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30 marzo 2006

La pace che prelude la guerra


I Cinque Grandi del Consiglio di Sicurezza dell’ONU trovano un accordo comune, e invitano l’Iran a seguire le istruzioni del protocollo dell’AIEA, nonostante i giornali di Rockfeller ribadiscano da più di quindici giorni che l’America è pronta ad azioni ostili contro l’Iran.
Kadima, in nuovo eletto d’Israele, annuncia nel suo primo discorso rinuncia alla Grande Israele.
Insomma pare che viviamo in un’epoca bellissima, sembra proprio che la “pace” sia stata fatta e che tempi migliori ci attendano. Questo ricorda molto l’inizio della seconda guerra mondiale: tutti aprivano conferenze di pace, e l’ultima infatti la fece l’Inghilterra, che tornando con la pace sulla carta, entrò in guerra .
L’America continua a diramare comunicati ai suoi concittadini all’estero, invitandoli o terrorizzandoli non solo in Italia, ma anche in Francia, mentre ogni Agenzia ha poi la sua intervista esclusiva a qualche agente dei Servizi Segreti che annuncia come Al-Quaeda e altre bande siano pronti a sferrare attacchi batteriologici e chimici.
Strategia del terrore mediatico?

È vero, un accordo sul nucleare è stato raggiunto, ma nessuno spiega in cosa consista e chi ha rinunciato alle proprie pretese. Tra l’altro un altro accordo, per la fornitura di infrastrutture, è stato concluso tra Iran e Cuba, cosa che farà sicuramente imbestialire Bush . Forse il patto dei Cinque non rappresenta altro che un diversivo per prendere tempo, per preparare la mossa successiva. È una guerra strategica questa: la Russia e la Cina assecondano il loro gioco perché tengono in scacco sia il re che la regina. Il problema di Paesi come la Russia, o l’Iran è l’Est, senza considerare che sono sempre più numerosi i paesi coinvolti del traffico di droga, che poi risale i Balcani fino a raggiungere gli aristocratici mercati europei.

Dunque non creiamo chimere, non illudiamoci, perché i signori Banchieri vogliono farla la guerra, hanno bisogno di quelle risorse perché hanno costruito il loro sistema in maniera parassitaria.

I nostri sono dubbi assolutamente fondati, come erano fondati i dubbi dell’anomala tranquillità sul mercato borsistico alla vigilia di un discorso così importante. Sebbene con un ritardo di due settimane, se non di mesi, anche il Sole24 ore si sbilancia circa la precarietà e la vista corta delle decisioni della FED, soprattutto in una congiuntura economica di recessione e di forte indebitamento nei confronti delle Economie emergenti, tra le quali il primato assoluto spetta alla Cina, con riserve pari a 854 miliardi di dollari.

La situazione non è assolutamente tranquilla, è assurdo con continuino a mentire, mentre Lorenzo Bini Smaghi, membro del Comitato esecutivo della Bce, afferma che occorre rendere il mercato del lavoro maggiormente flessibile per rendere un’economia competitiva, proprio in un momento di forti tensioni in Francia. L’intento ovviamente è quello di aizzare ancor più i malcontenti ed esasperare le masse, che esploderanno nella loro ira più feroce in caso di un attentato in Europa.
Sarà la guerra.