Mentre continuano gli attacchi della NATO su Tripoli, fonti delle intelligence occidentali diramano speculazioni secondo cui delle truppe scelte britanniche sarebbero pronte a sbarcare in Libia per delegittimare gli uomini presenti sul campo. Un intervento di 'assistenza alle operazioni umanitarie', che però già lasciano pensare all'ennesima guerra infinita votata al massacro, una scena già vista per Iraq e Afghanistan. Ma la Libia è diversa, non vuole padroni e riesce a resistere in condizioni estreme, dopo aver convissuto con la guerra per decenni. Gli atti di ritorsioni possono essere tanti e su più fronti, con una serie di escalation di atti dimostrativi in Europa, perchè la rete di Gheddafi è molto estesa e capillare. Da sempre infatti la Francia e l'Inghilterra lo temono, perchè mai sono riusciti ad espugnare Tripoli. Cambia quindi la strategia, e si passa alla guerra psicologica, della finzione mediatica, per far credere al resto del mondo e alla stessa popolazione che esiste un esercito di ribelli, che vi sono dei combattimenti frontali, e persino che Tripoli è caduta e non più controllata dai lealisti di Gheddafi. La realtà è che le immagini trasmesse da Al Jazeera sono parte di un film realizzato in Qatar, per montare una messinscena epocale, un vero colossal di proporzioni spettacolari della 'rivoluzione libica'. Tutto questo mentre la NATO continua a bombardare le città, compiendo un massacro sulla popolazione civile. Obama, Sarkozy e Cameron si sono coalizzati in una vera e propria associazione per delinquere, con la complicità della Germania e dello stesso governo italiano. Il Presidente della Repubblica Napolitano asseconda questo massacro, la distruzione di civili inermi, donne, bambini e anziani, solo ed unicamente per accaparrarsi pozzi di petrolio. A questo crimine bisogna reagire con la disobbedienza civile, perchè questa guerra deve essere pagata dai cartelli petroliferi e non dai cittadini. L'incendio dei popoli del Mediterraneo può solo distruggere l'Europa come la conosciamo oggi, perchè creerà divisioni, embarghi, nuove misure di sicurezza e frontiere invalicabili. Le scene di Londra o delle banlieues di Parigi sono solo un'anticipazione di quello che saranno le capitali europee, con ricadute imprevedibili nei Balcani e nel Medio Oriente.