, e la bolla immobiliare e speculativa potrebbe scoppiare improvvisamente. I listini delle borse internazionali stanno quotidianamente volgendo al ribasso a causa della diffusa sfiducia nel mercato azionario. I fondi di investimento premono sulle commodities e sul prezzo dell'oro, agendo anche da insider traders, ossia manipolando a proprio favore le informazioni economiche. In questo modo stanno incamerando tutti i capitali disponibili e spingono le Banche Centrali a dismettere le riserve auree, per realizzare facili, ma sicuramente non duraturi, guadagni dal rialzo del prezzo dell'oro. D'altra parte le stesse stanno diversificando le proprie riserve valutarie, è di questi giorni infatti la notizia che anche la Russia sta dismettendo i propri titoli nominati in dollari acquistando euro. Il dollaro sta collassando su se stesso e le manovre della FED che si attendono per giugno non potranno che confermare questa tendenza.
Date queste le premesse, un clamoroso evento, come un attentato, potrebbe fare da boomerang, e ritorcere la responsabilità del crollo delle borse, e dell'inizio della fine, contro il terrorismo internazionale. D'altra parte gli amici non si dimenticano nel momento del bisogno.
È davvero sorprendente come la Francia abbia allertato i suoi cittadini gridando a gran voce un "allarme" per l'aviaria del virus dei polli. Il sospetto che dietro questa campagna mediatica si sta preparando qualcosa è confermato dal fatto che la Francia ha fatto delle dichiarazioni troppo forti su tale questione, mentre l’Inghilterra ha già fatto delle liste.

Due mesi fa nel canale della Manica è affondata una nave, e i governi hanno bloccato la pesca in quella zona. Il tunnel che collega Francia e Inghilterra sta registrando forti perdite, e un “buco” al suo interno potrebbe risanarne la situazione grazie ai fondi della ricostruzione, e lo stesso “buco” potrebbe aiutare a nascondere scorie nucleari, proprio com’è stato in Somalia, quando è sbucata un’autostrada su un terreno alquanto sospetto.
Non è da escludersi che ad essere colpito sia il canale di Suez, bloccando così il Mediterraneo e i traffici delle merci provenienti dall'Oriente, e facilitando Israele nelle operazioni di armamento.
Dovremmo dunque attenderci un altro attentato, pagato forse con il bottino della rapina avvenuta un mese fa a Londra, in maniera alquanto rapida e indolore, senza molti problemi fruttando più di 50 milioni di sterline.
La storia sembra ripetersi, eventi simili nel caso Aldo Moro: una rapina facile per pagare un attentato.

Come nel mese scorso Etleboro aveva preannunciato, la FED Reserve prepara un intervento sul mercato valutario statunitense, Invitiamo dunque tutti a disfarsi di moneta e derivati in dollari, prima che diventino meno di nulla.

Sembra molto strano che ad un certo punto si acceleri con un piano programmatico, proprio quando tutti i politici internazionali parlano di “scontro di civiltà”, e le moschee esplodono: stanno fomentando una guerra, sincronizzando i termini e dichiarazioni, con fatti e avvenimenti che sembrano a sé stanti.
E ancora, cerchiamo di prendere in seria considerazione la questione del vaccino contro avaria, cosa si nasconde all’interno di quel vaccino?Una ditta privata ritiene di aver un vaccino, allora bisogna indagare chi ne sono i proprietari: dietro gli eventi che stanno accadendo è teso un filo conduttore.

Il cerchio si sta chiudendo, gli eventi stanno facendo quadro su un'unica soluzione, per servire un grande obiettivo: una truffa di dimensioni colossali.
Il vero attentato si sta preparando in Svizzera, dove un gruppo di banche ha stabilito di creare una nuova moneta, per avere un controllo immediato sulle materie prime di ogni paese. Il progetto dei banchieri è di emettere moneta elettronica, avendo un’unità di misura prestabilita unilateralmente e garantita solo da file elettronici.

Questa costellazione di avvenimenti devono essere portati alla luce, oggi noi siamo vittime di un sistema usuraio che muove i fili della nostra esistenza a proprio piacimento. Lo scopo dei Banchieri è proprio quello di sottoporci ad una dittatura totale , basata sul concetto del “rent”, cioe dell’affitto e non della proprietà. Tramite l’emissione di un file elettronico, viene addebitato all'umanità il costo delle vite umane e del sacrificio globale.

26 maggio 2006

La Borsa globale per il controllo totale


Stiamo attualmente assistendo al più grande stravolgimento dei mercati borsistici mondiali dopo il fallimento del nuova economia,e dunque l’attentato dell’11 settembre. In due settimane più di 2000 miliardi di dollari di capitalizzazione sono stati bruciati sui mercati internazionali, 200 miliardi solo nella giornata di lunedì 22 nelle borse europee: la più grande crisi di liquidità si sta preparando.
L'aumento vertiginoso del prezzo delle materie prime sta devastando l'economia reale, e presto l'industria siderurgica e chimica dovranno assorbine l’aumento del prezzo dei metalli e dei derivati petroliferi, così come dell’energia. A questo si accompagnerà una crisi di liquidità dovuta al rialzo dei tassi interessi che indurranno le persone a investire, a risparmiare piuttosto che consumare, e a maggiori costi all’indebitamento, che sia accompagneranno anche da una maggiore difficoltà ad ottenere credito. Quello innestato da anni, se non decenni, è un processo evolutivo e inesorabile, non si può arrestare ma solo rallentare. È quello che più o meno ha cercato di fare Bernanke, perché ha aumentato i tassi di interessi per dare da un lato la stretta monetaria e frenare l’inflazione, e dall’altro per svalutare i debiti della bilancia commerciale. Il dollaro FED ha distrutto l’economica mondiale, come un verme l’ha divorata, e con un debito pubblico così elevato e con una economia fondata sul consumo e non sulla produzione, c’è ben poco da fare. A giugno scatterà il nuovo aumento dei tassi di interessi, non solo in America, ma anche in Europa e in Giappone.

