Zagabria - A seguito dell'incontro tenutosi a Bruxelles, lo scorso 10 settembre, tra i rappresentanti di La Distributrice e del Direttorato Generale per l'Allargamento presso la Commissione Europea, Dirk Lange e Angela Longo, è stato confermato che le autorità europee interverranno sul caso Dalmatinka Nova. Questo quanto appreso dall'Osservatorio Italiano da fonti europee, interrogate sull'esito dell'incontro. Nonostante la normativa europea non preveda interventi per casi privati, vista la gravità del caso in questione, che ha portato ad un'espropriazione illegale ai danni di una società, in via eccezionale la Commissione Europea ha deciso di prendere in esame la vicenda, in coordinamento con l'Ufficio di collegamento a Zagabria, intervenendo presso il Governo croato per definire una soluzione. Ai rappresentanti del Direttorato, ed in particolare a Dirk Lange, i Fratelli Ladini hanno consegnato i vari documenti comprovanti le illegalità subite in Croazia, anche l'ultima lettera ricevuta dal Sindacato Croato - HUS che, assieme al rappresentante degli imprenditori croati, da parte del Presidente Ivo Josipovic, in quale si è impegnato ad intervenire personalmente per risolvere il caso.
L'epilogo di questa vicenda a cui stiamo assistendo mostra quanto sia vergognoso che i nostri ambasciatori, che percepiscono 380 mila euro all'anno, non abbiano tempestivamente agito per difendere le nostre aziende e le convenzioni, pensando così alle loro carriere, alle cene diplomatiche e ai ricevimenti. Nonostante abbiamo chiesto al Ministero degli Esteri delle risposte a delle domande chiare, e nonostante ci sia stata un'interrogazione parlamentare, il Ministro Terzi non si è degnato di rispondere, neanche dinanzi allo stesso Parlamento. Oggi l'Europa interviene a dimostrazione della giustezza delle ragioni dei Fratelli Ladini, ai quali non è stata data l'assistenza dovuta. I nostri diplomatici dicono che difendono le piccole e media imprese, ma le hanno abbandonate dinanzi alla prima difficoltà. Chi dice di rappresentare l'Italia tradisce l'onor di Stato per difendere la propria poltrona, e non rinuncia ai ricchi stipendi in pieno clima di austerity, lasciando nel baratro le aziende. Qualcuno dovrà rispondere delle proprie responsabilità, e continuerà ad essere monitorato nel suo operato. L'Osservatorio Italiano non lascia da sole le imprese che chiedono il loro aiuto, e si batterà perchè venga creata un'Unità di Crisi speciale per le piccole e medie imprese, che intervenga in casi specifici e istituisca note di demerito per i funzionari inadempienti.