Quello di oggi è stato il secondo "click day" del decreto flussi, realizzando un altro record di richieste telematiche inoltrate al cervellone del Viminale. Migliaia di moduli sono stati registrati in tempo reale dalla grande Banca Dati del Ministro degli Interni per ottenere uno dei 170 mila ingressi asseganti dal decreto flussi 2007, ai lavoratori extracomunitari provenienti dai Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi bilaterali.
Stando ai risultati del Ministero dell'Interno, il sistema informatico del Ministero dell’Interno nella giornata di oggi ha ricevuto 136.567 domande per i nulla osta, che si aggiungono ai 352.955 richieste giunte nella giornata del 15 dicembre. Una vera partecipazione di massa che ha movimentato Associazioni, Patronati e migliaia di singoli individui per entrare a far parte della lista privilegiata redatta dal Ministero per la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. È stata definita come singolare gara per l'assegnazione di posti di lavoro, ma si è rivelata una lotteria, una scommessa, affidando al caso la possibilità di entrare nelle liste. Il Viminale ha infatti sottolineato che non esiste alcuna corsia preferenziale per l'invio delle domande, seguendo il criterio cronologico in base alla data di arrivo delle domande. Per cui, qualora alcune domande siano contestuali, avverrà un inserimento a pettine, ossia in base allo spazio disponibile in quell'istante. Per tale motivo, sono già pronti i ricorsi dei patronati e delle associazioni contro il Governo italiano per contestare l'esclusione dal database, con il rischio che l'efficiente macchina del Viminale si riveli una grande truffa.
Le procedure stabilite e i limiti del sistema informatico non sono tuttavia gli unici problemi che il progetto del Ministero degli Interni può generare. La gara indetta per la pianificazione dei flussi di migrazione, potrebbe infatti rivelarsi un piano del Governo per schedare e tracciare tutti gli immigrati che non hanno un permesso di soggiorno, creando così un database contenente tutte le informazioni degli immigrati che si trovano adesso sul suolo italiano e che potrebbero entrare come regolari. Tale tecnica viene infatti spesso usata per tracciare sul web crimini di pedofilia e pirateria, utilizzando dei sistemi elettronici che fanno da specchio e permettono di acquisire i dati degli utenti. Non è da escludere che questo sia un tentativo dello Stato per monitorare lo stato attuale di lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno, mediante una procedura immediata e non eccessivamente dispendiosa. Tali operazioni in grande stile sono studiate e programmate per raggiungere obiettivi molto più importanti e profondi di quelli sono apparentemente dichiarati. Lo Stato italiano può dare così prova di fornire un'assistenza agli immigrati e al mercato del lavoro, mentre i Paesi di origine possono utilizzare tale iniziative come propaganda. Occorre considerare che chi aderisce a tali iniziative, sono per la maggior parte persone che sono disposte a fare un viaggio clandestino pur di raggiungere quel "paradiso" che hanno visto in televisione. Abbandonano la propria vita, vendono la casa per poi giungere in Italia, dove saranno così derubati di ogni loro avere.
In realtà, nessuno saprà mai quante domande saranno realmente prese in considerazione: la telematica è qualcosa di veramente astratto. Mentre tutti inseriranno i propri "veri" dati, nella speranza di vedersi attribuire un posto di lavoro regolare e ottenere un permesso di soggiorno, lo Stato registrerà le loro posizioni acquisendo dati sensibili e personali, molto difficili da reperire considerando che si tratta di popolazioni che non sono state ancora schedate dal sistema di informazione europeo. Dai dati anagrafici, a quelli professionali, sino a quelli sui loro movimenti, i loro interessi, realizzando così un controllo totale su una classe di persone che, sino ad oggi, sono state completamente all'oscuro dei sistemi di tracciamento.
È chiaro che chi cerca lavoro compila tale modulo di richiesta, ha un'istruzione media, e cerca di ottenere un onesto permesso di soggiorno, cosa che non può dirsi per criminali e trafficanti, che resteranno sempre invisibili a questi controlli. I dati raccolti verranno successivamente utilizzati come strumento per il controllo e la sicurezza, fungendo da archivio di riferimento per confrontare i dati di coloro che saranno eventualmente arrestati o fermati. Il decreto flussi rientra così nei progetti di lotta al terrorismo programmati da direttive europee e internazionali, volti a costruire in maniera legale dei database che, opportunamente classificati mediante delle categorie, saranno un'arma per controllare le masse e velocizzare le procedure di ricerca e di arresto. Dunque, un progetto volto a fornire maggiori opportunità e certezze agli immigrati, nonché alle stesse imprese italiane, si rivela un'arma a doppio taglio, da utilizzare contro gli stessi clandestini qualora venissero violate le regole. Infatti, così facendo lo Stato ha la possibilità di espellere più facilmente le persone e importare nuova manodopera a basso costo in maniera clandestina, senza che tuttavia nessuno se ne accorga. Per cui sebbene da un lato si combatte per garantire la sicurezza dello Stato, dall'altro si perfeziona ancora di più la truffa ai danni degli emigranti extracomunitari. Il crimine sta proprio nel riuscire a controllare maggiormente la clandestinità da parte dello Stato, senza fermarla mai: coloro che saranno espulsi, o decideranno di lasciare l'Italia, verranno sostituiti con nuovi flussi. Dal sistema piramidale partirà la direttiva di effettuare una retata e controllare le zone frequentate da clandestini, e in un solo giorno potrebbero essere espulsi, per esempio, anche 8800 clandestini - uno per ogni comune che ha accettato la sua assunzione - mentre altri 8800 potrebbero essere pronti a sbarcare sulle nostre cose. Un perfetto coordinamento che consentirà di rendere il mercato del lavoro degli immigrati extracomunitari assolutamente flessibile, senza che lo Stato sia costretto ad offrire cittadinanza o pensionamento. Tutto questo è controllato dal Sic, un sistema che controlla i piani demografici e le merci in movimento, segnalando la necessità di aumentare i dazi doganali o diminuirli, inasprire le condizioni di assunzione o lasciare che alcuni entrino in maniera illegale, lasciando che sia poi il mercato a riassorbirlo.