Dalla prima fase detta "d'emissione", che vede una serie di fattori, prima separati, convergere improvvisamente tale da essere evidente agli osservatori più attenti, si passerà ad una fase detta "d'accelerazione". In questa fase gli investitori prendono coscienza della crisi perché comincia a farsi sentire su fatti ed elementi che prima non si considerano. A giugno entreremo in questa fase, in cui gli shock sui mercati saranno sempre più frequenti sino a far esplodere la bolla immobiliare e finanziaria. Dopodichè si entrerò nella terza fase, che è detta "d'impatto", costituita dalla trasformazione radicale del sistema stesso (implosione e/o esplosione) a causa di tutti quei fattori che nel tempo si sono accumulati, il sistema dunque si sgretola. Nella quarta fase detta di "disincantamento" gli attori andranno a costruire un nuovo sistema sulle ceneri dell’altro. Non è possibile dire i tempi e gli scenari che si apriranno, forse passerà un anno, forse 5 anni, ma sicuramente la moneta di carta cadrà in disuso per far posto alla moneta elettronica, e la nostra economia diverrà di tipo “Rent”, cioè dell’affitto, del consumo, non produrremmo né avremo proprietà.

In meno di tre mesi, tutte le certezze sul futuro saranno rovesciate, e giugno sarà davvero un mese critico e decisivo. I timori di un’esplosione dell’inflazione spinge le Banche centrali ad alzare i tassi, ma questo poi determina il crearsi di bolle borsistiche, dovute a delle operazioni puramente speculative che spazzeranno via le economie emergenti e quelle deboli.
È quello che è accaduto sui mercati europei questo lunedì: i grandi fondi di investimento approfittando della differenza dei tassi di interesse, si capitalizzano, ossia si fanno finanziare in mercati con bassi tassi (mercati asiatici), dopodichè investono tali risorse in mercati ad elevato rendimento (america) in titoli derivati e future sulle commodities. Una piccola contrazione del prezzo delle merci è bastato per bruciare 200 miliardi di euro, perché quei futures improvvisamente erano scambiati ad un prezzo inferiore rispetto a quello d’acquisto. Una piccola contrazione dei prezzi poteva far crollare i mercati asiatici, o almeno quelli più deboli come quello Indonesiano, perché loro hanno perso quei soldi investendo nei fondi.
Così si è assistito, tra la prima e la seconda settimana di maggio, alla più forte liquidazione di azioni sulla borsa americana da un anno ed alla più forte caduta settimanale delle borse europee dall'agosto 2004.

Ovviamente coloro che reggono le fila del sistema non vorranno certo perdere il controllo della situazione, e infatti quello che sta ora accadendo sulle borse mondiali non ha precedenti nella storia: la fusione delle borse internazionali un un’unica Entità.
Quello che è iniziato come progetto paneuropeo, su iniziativa della Euronex, società che controlla la federazione delle Borse di Parigi, di Amsterdam, di Lisbona, è diventato un progetto internazionale di dimensioni titaniche. Dal progetto è stata momentaneamente, per così dire, “esclusa la Deutsche Borse”, che non ha voluto cedere alla perdita di una posizione di potere di Francoforte che infatti avrebbe dovute cedere il passo ad Amsterdam, dove sarebbe stata posta la sede della Holding derivante dalla fusione. La Deutsche Borse ha tuttavia perso la sua occasione e dovrà sicuramente pagare molto di più per rimettersi in gioco, perché la fusione con NYSE, la borse di New York, è già stata messa ai voti dell’assemblea dei soci, ossia le più grandi banche internazionali che controllano i fondi di investimento, le Borse s.p.a. e, nella maggior parte dei casi, le società all’interno quotate. Verrà creato il mercato azionario più grande e liquido del mondo, con oltre 4000 società quotate, che non è altro che un sistema finanziario telematico internazionale nel quale confluiranno tutte le transazioni dei paesi occidentali. È infatti questo il primo passo, diremo storico, verso la creazione del sistema telematico sul quale circolerà la moneta elettronica, le transazioni azionarie e lo scambio di merci.
Ben presto anche la Borsa di Londra entrerà nella Holding, e quella Italiana sarà acquisita da questo mostro.L’italia perderà il suo centro finanziario,e presto anche una delle Istituzioni che controlla il mercato azionario e societario, ed è sconcertante che il Ministro Padoa Schioppa non ha altro da dire che spetta sempre alle società decidere perché sono enti privati. Perdendosi il sistema in un’autostrada telematica sconfinata, le Autority e lo stesso governo non avranno più alcuna voce su acquisizioni e fusioni: sarà questa l’espressione del liberalismo più assoluto. Il business dei derivati, dei futures e delle opzioni non conoscerà limiti, insomma è la ribalta dei Banchieri in grande Stile.

Non dobbiamo qui dimenticare che Euronext presenta non poche correlazioni con la loggia massonica che si nasconde dietro Clearstream, e una fra tutte è la partecipazione del suo Presidente al The Bridge Global Forum, che conta tra i suoi membri il Governatore della Banca del Lussemburgo e il Presidente di Clearstream.
Mentre tutto questo accade, il governo tace e ossequiano alle direttive che giungono da coloro che li hanno condotti al potere. Infatti il giorno stesso in cui è stato formato il Governo Prodi, i Banchieri di Banca Intesa hanno pubblicamente dichiarato che occorreva subito cambiare la legge sul risparmio, la stessa legge che timidamente accennava alla proposta di acquisto di Bankitalia da parte dello Stato. Gli scandali calcistici inondano le cronache dei giornali, ma anche in questo caso non bisogna tralasciare il fatto che milioni di euro provenienti da operazioni di calciomercato sono spariti dai bilanci. La denuncia della truffa architettata dà solo in parte vita agli scandali: alcune teste devono cadere essendo i capri espiatori, mentre il resto va insabbiato. I fondi neri delle squadre di calcio, che nient’altro sono che i fondi neri delle società che le possiedono, scompaiono ancora una volta nei circuiti bancari utilizzando come prestanome i calciatori: gli ingaggi calcistici miliardari non esistono, perché essi vengono subito rinvestiti dai calciatori stessi in Fondi e Banche, così come le leggi spalma-debito delle società di calcio servono solo a coprire altre truffe. Inoltre, i pm sospettano che i fondi scomparsi siano stati depositati nello Ior dalla società di Moggi. Se lo scandalo proseguirà di questo passo anche il Vaticano ne subirà le conseguenze, screditando sempre di più un’Istituzione per sostituirla con un’altra.


