Il Belgio inaugura il pagamento tramite SMS securitizzato, con un sistema innovativo e di immediata disponibilità per tutti gli utenti di telefonia mobile GSM. Sviluppato dalla società belga Bankys, questo è il primo esempio di cyberbank che sarà in grado di movimentare 36 miliardi di dollari, per milioni di transazioni sia tra individui che tra Banche. Ciò vuol dire che tramite un semplice cellulare, che non possiede la connessione all’internet e non consente di collegarsi via web al proprio conto on-line, potremo effettuare qualsiasi tipo di transazione, dal pagamento del conto del supermercato al taxi, dallo shopping reale a quello elettronico. Per poter utilizzare questa nuova soluzione innovativa, bisognerà oggi disporre di un conto corrente in una banca belga ed essere detentore di un telefono portabile che funziona su una delle tre reti belghe di telefonia mobile, Proximus, Mobistar, filiale belga di Telecom France, o Base. L'attivazione è gratuita e viene eseguita una sola volta, dopodiché il commerciante introduce una domanda sul suo GSM, il cliente riceve un SMS e conferma la sua volontà di pagare grazie ad un codice segreto. Infine, il cliente ed il commerciante ricevono ciascuno un messaggio di conferma della transazione. Il pagamento avverrà mediante un trasferimento bancario, dalla carta di credito che avrà la stessa struttura di una carta prepagata, con un limite massimo di credito: una carta di credito a misura del commercio al minuto, e delle transazioni giornaliere. Scompare il POS e i costi ad esso connessi, offrendo a chi viaggia, a chi lavora in maniera occasionale e al commercio elettronico un mezzo di pagamento che abbatte ogni ostacolo per l’accesso al credito. Non sono stati stabiliti dei costi di abbonamento o di connessione, cosa che invece esiste nel caso della cyberbank tramite palmare, tuttavia viene pagata la singola transazione, e il compenso sarà ripartito tra le compagnie telefoniche e la Banca promotrice.
Il progetto belga di veicolare tramite la telefonia mobile le transazioni bancarie non è certo l’ultimo, tuttavia rende bene l’idea dell’evoluzione del sistema economico e monetario, che va verso la virtualizzazione del denaro e la spersonalizzazione dei servizi. Verrà meno anche il contatto personale con la Banca, che creerà un sistema di pagamento più vicino possibile alle nostre esigenze, “per non farci mancare niente” e per non farci rinunciare ad alcun comodo acquisto mediante un terminale che portiamo sempre con noi.
La coesione, dunque, tra le compagnie telefoniche e il sistema bancario è un più stretto di quanto si possa immaginare e non è solo di mero debito-credito, in quanto le banche investono molto nelle telecomunicazioni per la loro duplice utilità. La telefonia mobile fornisce un data base di dati e di informazioni personali che non ha eguali, perché l’intercettazione telefonica e la registrazione delle telefonate è legale a tutti gli effetti, ma è illegale l’utilizzo di questi per scopi illeciti, come il ricatto e l’estorsione. Tuttavia nel momento in cui i gravi scandali di intercettazioni coinvolgono Banchieri, politici e industriali, le colpe e la responsabilità ricade sui tecnici o sui responsabili delle compagnie o sui dirigenti dei servizi, per fermare le indagini dopo che è stato colpito il sostrato della vicenda. Le lobbies e coloro che intendono sabotare un determinato sistema se ne servono in qualsiasi momento, anche qui per una duplice finalità, in quanto le intercettazioni da un lato aiutano ad affossare nemici e sbaragliare ogni tipo di ostacolo, mentre dall’altro colpiscono le società di telefonia per trasformarle in facili prede.
Il caso di Telecom è un esempio assai raro, quanto unico nel suo genere, perché da azienda statale qual era, è divenuta società privata per collezionare utenti da cui estorcere il canone telefonico per il mantenimento di una struttura costruita con i soldi dello Stato, e oggi è carne da macello delle Banche. La Telecom è stata indebitata da una classe dirigenziale che si definiva la nuova imprenditoria italiana, trasformando dei creditori in proprietari di fatto, in quanto nel momento in cui hanno deciso di impadronirsene sono iniziati gli scandali e i problemi. Il credito non è stato rinegoziato né consolidato, e si è chiesta la liquidazione, impossibile da onorare dato lo Stato dei conti e dei Bilanci: le Banche hanno così approfittato per proporre la loro soluzione ideale per risolvere il caso. Dopo settimane di trattative è stato deciso che presto, molto probabilmente, la Pirelli uscirà dall'azionariato di Telecom Italia con la vendita delle azioni ad un gruppo di banche.
Olimpia, controllata all'80% da Pirelli ed al 20% dalla famiglia Benetton, detiene il 18% di Telecom Italia, per cui la cessione di tale quota alle Banche significherà che la società di telecomunicazione sarà di proprietà di un consorzio bancario, al quale non è escluso che non parteciperanno anche operatori esteri. Tuttavia Telecom è già una banca a livello potenziale, date le prospettive della cyberbank già prospettate con i conti corrente on-line, e la possibilità, ormai attuale, di pagare mediante SMS. Il vero problema da affrontare sarà la gestione di questo grande operatore da parte degli utenti, che dopo essere stati declassati da contribuenti che godevano di un servizio pubblico, si sono ritrovati a lottare con le truffe, le incompetenze e la burocrazia di un’entità invisibile, che li spia e li imbroglia. Se questo è il contesto “amministrativo” in cui la cyberbank italiana entrerà nelle nostre vite, allora possiamo dire che la nuova usura è vicina, è già cominciata perché in parte ci ha già disumanizzati per poter combattere giornaliermente con delle segreterie telefoniche mute.