Nel pieno stile di telenovele indiane, il Presidente Bush from Hollywood to Bolliwood , ha deciso che farà la sua variante di tecnologia nucleare, ma alla “maniera indiana”. L’India è uno degli Stati più produttivi nell’industria nucleare , e negli ultimi dieci anni, nella sua potenzialità e le sue risorse, può confrontarsi sul mercato mondiale solo con la Cina.
Il Presidente Bush nel suo tour turistico missilistico ancora non ha deciso dove atterrare, e cosi in giro from hollywood to bollywood, cerca qualcuno che possa farlo con prezzi più bassi e con un lauto sconto, per fare il suo nuovo spettacolo avanturistico che si chiamerà"Iran nel vento nucleare"
Forse è convinto che l’India possa essere comprata a poco prezzo, che gli indiani lavorino per un po’ di riso e la pesca, e che bastano un po’ di telenovele per far guadagnare a Mr Sam uno sconto.
Spiacente, ma nulla di questo corrisponde al vero. Con la scommessa non ha fatto niente, e ha deciso così di vendere, figuratevi, sei dei suoi porti in America ad una azienda di Dubai, paese di un grande nemico terroristico. Gli stessi porti contruiti e gestiti sino ad oggi con i soldi dei contribuenti americani.
Ma in fondo, perchè avere paura? Ora che con l’India è stato concluso un importante accordo sul nucleare, non c'è più nulla da tenere. In ogni modo bisogna stare attenti a parlare di bomba nucleare, per non fare lo stesso errore della CNN in Iran.
Come può apparire dunque agli occhi del Presidente l’unica cosa su cui l’India può vantare una superiorità? Incontra Sai Baba e si lascia andare ad una profonda meditazione, con un bel mucchio di spezie che tolga quel senso d’amaro che rimane nel vendere sei porti.