Dietro ogni scandalo c’è sempre un burattinaio che fomenta la tangentopoli e si nasconde poi dietro l’Istituzione che dovrebbe invece essere la soluzione o il Governo dei Buoni.
Allo stesso tempo vediamo che ancora una volta gli Illuminati giungono in Europa, mangiano l’intero mercato europeo trovando un ragionevole accordo con i banchieri europei.
Il presidente della Fondazione Rockfeller è in viaggio in questi giorni nei Balcani, e si eleva ad ambasciatore di pace dicendo al popolo serbo “di chiedersi cosa è un serbo”. Noi vorremo sapere invece cosa è un americano, se non la cavia più docile dei loro più atroci esperimenti, e cosa sono gli Illuminati, che si sono autoproclamati Menti Superiori senza tuttavia avere delle idee proprie. Stanno mangiando l’Europa diffondendo odi e rancori in paesi, in cui i conflitti sociali sono radicati da secoli, e aiutano a depredare imprese e popolazioni, che martoriate da secessioni e genocidi, perdono la propria identità e di rifugiano delle loro Istituzioni. Qui stabiliscono i protettorati e i commissari europei, insinuano i rappresentanti del FMI all’interno dei governi, mentre riempiono le Ambasciate di depravati, di pedofili e assassini. Le cdd. Organizzazioni umanitarie sono il covo degli infimi strati dell’umanità, figli delle Baronie e delle corruzioni, della depravazione più assurda, e poi si ergono come Istituzioni e difensori delle nostre famiglie, dei nostri villaggi e delle nostre case.

19 maggio 2006

Dove sono i terroristi, le armi di distruzione e i soldi dell'Iraq?


La AFP ieri ha dichiarato che, l’11 Settembre, l’aereo sul pentagono non è mai caduto: un evento del tutto eccezionale considerando che dietro questo tipo di eventi esistono grandissimi interessi economici. Le guerre da sempre vengono combattute in altri paesi e non sul proprio territorio, l’11 settembre non è che un fatto eclatante che si è reso necessario per cambiare le regole del gioco e fissare un nuovo ordine.
Cos’è dunque il terrorismo se non uno strumento, come può esserlo il denaro, nelle mani delle Entità per controllare i popoli?
Nei Balcani gli Americani e gli Inglesi armarono un corpo come combattenti Islamici, in realtà erano fanatici manipolati dalle intelligence e utilizzati come arma; e infiltrati sono anche i personaggi che si fanno ambasciatori di pace, si dicono giornalisti o sono portavoce di Associazioni e Ong: sono delle talpe al servizio dei Padroni. Una volta che questi fantomatici terroristi hanno svolto la loro funzione, la Cia prende un aereo, fa un’azione antiterroristica e li arresta. Magari prima di atterrare a Guantanamo, li porta a fare una passeggiata a Madrid, o a Londra dove degli strani attentati spiazzano la classe politica al governo per far posto ad un’altra. Bisogna capire che dietro un attentato a Londra può nascondersi un servizio segreto di un paese europeo, che sottobanco finanzia un altro piccolo stato. Così per esempio i Croati possono fare un attentato a Londra per poi dare la colpa ai russi e compromettere le cooperazioni tra Russia e Inghilterra.

Quando le due torri vennero giù, il presidente Chirac subito si recò in America, ben sapendo che le attenzioni di Washington si sarebbero concentrate sull’Iraq, dove la Francia intratteneva dei grandi giri di Affari.
In seguito alla guerra nel Golfo, l’approvazione del programma ONU “Petrolio contro Cibo” aveva messo in moto un meccanismo di riciclaggio dei petrodollari dell’Iraq: i fondi ricavati dalla vendita controllata del greggio e pagati in danno al Kuwait, vennero deviati dalla Clearstream verso delle Banche schermo. Al programma “Cibo contro Petrolio” avevano partecipato più di 2000 imprese petrolifere, e tutti i fondi furono traferiti e deviati all’estero, mentre una parte di essa venne attribuita all’allora classe dirigente francese, che aveva contribuito alla truffa del Kuwait Gate. La Francia diventa il crocevia di questi trasferimenti di soldi, così come ottimo partner dell’Iraq tramite l’intermediazione di Legardere, padre del polo europeo della difesa.
Saddam possedeva dunque i tracciati di questi miliardi di investimenti, che venivano trasferiti alle imprese che partecipavano al programma "Cibo contro petrolio", e ai politici francesi, alimentando così i finanziamenti illeciti ai partiti. Dal canto suo, la Francia, nel 2003, concluse un gigantesco contratto di vendita di armi, con l’obiettivo di armare Saddam nel caso di un’invasione americana, che da lì a poco non sarebbe tardata a venire. Lagardere, che manteneva ottimi rapporti con Saddam, temeva che presto le pretese di una Lobby si sarebbero estese fino in Iraq, per accaparrarsi il business dell’industria francese delle armi e mettere le mani sul giro di riciclaggio dei petrodollari.
Raffick Hariri , primo ministro Libanese, era stato incaricato invece di trovare i fondi per le campagne presidenziali di Chirac in Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, e insieme con Lahoud Imad , era contabile di questo enorme giro di soldi. Entrambi possedevano i numeri dei conti ed i nomi degli intermediari che hanno gestito le commissioni sulle vendite di armi, nonché le chiavi dei sistemi di finanziamenti occulti dei partiti politici francesi, tedeschi, russi, italiani, britannici, belgi, americani che sono collegati allo scandalo "Petrolio contro Cibo". Imad Lahoud presto viene messo sotto controllo dal DGSE, non perché accusato di far parte di Al Qaeda, ma perché possedeva l'elenco dei nomi delle persone, e avendo gestito i tracciati, poteva identificare e descrivere le trafile del denaro di "Petrolio contro Cibo", del Kuwait Gate, ed il bottino della prima guerra del Golfo.
Hariri viene rintracciato e ucciso, e la sua morte scatenò una destabilizzazione in Libano a causa delle minacce che dagli Stati Uniti e dall’Onu vennero dirette alla vicina Siria, come responsabile dell’attentato. La commissione ONU istituita aveva dunque come principale obiettivo quello di gettare ombra sull’accaduto, per proteggere la posizione del segretario generale delle Nazioni unite, Kofi Annan, che tramite suo figlio era direttamente implicato nello scandalo "Petrolio contro Cibo". Anche allora la realtà dei fatti venne stravolta inculcando la pista siriana, e guarda caso, il Procuratore dell’Aja , Carla del Ponte, ben pensò di proporre un suo amico, Detlev Mehlis, a capo di quella commissione dell'ONU.
Hariri viene ucciso, mentre Saddam viene catturato e i suoi figli subito uccisi.
Hanno inscenato un grande spettacolo per la cattura di Saddam, al solo fine ridicolarizzarlo di far sembrare che si trovasse, come un ladro, nascosto in un bunker, mentre noi crediamo che lui stesso si sia consegnato 15 giorni prima. Saddam era pericoloso perché conosceva i tracciati e aveva così in pugno la Francia.Ora un altro processo è in corso, altri genocidi e altri crimini contro l’umanità, dinanzi ad un tribunale che per molte cose ricorda quello dell’Aja, ma nessun tribunale processerà mai l’Etnocidio del popolo irakeno!

