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19 maggio 2006

Dove sono i terroristi, le armi di distruzione e i soldi dell'Iraq?


La AFP ieri ha dichiarato che, l’11 Settembre, l’aereo sul pentagono non è mai caduto: un evento del tutto eccezionale considerando che dietro questo tipo di eventi esistono grandissimi interessi economici. Le guerre da sempre vengono combattute in altri paesi e non sul proprio territorio, l’11 settembre non è che un fatto eclatante che si è reso necessario per cambiare le regole del gioco e fissare un nuovo ordine.
Cos’è dunque il terrorismo se non uno strumento, come può esserlo il denaro, nelle mani delle Entità per controllare i popoli?
Nei Balcani gli Americani e gli Inglesi armarono un corpo come combattenti Islamici, in realtà erano fanatici manipolati dalle intelligence e utilizzati come arma; e infiltrati sono anche i personaggi che si fanno ambasciatori di pace, si dicono giornalisti o sono portavoce di Associazioni e Ong: sono delle talpe al servizio dei Padroni. Una volta che questi fantomatici terroristi hanno svolto la loro funzione, la Cia prende un aereo, fa un’azione antiterroristica e li arresta. Magari prima di atterrare a Guantanamo, li porta a fare una passeggiata a Madrid, o a Londra dove degli strani attentati spiazzano la classe politica al governo per far posto ad un’altra. Bisogna capire che dietro un attentato a Londra può nascondersi un servizio segreto di un paese europeo, che sottobanco finanzia un altro piccolo stato. Così per esempio i Croati possono fare un attentato a Londra per poi dare la colpa ai russi e compromettere le cooperazioni tra Russia e Inghilterra.

Quando le due torri vennero giù, il presidente Chirac subito si recò in America, ben sapendo che le attenzioni di Washington si sarebbero concentrate sull’Iraq, dove la Francia intratteneva dei grandi giri di Affari.
In seguito alla guerra nel Golfo, l’approvazione del programma ONU “Petrolio contro Cibo” aveva messo in moto un meccanismo di riciclaggio dei petrodollari dell’Iraq: i fondi ricavati dalla vendita controllata del greggio e pagati in danno al Kuwait, vennero deviati dalla Clearstream verso delle Banche schermo. Al programma “Cibo contro Petrolio” avevano partecipato più di 2000 imprese petrolifere, e tutti i fondi furono traferiti e deviati all’estero, mentre una parte di essa venne attribuita all’allora classe dirigente francese, che aveva contribuito alla truffa del Kuwait Gate. La Francia diventa il crocevia di questi trasferimenti di soldi, così come ottimo partner dell’Iraq tramite l’intermediazione di Legardere, padre del polo europeo della difesa.
Saddam possedeva dunque i tracciati di questi miliardi di investimenti, che venivano trasferiti alle imprese che partecipavano al programma "Cibo contro petrolio", e ai politici francesi, alimentando così i finanziamenti illeciti ai partiti. Dal canto suo, la Francia, nel 2003, concluse un gigantesco contratto di vendita di armi, con l’obiettivo di armare Saddam nel caso di un’invasione americana, che da lì a poco non sarebbe tardata a venire. Lagardere, che manteneva ottimi rapporti con Saddam, temeva che presto le pretese di una Lobby si sarebbero estese fino in Iraq, per accaparrarsi il business dell’industria francese delle armi e mettere le mani sul giro di riciclaggio dei petrodollari.
Raffick Hariri , primo ministro Libanese, era stato incaricato invece di trovare i fondi per le campagne presidenziali di Chirac in Arabia Saudita, Kuwait, Emirati Arabi Uniti, e insieme con Lahoud Imad , era contabile di questo enorme giro di soldi. Entrambi possedevano i numeri dei conti ed i nomi degli intermediari che hanno gestito le commissioni sulle vendite di armi, nonché le chiavi dei sistemi di finanziamenti occulti dei partiti politici francesi, tedeschi, russi, italiani, britannici, belgi, americani che sono collegati allo scandalo "Petrolio contro Cibo". Imad Lahoud presto viene messo sotto controllo dal DGSE, non perché accusato di far parte di Al Qaeda, ma perché possedeva l'elenco dei nomi delle persone, e avendo gestito i tracciati, poteva identificare e descrivere le trafile del denaro di "Petrolio contro Cibo", del Kuwait Gate, ed il bottino della prima guerra del Golfo.
Hariri viene rintracciato e ucciso, e la sua morte scatenò una destabilizzazione in Libano a causa delle minacce che dagli Stati Uniti e dall’Onu vennero dirette alla vicina Siria, come responsabile dell’attentato. La commissione ONU istituita aveva dunque come principale obiettivo quello di gettare ombra sull’accaduto, per proteggere la posizione del segretario generale delle Nazioni unite, Kofi Annan, che tramite suo figlio era direttamente implicato nello scandalo "Petrolio contro Cibo". Anche allora la realtà dei fatti venne stravolta inculcando la pista siriana, e guarda caso, il Procuratore dell’Aja , Carla del Ponte, ben pensò di proporre un suo amico, Detlev Mehlis, a capo di quella commissione dell'ONU.
Hariri viene ucciso, mentre Saddam viene catturato e i suoi figli subito uccisi.
Hanno inscenato un grande spettacolo per la cattura di Saddam, al solo fine ridicolarizzarlo di far sembrare che si trovasse, come un ladro, nascosto in un bunker, mentre noi crediamo che lui stesso si sia consegnato 15 giorni prima. Saddam era pericoloso perché conosceva i tracciati e aveva così in pugno la Francia.Ora un altro processo è in corso, altri genocidi e altri crimini contro l’umanità, dinanzi ad un tribunale che per molte cose ricorda quello dell’Aja, ma nessun tribunale processerà mai l’Etnocidio del popolo irakeno!

E così noi adesso ancora cerchiamo le armi di distruzione di massa, i terroristi e Bin Laden.
L’intero giro di potere, corruzione e guerra si basa infatti su un sistema finanziario che è elettronico, che gira su dei computer: moneta, mutui e debiti sono solo cifre su un computer, sono dei bit. Uomini combattono altri uomini senza sapere per cosa lottano, senza sapere che dietro a tutto questo, vi sono dei computer che elaborano cifre. È questa la battaglia che noi facciamo, gli scandali e tutto il resto non ci porteranno mai a nulla, perché il male non sarà sconfitto.
Occorre invece che venga istituito un codice autostradale, un codice per le informazioni e un codice informatico garantito dalle università e dai centri di ricerca. Come è possibile che le industrie informatiche producano programmi sapendo poi le chiavi di accesso?Se noi abbiamo pochi linguaggi, come PHP o oracle ecc , e le industrie possiedono i codici di accesso, chi garantisce la sicurezza delle piattaforme su cui lavoriamo, o dei nostri conti correnti bancari. Il male non è Saddam, ma sono quei maledetti computer e coloro che li manovrano. Ma noi chi stiamo cercando davvero? Noi tutti stiamo cercando quei computer, che compiono un reato che non esiste per un crimine invisibile.