Motore di ricerca

18 aprile 2016

Fermato dirigente italiano A2A: EPCG come KAP?


Giunge del tutto inaspettata la notizia dell'arresto dell'ex direttore finanziario dell'Elektroprivreda Crne Gore (EPCG), Flavio Bianco, nell'ambito dell'inchiesta della Procura speciale sui contratti di consulenza sottoscritti a favore dell'A2A senza rispettare le procedure di tender. Tra gli indagati figurano anche Enrico Malerba, ex direttore esecutivo dell'EPCG, e Massimo Sali, ex direttore finanziario, entrambi recatisi in Italia. Interrogato lo scorso venerdì 15 aprile, Flavio Bianco è stato posto in custodia cautelare per 72 ore dopo l'interrogatorio, misura poi prorogata per altri 30 giorni, per evitare l'inquinamento di prove e che possa lasciare il Paese. Bianco aveva rassegnato le sue dimissioni dalla dirigenza dell'EPCG appena pochi giorni prima, precisamente l'11 aprile, per andare a ricoprire un altro incarico presso la municipalizzata di Milano.



Va detto che le dinamiche dell'arresto, come dell'intera inchiesta, non sono del tutto chiare, e sembrano rimarcare le stesse procedure che hanno portato al fermo dell'ex direttore finanziario della KAP, Dmitrij Potrubach, condotto fuori dal suo ufficio in manetta, sotto gli obiettivi di media e giornali. Oggi il dirigente della Central European Aluminium. Company (CEAC) ha avviato una causa contro la Repubblica del Montenegro per il procedimento illegittimo e infondato perpetrato nei suoi confronti, a seguito dell'espropriazione di KAP. Potrubach chiede un risarcimento di circa 5 milioni di euro, per i danni in termini di mancati guadagni e di pregiudizio della sua immagine.

Questa causa è l'ulteriore dimostrazione dell’assenza dello stato di diritto in un Paese candidato all’adesione nell'UE e nella NATO, nonché l'ennesimo caso controverso di fallimento di investimenti esteri, che si traducono nel drammatico epilogo di arresti e arbitrati. Il Montenegro si conferma essere uno Stato inadeguato ad accogliere progetti di cooperazione e di investimento, e per quanto continui ad attirare nuovi capitali, accumula sempre nuovi processi giudiziari, nella maggior parte dei casi ai danni degli investitori. Di contro, per quanto riguarda il particolare caso della A2A, tale arresto costituisce un atto molto grave, che apre una faglia incolmabile nei rapporti di cooperazione energetica tra le due società e i due Stati, con un inevitabile impatto alla stessa solidità del accordo di investimento e di gestione della EPCG. Identici interrogativi possono essere sollevati in relazione al progetto del cavo di interconnessione della Terna Tivat-Pescara, che insiste in un'area marittima contesa tra la Croazia e il Montenegro, ossia la penisola di Prevlaka, e per il quale non vi è ancora alcuna prospettiva di risoluzione.

http://osservatorioitaliano.org/read.php?id=147491