E così noi adesso ancora cerchiamo le armi di distruzione di massa, i terroristi e Bin Laden.
L’intero giro di potere, corruzione e guerra si basa infatti su un sistema finanziario che è elettronico, che gira su dei computer: moneta, mutui e debiti sono solo cifre su un computer, sono dei bit. Uomini combattono altri uomini senza sapere per cosa lottano, senza sapere che dietro a tutto questo, vi sono dei computer che elaborano cifre. È questa la battaglia che noi facciamo, gli scandali e tutto il resto non ci porteranno mai a nulla, perché il male non sarà sconfitto.
Occorre invece che venga istituito un codice autostradale, un codice per le informazioni e un codice informatico garantito dalle università e dai centri di ricerca. Come è possibile che le industrie informatiche producano programmi sapendo poi le chiavi di accesso?Se noi abbiamo pochi linguaggi, come PHP o oracle ecc , e le industrie possiedono i codici di accesso, chi garantisce la sicurezza delle piattaforme su cui lavoriamo, o dei nostri conti correnti bancari. Il male non è Saddam, ma sono quei maledetti computer e coloro che li manovrano. Ma noi chi stiamo cercando davvero? Noi tutti stiamo cercando quei computer, che compiono un reato che non esiste per un crimine invisibile.

18 maggio 2006

La TAV mette da parte il Ponte sullo stretto

In una giornata assolutamente negativa per le borse europee e internazionali, bruciando più di 244 miliardi di euro con l’equivalente del valore di mercato di 30 società, cambiano i pattidegli “investitori” e degli speculatori ha cambiato rotta, e così il mercato azionario è quasi crollato. Nella stessa giornata, forti dichiarazioni sono state rilasciate dai leader del centrosinistra, che senza una squadra di governo alle spalle hanno affermato che il ponte sullo Stretto di Messina non si farà più, perché è un’opera inutile.Vediamo dunque due lobbies che si scontrano in una guerra sotterranea. Una che intende costruire il Ponte sullo Stretto, così come vuole la realizzazione del progetto MAAS, l'interoporto di Catania per farlo divenire il nuovo centro per gli scambi commerciali di prodotti agro-alimentari sia verso l'Europa continentale che verso il Mediterraneo. Un’altra, di cui il Sig. Prodi è il rappresentante in veste ufficiale in Parlamento, ha in programma di creare un interporto a Malta per lo scambio delle merci nel Mediterraneo sino all’Asia. In un’economia iperinflattiva sono le merci il giusto investimento, e il controllo dei traffici marittimi e terrestri, e dunque di porti e infrastrutture, è il vero mezzo di controllo. Questo lo sanno le Banche che stanno portando avanti una strategia di acquisizioni e privatizzazione dei porti inglesi e del Mediterraneo, così come lo sanno i grandi fondi di investimento che puntano tutto sulle commodities.

Dopo che Prodi ha vinto le elezioni, anche Romania e Bulgaria entreranno in Europa così come la Turchia e i Balcani, prendendo così parte al piano per il controllo dei corridoi e dei porti, delle grandi infrastrutture. Sino ad oggi troppi ostacoli avevano impedito tale ingresso, come gli abusi dei diritti umani, la criminalità o la loro resistenza alla privatizzazione e al saccheggio delle multinazionali.Progetto Interoporto di Catania

È stata questa una giornata davvero particolare, in cui si è avuto la conferma che quanto sta accadendo e gli eventi collaterali a cui assistiamo sono solo gran scenate: descrivendo come il sistema sia stato studiato per far credere alle masse che occorre cercare un nemico che non esiste, un Signor Internet. Moggi, Vanna Marchi, e quant’altri scandali da quattro soldi, sono solo ottimo materiale per queste persone che “tirano a campare” facendo gli attori da telenovela e vendendosi per una macchina o una crociera. Provenzano non è stato catturato, bensì prelevato da casa sua in un momento in cui far pubblicità e propaganda serviva. E così nei Balcani, in Montenegro e in Albania, si accendono i riflettori su video-porno registrati da cantanti o personaggio dello spettacolo, un martellamento continuo di immagini e foto porno che sta monopolizzano i media e la stampa, tutto il resto attorno è il nulla. Questo è solo un piccolo esempio di come le Entità economiche giochino con gli eventi e muovano pedine per continuare a detenere il potere senza incorrere in destabilizzazioni. È come se su delle autostrade durante la circolazione, qualcuno decida di cambiare le regole stradali quando diventa più opportuno e vantaggioso. Viene attivato un processo tecnico-giuridico che non permette a nessuno di agire in difesa dei propri diritti, o degli Stati o dei popoli, per questo può essere visto come un Etnocidio.

