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03 maggio 2007

Primi passi per l'intoduzione della polizia informatica


È divenuto ormai operativo l'archivio dei rapporti con gli operatori finanziari con la costruzione di un'anagrafe tributaria che farà da base di dati per le attività di accertamento e di controllo. L'anagrafe tributaria aiuterà a semplificare le strategie del Fisco per la realizzazione dei controlli, riducendo i tempi e aumentando l'efficacia delle verifiche. Il suo raggio d'azione non si limita tuttavia al solo campo degli accertamenti tributari, in quanto è previsto un sistema di controlli incrociati che dà accesso alla banca dati anche al Ministero degli Interni, all’autorità giudiziaria, agli ufficiali di polizia giudiziaria, all’Ufficio italiano cambi, alla polizia e alla guardia di Finanza. L'anagrafe tributaria si va così ad innestare nel circuito delle banche dati utilizzate per le investigazioni dalle intelligence e dal sistema bancario.

Circolare 18/E 2007Sulla base dell'articolo 37 del Dl 223/06 (Decreto Bersani sulle liberalizzazioni) l'Agenzia delle Entrate ha disciplinato ( si veda Circolare 18/E 2007 e Provvedimento n. 2007/9647) la procedura per gli intermediari finanziari di comunicare all'amministrazione finanziaria i dati e la natura dei rapporti intrattenuti con la clientela, nonché i loro dati personali. La raccolta dei dati viene effettuata mediante uno specifico software fornito dall'agenzia, mentre la trasmissione avviene in via telematica attraverso l'area riservata di ciascun intermediario finanziario. Viene costruito così da ciascuna società di investimento o di gestione del risparmio una specie di tracciato delle attività di investimento o finanziamento dei loro clienti, durante tutta la durata del rapporto. La trasmissione avviene in via automatica, in forza dell'acconsentimento del cliente "al trattamento dei dati personali", anche se l'operazione del cliente non è sospetta o elusiva di leggi. I dati e le notizie raccolti, trasmessi così nell’osservanza della normativa in materia di riservatezza e protezione dei dati personali, sono archiviati in apposita sezione dell’Anagrafe Tributaria e sono trattati, "secondo il principio di necessità", nel caso in cui siano avviate in capo al contribuente delle attività istruttorie per eseguire delle indagini finanziarie.
I controllori potranno acquisire le informazioni dall'archivio informatico e inoltreranno le richieste direttamente agli intermediari che informeranno il cliente che i suoi dati sono oggetto di verifiche e controlli: è una semplice comunicazione, perché il cliente dà l'autorizzazione all'elaborazione dei dati nel momento in cui firma un qualsiasi contratto. Ciò deve far capire il perché, ormai, l'autorizzazione al trattamento dei dati è necessaria per stipulare il contratto, e senza di essa non viene avviata alcuna procedura.
Sia per la trasmissione che per la consultazione sono previste delle normali misure di sicurezza, tuttavia non esiste tutt'oggi un chiaro codice che detti dei limiti all'utilizzo delle banche dati e che condanni un uso criminale delle stesse ( si veda Codice Deontologico Garante Privacy). L'iscrizione dei dati all'interno di tali archivi avviene sempre in maniera automatica, mentre la cancellazione dagli stessi una volta cessato il contratto o il rapporto non avviene allo stesso modo: occorre una richiesta specifica, come nel caso del CRIF, per ottenere la cancellazione dal registro dei pagatori insolventi, mentre per altre banche dati non è prevista alcuna procedura per la cancellazione dei dati. Ciò significa che vi è un continuo accumularsi di dati, in base ai contratti che stipuliamo, alle carte di credito che possediamo, alle carte fedeltà per gli acquisti e ogni altra documentazione che firmiamo con l'acconsentimento al trattamento dei nostri dati personali.

Ciò che più deve preoccupare con l'istituzione di un'anagrafe tributaria finanziaria, è la possibilità che venga utilizzata da altre autorità come quella dell'UIC (Ufficio Italiano Cambi) destinato dal prossimo decreto di riordino delle Authority, a scomparire nel Saf (Servizio di Analisi Finanziaria) inglobato a sua volta nella struttura della Banca d'Italia. Il Saf avrà la funzione di monitorare e di segnalare l'utilizzo anomalo di certi strumenti finanziari, sulla base del flusso di informazione che riceve dalle banche dati ad esse connesse, per poi comunicare l'esistenza di operazioni sospette anche se non illecite. Tale organo avrà dunque delle vere attività investigative di intelligence, confluendo al suo interno i controlli antiriciclaggio, di accertamento tributario e di verifiche su operazioni finanziarie sospette. Tuttavia, a differenza di altri Stati Europei, tali attività di accertamento e le relative banche dati non sono state inglobate all'interno dei Ministeri, ma nella Banca Centrale, ossia in un istituto che è oggi praticamente controllato da entità private. Le Banche italiane, nonché straniere, posseggono non solo il controllo così sulla circolazione monetaria, ma anche e soprattutto il controllo delle attività di intelligence e investigative sui singoli cittadini che sono stati iscritti all'interno delle banche dati.
La realizzazione dell'anagrafe tributaria, fa parte dunque di un progetto organico che vede nell'emanazione del decreto di riordino delle Authority, l'inizio di un processo che porterà alla creazione di un sistema di polizia informatica. Questa avrà un potere molto forte in quanto potrà in maniera istantanea, analizzare ed elaborare dati per condurre delle indagini e dei controlli, ma gli strumenti di tale potere, ossia le banche dati, sono state accentrate nelle sole mani del sistema bancario.