
Mentre il tracollo diventa sempre più vicino, ecco che risorge il movimento anarchico, che 'simula' un attentato e dirama un comunicato populista per richiamare la lotta armata. Leggendo e rileggendo il fantomatico testo diramato dalla Federazione Anarchica Informale - FAI, appare sempre più evidente la loro natura artificiale di movimento internettiano, nato tra gli ambienti delle nuove frange di rivolta globale, gestite e strumentalizzate da forze che operano al di sopra degli Stati. Questo comunicato sembra essere stato scritto da un gruppo di anarchici, ma in realtà il vero autore è un'entità che usa il linguaggio e la retorica di tali ambienti perchè vuole prenderne il posto, e in questo sta la sua pericolosità. Non è una cellula che fa capo alla corrente anarchica italiana ( Federazione Anarchica Italiana - FAI), che nella maggior parte dei casi non è informatizzata, non è un movimento globalizzato bensì molto chiuso e circoscritto, si muove con discrezione e vive sulla base delle proprie convinzioni, in un universo del tutto estraneo. Quello invece degli anarchici informali è un movimento di portata globale, che ha degli strumenti di comunicazione informatici, ha una piattaforma logistica e finanziamenti, tutto ciò che le possa permettere di fare il salto di qualità. Adesso bisogna capire se questi sono veri anarchici, oppure sono delle cellule estranee al tessuto italiano che cerca di radicarsi in esso e magari di prenderne il posto. Sicuramente l'utilizzo della stessa sigla (FAI) ha creato intenzionalmente una confusione tra i due movimenti, con una tecnica di marketing 'troppo anglosassone e capitalistica' per un'organizzazione di anarchici.
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Gli anarchici polacchi del CCF combattono per i fratelli greci e cileni. Una foto scattata in Polonia, che ritrae un graffito scritto in inglese ed il simbolo degli anarchici delle Cellule di fuoco. |
Il dettaglio che più di tutti crea stupore è la parola 'immaginifica': mai ci saremmo aspettati di leggere una parola così poetica all'interno di un comunicato terroristico, a meno che a scriverlo non sia stata una donna.