Mentre gli scandali scoppieranno, le facce dei politici saranno sempre immobili e indifferenti, perché sono complici e sono disposti a sacrificare il sudore degli Italiani: tutti quelli che hanno preso soldi in dollari sono ricattati. Prima dell’11 settembre, ci sono stati moltissimi trasferimenti di denaro di fondi neri delle imprese, e una serie di leggi complesse ha fatto sì che determinate transazioni non fossero tracciate. Molte imprese infatti sono fallite, derubate dei loro soldi senza alcun possibilità di appello: magistratura, politica, stampa, ovunque gli imprenditori andavano loro li avevano già preceduti. Il crollo delle Torri Gemelle è stato il più grande colpo della storia, una grande scenata che ha tenuto occupato le intelligence di mezzo mondo, che così hanno indagato su falsi terroristi, come l’attentato a Londra il luglio scorso è stato senz’altro organizzato da un servizio segreto estero per far ricadere la colpa sui russi. Il fatto che la Cia ha fatto delle operazioni fuori il suo territorio, implica che delle Intelligence parallele tengono sotto scacco i servizi segreti di uno Stato, un’intera classe politica. Uno Stato diviene ricattabile, sia per un fatto politico-istituzionale, sia per il fatto che molti politici hanno accettato quel denaro che gli era stato offerto, perché anche se un singolo parlamentare è stato corrotto, l’intero partito diviene ricattabile. L’Affare Clearstream non è altro che una vera e propria enciclopedia per sbarazzarsi di una classe politica, perché quando un Presidente di una Banca dice che tutto è rintracciabile, lancia un monito ai Capi di Stato: vi abbiamo in pugno, andatevene o pubblicheremo i conti! Tutto questo ovviamente per far posto alla voce delle Associazioni, dei consulenti indipendenti, delle commissioni di esperti, come già funziona per le direttive comunitarie. Ed è quello che sta accadendo anche in Italia, insomma presto la politica scomparirà per dar spazio a queste entità che appariranno agli occhi dei cittadini un’espressione di sovranità popolare. Attualmente l’intero sistema economico capitalistico è arrivato al punto del collasso, e ancora una volta delle Lobby si scontrano per non perdere il controllo globale. Mentre una parte di esse vuole la guerra in Iran, per bloccare le intenzioni di Teheran di costituire una borsa del petrolio che contratti in euro , un’altra sta premendo per il controllo dei metalli preziosi e dei traffici delle materie prime . I Massoni dunque vogliono far ricadere la colpa della cattiva gestione del mondo su una parte della classe politica dirigente e tenersi l’oro: è da quello che devono ripartire, perché il suo valore è aumentato ma continuerà sempre più ad aumentare. Se l’Adusbef consiglia di vendere l’oro della Banca d’Italia questa cosa deve indurre tutti a riflettere sul fatto che siamo arrivati al punto del fallimento della politica, in cui sono le associazioni a rappresentare i diritti dei cittadini e delle imprese, ma non i politici, che sono ormai i rappresentanti delle lobbies e dei poteri forti.

17 maggio 2006

Clearstream: la fine della politica

Christian Basano rilascia alla Etleboro una intervista inedita

La Etleboro, intervistando Christian Basano, ha voluto fare luce su quanto è accaduto anni fa con lo scoppio della Guerra nel Golfo, sulla truffa congeniata dalle Banche per derubare e schiavizzare i popoli. Vi offriamo la verità e una chiave di volta per capire perché presto la più grande Tangentopoli Europea distruggerà la politica per far posto alle nuove Istituzioni, i media e le Associazioni, portando nel baratro più di 2000 imprese e 600 politici. Il vero affare Clearstream è il Kuwait Gate con la truffa di più di 23 miliardi di dollari, sotto gli occhi dell'ONU nella cornice del programma " Petrolio contro Cibo" di cui la principale vittima è il popolo iracheno. Il più grosso cassetto dell'affare Clearstream non è stato ancora aperto.

Ringraziamo tutti coloro che ci seguono, per le loro e-mail e le loro adesioni, per la stima e la fiducia che ripongono in tutti noi, per il loro coraggio. Ringraziamo Rinascita, che ci consente di avere un prezioso spazio sulla carta stampata, e così nelle edicole e tra la gente.Ringraziamo Christian Basano per averci offerto la verità, per la sua disponibilità, noi ammiriamo molto il suo coraggio e la sua tenacia nel combattere questa guerra contro il male.
D:Signor Basano, cos’è successo nel 1991 quando siete andati in Kuwait?

R: All'epoca del nostro trasferimento in Kuwait, dopo essere stati contattati per lo spegnimento dei pozzi in fiamme, dal 29 luglio al 12 agosto 1991, non abbiamo assolutamente firmato un contratto. Il nostro soggiorno doveva durare 3 giorni, ma siamo rimasti 15 giorni perché, "loro" non sapevano che cosa fare di noi: un giorno ci uccidevano, un altro giorno non ci uccidevano. Claude Marine Vaskou, l'addetto commerciale dell'ambasciata francese ha negatoContratto P.B.E. Oil 1991 di eseguire l'ordine di eliminarci. Penso che il contratto PBE Oil è un vero falso contratto che è servito come supporto per far girare il denaro utilizzandolo in un "gioco di banche" fatto da Clearstream. Il Presidente della società PBE Oil, vecchio agente del DST, Paul Colne è stato ritrovato morte nella sua cella di prigione il 23.12.1997 , alcuni mesi dopo la pubblicazione del Giornale di Ginevra "dove sono finiti i miliardi del Kuwait?“ .

D:Dopo il furto dei brevetti, perché Ferraye l'ha denunciata?

R: Ferrayé non ha avuto il visto per andare in Kuwait, usando come pretesto, la sua nazionalità libanese forse. Era convinto che i suoi brevetti venivano utilizzati in Kuwait. Ad ogni modo, era convinto che i suoi soci, Basano-Tillié-Colonna, l'avessero tradito.

D: Qual è il meccanismo dei conti ADER?

R: Grazie a Clearstream, le Banche fanno un "Gioco di Banche" utilizzando la tecnica dei conti " Banca schermo" nella cornice del funzionamento dei conti "nostri": procedendo attraverso di esso, un investitore, per problemi di discrezione, fa realizzare un'operazione finanziaria ad una banca che agisce a suo nome ma per conto del cliente. Questo sistema, che presuppone un segreto bancario “totale”, comporta il rischio, se l'operazione è importante, che non sia ritrovata nei bilanci della banca se questi sono pubblicati.
Vedi i conti ADER
Le banche possono designare, in tutta legalità, il nome dell’Avente Diritto Economico Reale (ADER). I conti di alcune Banche, detti di " Transazione", avendo partecipato alla deviazione dei fondi del Kuwait, hanno gli stessi numeri dei conti utilizzati per altre persone per altre operazioni in un altro momento.

La maggior parte di questi conti è organizzata in vari cassetti, con un conto principale che controlla la deviazione, ma che esegue immediatamente la ripartizione che si fa automaticamente su dei conti secondari sotto lo stesso N° con le lettere o dei cifre b,c,d, cosicché la transazione sembra essere meno importante. A titolo di esempio, si guardino questi due conti:
24.B.466.71.H, titolare Jean Pierre VAN ROSSEM, BMB che poi trasferisce 133.000.000 BEF sul n. di conto 248.466.71 A. . O i 2 conti esistono, o il numero è sbagliato, o c'è stata una falsificazione della BMB : l’8 è diventato una B e la A è diventata una A???

Il sistema offre ai clienti la possibilità di non apparire mai all'epoca delle transazioni finanziarie internazionali. Questi clienti possono essere delle Banche, o delle persone che fittiziamente sono a capo di società off-shore, o conosciuti nei giri di riciclaggio, designando invece i soci di Ferrayé come Aventi Diritto Economico Reale, ossia i clienti "effettivi" di questi conti.

André Lussi, vecchio Presidente di Cedel, Clearstream, parla della memoria del denaro: tutto è tracciato, tutto è registrato, è possibile ritrovare esattamente tutto ciò che è stato deviato. Si può dunque, se ci si dota dei mezzi, ricostruire il viaggio, spesso lungo e complicato, delle deviazioni elettroniche dei conti da Parigi a Lussemburgo, dal Jersey alle isole Caymans, da Ginevra a Toronto, ecc. Questa è la ragione per la quale il signor Guy BARBONI, direttore aggiunto dell'agenzia dell'United Bank of Swisszerland (UBS), via del Rodano 8, che ha ricevuto me, J.Ferrayé, M.E. Burdet, il 31 gennaio 2005 e ha dichiarato, con riferimento al conto N° 231215 : "Questo conto non esiste" nella forma “sugli schermi di computer dell'agenzia”. Ciò che non vuole dunque dire, in nessun caso, che il conto N° 231215 non esiste di fatto, perchè, in di altri termini, questo conto esiste bello e buono, ma come conto segreto di livello II ADER!

Il 15 maggio 2001, sono stato sentito a Lussemburgo da Pierre Kohnen, Commissario in Capo del Servizio di Polizia Giudiziale su commissione richiesta dal Giudice istruttore E.Nilles, a proposito della denuncia che avevo depositato sui conti non pubblicati del caso " Clearstream". Nello stesso momento, l'automobile di André Sanchez esplode in Svizzera. Bizzarro, direte sicuramente bizzarro. Sanchez si sentiva minacciato e aveva registrato i suoi timori su una cassetta prima di recarsi all'appuntamento del 15 maggio 2001. Auto di Basano distrutta
"Buongiorno miei cari! Se ascoltate questa cassetta, è perché non sono ritornato dal mio viaggio. Malgrado le aspettative, non bisogna credere che sia sparito o che abbia messo fine ai miei giorni, tutto questo è completamente falso. La totalità di questi eventi, li devo a Di-Cara, al Sr. M.Veneau, al Sr. D.ROU, di nazionalità americana, ed al Sr. H.Aiden che non ho mai incontrato. La totalità dei dossiers, e in particolare il dossier Veneau, si trova nel cassetto del piccolo mobile che è accanto al mio ufficio. È associato a questo dossier, ma non so fino a che livello è informato, un principe kuwaitiano, la fotocopia del cui passaporto si trova nel dossier Venaud . Mi sono reso conto che, da un po’ di tempo, manipolavano i conti dei clienti per i quali svolgevo il mio mandato......manipolazioni informatiche da parte quel bieco del Sr.Aiden a livello nazionale, e persino internazionale su i conti senza eredi..... hanno l'abitudine di fare delle deviazioni di fondi elettronici.....confesso che comincio ad avere delle preoccupazioni per la mia vita, considerando gli affari in gioco, queste sono persone che sono pronte a tutto per provare a far tacere le persone...."


D: Perché i magistrati, la hanno attaccato radiandovi dall’albo dei revisori contabili?

R:Perché il 30 novembre 1995 avevo depositato denuncia al Parquet di Nizza. A partire da questo momento, tutto è stato messo in opera per eliminarmi "democraticamente" .


D:"Droit de Penser " la accusa di essere antisemita e di fare parte di movimenti fondamentalisti islamici. Come spiega questo?

R: Tropée Desgué mi è stato messo tra i piedi il 2 maggio 2000, 10 giorni prima della diffusione della trasmissione SAD del 12 maggio 2000, annullato su intervento politico di DSK, il Ministro dell'industria dell'epoca, che ha trasferito in favore dell' Istituto Nazionale della Proprietà Industriale i brevetti di Ferrayé. In effetti, Tropé Desgué e Christine Louis Quéré, avevano una missione per destabilizzarmi. Il rapporto Volcker reso il 2 novembre 2005 ha messo fine alla loro missione. È la ragione per la quale diffondono una " diarrea verbale" dappertutto. In effetti, lavorano per il Mossad, il servizio segreto israeliano. Ho depositato parecchie denunce contro di essi ed i siti internet, e i blogs che diffondono queste diffamazioni, eccetera.. Oggi sorvegliano il mio appartamento a Nizza, sotto la copertura del Procuratore Montgolfier.


Procuratore MontgolfierD:Lei ha denunciato anche il procuratore Eric di Montgolfier?

R: Montgolfier è un rosacrociano, un franco massone di alto livello, un templare. È stato incaricato di neutralizzarmi, è stato pagato per fare ciò. Stiamo ora tentando di cercare i suoi conti alle isole Caimans. Hanno provato già ad eliminarmi il 2 agosto 1997 sabotando la mia automobile, sia in questi ultimi 4 mesi dopo che ho pubblicato l'articolo nel giornale di Ginevra.
Oggi, sono molto inquieto per la mia vita e quella della mia famiglia. È questa la ragione per cui bisogna diffondere dappertutto il loro imbroglio.

D:Come l'affare Clearstream, e dunque il Kuwait Gate, si ricollega allo scandalo di "Petrolio contro Cibo" ?

R: Il 30 luglio 1993, il Kuwait Oil Company (K.O. C.) deposita presso la Commissione di Indennizzo delle Nazioni Unite, una domanda di rimborso per le spese riguardanti la gestione delle eruzioni dei pozzi per 951.630.871 dollari. Il 15 novembre 1996, il Consiglio di amministrazione della Commissione di indennizzo delle Nazioni Unite, nella cornice del programma umanitario " Petrolio contro cibo", dopo una verifica, accorda al K.O.C un'indennità di 950.715.662 dollari, come richiesto. Il KOC è una filiale controllata al 100% della Kuwait Petroleum Corporation, di cui lo stato del Kuwait è il solo azionista . estratto lista imprese coinvolteIl 13 settembre 2000, il Ministro del Petrolio kuwaitiano incontra a Matignon, il Primo Ministro francese, Lionel Jospin, per dirgli che il Kuwait richiede un indennizzo di 22 miliardi di dollari per il costo supplementare generato dall'utilizzazione del metodo rivoluzionario francese, i brevetti di Ferrayè, per spegnere, bloccare e riutilizzare i pozzi in fuoco nel 1991. Questa somma corrisponde in effetti al preventivo mandato al mese di giugno 1991 da me e Ferrayé al Sr. Issam Al Sager, Direttore della Banca Nazionale del Kuwait, che gestisce attualmente un fondo di investimento, TMW Asia Fund, di 22 miliardi di dollari !!

E, come per caso, il 27 settembre 2000, il Consiglio di amministrazione della Commissione di indennizzo delle Nazioni Unite, su proposta di Francia e Russia, 15,9 miliardi di dollari sono stati accordati ad una compagnia petrolifera kuwaitiana (K.O.C) e il Consiglio di sicurezza ha accettato di ridurre dal 30% al 25%, i tassi dei prelevamenti che saranno effettuati sulle royalties di Bagdad per indennizzare il Kuwait.

I politici corrotti che hanno partecipato al voto di questo accordo, sono stati ricompensati molto bene con l’attribuzione di buono acquisto in " barili di petrolio" mentre durante questo tempo il popolo iracheno soffre di questa corruzione gestita dalle più alte istanze politiche mondiali.


D: Quali conseguenze vi saranno sulla politica e l'economia francese se questi grandi scandali esploderanno?

R:Sarà la fine della Quinta Repubblica per la Francia, anzi sembra che oggi Mitterrand abbia deviato 1 miliardo di dollari delle indennità versate dall'Arabia Saudita per la Guerra del Golfo, ed a livello internazionale la fine dell'ONU.

Tengo, infine, a ringraziare Etleboro e la sua rete per il loro coraggio e la loro indipendenza, al fine di informare il cittadino del mondo, fino a che punto siamo manipolati da coloro che tirano i fili in retroscena, dietro uno specchio. Il male non attende che una sola cosa, che le persone per bene non facciano niente. Noi siamo milioni e milioni di gente per bene, allora la vittoria è prossima.

16 maggio 2006

Beppe, comincia a pedalare: fai una class action


Lo strapotere delle multinazionali, le truffe dei grandi speculatori pubblicizzate da promotori finanziari ben addestrati e dai media rappresentano il vero pericolo per l’economia.
I consumatori, i piccoli investitori sono derubati quotidianamente, dai conti corrente alle finanziarie, dai contratti telefonici ai titoli comprati in banca, fino a giungere ai grandi crack e alle truffe colossali. Da molti anni in America, il sistema giudiziario offre ai singoli consumatori una potente arma: le class actions, sulla base del principio che l’unione fa la forza. Se si è da soli non si possono sfidare i colossi del tabacco per una leucemia, né ottenere il rimborso delle poche migliaia di euro sui bond di una società che fa bancarotta fraudolenta. Le class action innanzitutto, aggregando le varie richieste individuali in un’unica denuncia, contribuiscono a creare il “danno” potenziale, che non esiste se milioni di persone derubate di 100 € non espongono denuncia.
Infatti, spesso l’entità del danno non giustifica le spese legali né i tempi giudiziari per tentare il processo, con il risultato che questi criminali non saranno mai perseguiti per i miliardi che hanno rubato. Il sistema è molto efficiente perché consente di velocizzare i tempi di condanna per una società, ed elimina anche le controversie derivanti dalle sentenze tra di loro contrastanti: un’unica sentenza per 1000 casi uguali. Questo è un meccanismo ormai collaudato e funzionale nella realtà americana, nonostante le speculazioni dei grandi studi associati, che ne hanno creato un vero business: è il rovescio obbligato di ogni medaglia che luccichi come l’oro.

In Italia questo è un sistema che tarda ad arrivare, e non capiamo bene il motivo, anche perché non può certo dirsi che manchi occasione o una massa querelante. Quanti imprenditori sono stati derubati dalle Banche attraverso l’ anatocismo, quanti uomini sono falliti e sono rimasti da soli, abbandonati dai politici, dalle associazioni, e sono stati vittime anche della disinformazione perché nessuno ha mai saputo spiegare loro come chiedere il rimborso dei soldi dati agli strozzini bancari.
Scandali come quello della Parmalat hanno privato dei risparmi di una vita gli operai e i pensionati, dando poi tanto e tanto materiale per discutere all’infinito ai comici e ai pensatori. Sono stati scritti libri, fatte trasmissioni e molti si sono autoproclamati “eroi europei” dei consumatori e delle masse, diventando predicatori e Santoni dell’Economia, e poi, per mantenere una certa veste di imparzialità, dicono di essere dei “comici”. E così il grande Beppe Grillo, che ha costruito una macchina che fa soldi sul ridere delle disgrazie degli Italiani, ha raccolto del denaro tra i suoi utenti per avere una pubblicità del suo blog su di un giornale americano.
Riesce a sollevare le masse , parla a milioni di persone ma allora perché non ha mai proposto una class action sulla truffa della Parmalat, raccogliendo le adesioni delle migliaia di persone che si sono viste derubare i loro risparmi o anche solo di 1000 euro. Allora perché anche tu Beppe non ti alzi e cominci a “pedalare”, perché non scendi in piazza con un avvocato e raccogli su un foglio le firme delle migliaia di persone truffate dalla Parmalat, invece di raccogliere soldi per i tuoi spettacoli. Non sei diverso dai nostri politici, dai giornalisti e da tutti i predicatori, perché sfrutti una situazione di malessere sociale per i tuoi interessi, e non fai nulla di concreto, non ti esponi se non per farti pubblicità. Siamo stanchi delle tue belle parole, chiunque può vestirsi da rivoluzionario e sollevare le masse, chiunque può ingannarle. Hai ricevuto un premio per eroe europeo, perché salvi la libertà di stampa e di parola: è tutto molto giusto, ma se ti chiedi se puoi fare qualcosa per l’Italia, vedrai che una risposta la trovi. Non aspettare che sia sempre qualcun altro a fare qualcosa per te, o per risolvere i problemi, scendi da quel palco e vai a lavorare, perché noi di pensatori ne abbiamo già tanti.

Vedi l’Adusbef, fa una causa contro la Banca d’Italia per il diritto del popolo sovrano sul signoraggio della moneta che possiede, e poi dice quello che i Banchieri vogliono sentirsi dire: vendiamo l’oro così diminuiremo il Debito Pubblico. Ma il Debito dopo pochi anni si riforma, ma intanto gli Italiani avranno perso l’oro, così come hanno perso le loro imprese con la grande privatizzazione: è stato risollevato, per caso, il fardello dell’Italia? Vorremmo a questo punto capire che tipo di persone pretendono di difendere i nostri interessi, perché a noi sembra che stiano giocando a "guardia e ladri". Cari difensori dei consumatori, dovreste vergognarvi, perché in questo modo non ci tutelate certo, anzi divenite il portavoce ufficiale e legittimo delle Banche. Vorremmo proprio vedere cosa fareste se fossero messe le vostre di case in pegno, e non quelle degli Italiani.

Occorre riacquistare l’antico concetto che lo Stato lo fa l’individuo sovrano, che l’economia la costruisce il piccolo imprenditore, che la politica la fa il cittadino e una multinazionale la sconfigge un solo uomo. Non bisogna accentrare la propria voce in un leader, né far combattere le proprie cause ad un’Associazione, bisogna invece ridivenire sovrani della propria esistenza.

02 maggio 2006

Panico e caro petrolio


Va in fiamme la raffineria ERG di Priolo, in seguito ad un incidente che, per la sua dinamica e il momento in cui si verificata, non può dirsi del tutto causale, o comunque le circostanze sono da verificare attentamente. Erano in corso dei lavori di manutenzione, perché in un tratto di tubatura che collega due oleodotti, si erano verificate delle perdite di greggio, ma cosa ha provocato la scintilla che ha causato un incendio mastodontico?

Nessuna vittima, perché personale e dirigenza erano tutti al sicuro nelle sale bunkerate, ma le esplosioni hanno alzato colonne di fumo visibili anche dai paesini circostanti, lasciando comunque temere un allarme “nube tossica” sulla città di Siracusa. Strade e autostrade bloccate, cittadini blindati nelle proprie case o in fuga dai paesi circostanti nel timore dell'espandersi dell'incendio e delle esplosioni.
Occorre notare che questo non è il primo incidente che interessa il mercato energetico in questi ultimi venti giorni: nel Delta del Niger, dopo gli attacchi contro le infrastrutture petrolifere della Shell e gli uffici dell’Eni, anche la ExxonMobil si prepara a evacuare gli stabilimenti. Incidenti che se da un lato hanno contribuito al rialzo del prezzo del petrolio, dall’altro hanno facilitato l’offensiva diplomatico-commerciale della Cina, che mira ad ottenere la concessione dell’esplorazione di quattro blocchi petroliferi, e la vendita di battelli militari e armamenti per la difesa delle installazioni sul Delta.

La raffineria del Priolo produce 160.000 barili di petrolio al giorno, e la sua chiusura ha subito spinto al rialzo il prezzo del petrolio oltre i 73 $ al barile, dopo una debole flessione intorno a 71 $ nei giorni corsi, dovuta molto probabilmente alle dichiarazioni di Bush, che ha annunciato un congelamento dei depositi petroliferi per le riserve strategiche e maggiori controlli sulle speculazioni. Tuttavia il petrolio che verrà messo a disposizione dei consumatori, e non accantonato a riserva, nei prossimi mesi fino all’autunno è pari a dieci milioni di barili, ossia una quantità irrisoria se si pensa che il consumo è di 20 milioni di barili al giorno. Ben poco impatto avranno sul prezzo del petrolio le fonti di energie alternative, come il biodiesel o l’idrogeno, in quanto queste quotazioni riflettono una situazione geopolitica molto preoccupante, e la mancanza sul mercato di almeno 2 milioni di barili al giorno. È facile dunque immaginare l’impatto del ritiro dal mercato, del petrolio iraniano, Nigeriano o Venezuelano.

Viviamo in un’epoca talmente assurda, in cui un incidente in Sicilia può risolvere dei problemi in Iraq, e un incidente in Iraq può convenire all’America. La strategia è ora cambiata, e si chiama sabotaggio. Il controllo mentale passa ora attraverso il caos, la crisi petrolifera, le dichiarazioni diplomatiche e i progetti di legge.
Ciò a cui abbiamo assistito nei mesi scorsi non è che l’inizio di una guerra che non vedremo ma sentiremo nelle nostre tasche, perchè non avrremo soldi, e nel malessere sociale. Il taglio degli approvvigionamenti di gas al vecchio continente ha provocato un aumento di circa 60€ all’anno sulla bolletta energetica della famiglia, oltre a spingere alla riduzione delle riserve strategiche e la diffusione del panico. Le manifestazioni e le guerriglie cittadine sono appena iniziate, e infattila Francia, sebbene abbia registrato una vittoria, deve prepararsi comunque alla controffensiva che sarà difficile da contrastare. Stiamo per entrare in una fase di recessione, trascinati dalla grave crisi economica statunitense e dalla forte rivalutazione dell’euro che sta deprimendo sempre più la competitività delle piccole imprese italiane, e sta innalzando l’inflazione percepita quasi al 20%. La decisione della BCE di rialzo certo non fermerà l’inflazione, che cavalcherà tale trend almeno fino al prossimo autunno: il 2007 sarà un anno molto difficile, soprattutto per le realtà locali in cui sarà necessario introdurre "sistemi di finanza innovativi" per finanziare le amministrazioni e le piccole imprese per scongiurarne il fallimento.

L’Italia dal suo canto si prepara ad affrontare le grandi riforme sul lavoro e sulle infrastrutture con un governo “civetta”, in cui la Bonino può permettersi di chiedere il Ministero della Difesa e Di Pietro quello degli Interni, oltre ad un parlamento perfettamente diviso a metà, che non approverà neanche una leggina, se gli “onorevoli colleghi” non si presenteranno tutti i giorni. E poi, quando penseranno di formare il governo, a giugno forse, o quando tutte le fusioni e le Opa saranno concluse?