Considerando l'esistenza di tali meccanismi, studiati e programmati in ogni suo aspetto, la politica e la partecipazione pubblica perde molto significato. Prima esisteva la lotta perenne tra destra e sinistra, mentre oggi esiste la democrazia diretta e la rete. In realtà, ogni operatore economico, dalle imprese ai lavoratori, dai politici alle Istituzioni, possono agire solo all'interno di un determinato contesto di opportunità, delimitato da un budget e da regole predefinite.
Stando ai risultati del Ministero dell'Interno, il sistema informatico del Ministero dell’Interno nella giornata di oggi ha ricevuto 136.567 domande per i nulla osta, che si aggiungono ai 352.955 richieste giunte nella giornata del 15 dicembre. Una vera partecipazione di massa che ha movimentato Associazioni, Patronati e migliaia di singoli individui per entrare a far parte della lista privilegiata redatta dal Ministero per la regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari. È stata definita come singolare gara per l'assegnazione di posti di lavoro, ma si è rivelata una lotteria, una scommessa, affidando al caso la possibilità di entrare nelle liste. Il Viminale ha infatti sottolineato che non esiste alcuna corsia preferenziale per l'invio delle domande, seguendo il criterio cronologico in base alla data di arrivo delle domande. Per cui, qualora alcune domande siano contestuali, avverrà un inserimento a pettine, ossia in base allo spazio disponibile in quell'istante. Per tale motivo, sono già pronti i ricorsi dei patronati e delle associazioni contro il Governo italiano per contestare l'esclusione dal database, con il rischio che l'efficiente macchina del Viminale si riveli una grande truffa.
Le procedure stabilite e i limiti del sistema informatico non sono tuttavia gli unici problemi che il progetto del Ministero degli Interni può generare. La gara indetta per la pianificazione dei flussi di migrazione, potrebbe infatti rivelarsi un piano del Governo per schedare e tracciare tutti gli immigrati che non hanno un permesso di soggiorno, creando così un database contenente tutte le informazioni degli immigrati che si trovano adesso sul suolo italiano e che potrebbero entrare come regolari. Tale tecnica viene infatti spesso usata per tracciare sul web crimini di pedofilia e pirateria, utilizzando dei sistemi elettronici che fanno da specchio e permettono di acquisire i dati degli utenti. Non è da escludere che questo sia un tentativo dello Stato per monitorare lo stato attuale di lavoratori extracomunitari senza permesso di soggiorno, mediante una procedura immediata e non eccessivamente dispendiosa. Tali operazioni in grande stile sono studiate e programmate per raggiungere obiettivi molto più importanti e profondi di quelli sono apparentemente dichiarati. Lo Stato italiano può dare così prova di fornire un'assistenza agli immigrati e al mercato del lavoro, mentre i Paesi di origine possono utilizzare tale iniziative come propaganda. Occorre considerare che chi aderisce a tali iniziative, sono per la maggior parte persone che sono disposte a fare un viaggio clandestino pur di raggiungere quel "paradiso" che hanno visto in televisione. Abbandonano la propria vita, vendono la casa per poi giungere in Italia, dove saranno così derubati di ogni loro avere.
In realtà, nessuno saprà mai quante domande saranno realmente prese in considerazione: la telematica è qualcosa di veramente astratto. Mentre tutti inseriranno i propri "veri" dati, nella speranza di vedersi attribuire un posto di lavoro regolare e ottenere un permesso di soggiorno, lo Stato registrerà le loro posizioni acquisendo dati sensibili e personali, molto difficili da reperire considerando che si tratta di popolazioni che non sono state ancora schedate dal sistema di informazione europeo. Dai dati anagrafici, a quelli professionali, sino a quelli sui loro movimenti, i loro interessi, realizzando così un controllo totale su una classe di persone che, sino ad oggi, sono state completamente all'oscuro dei sistemi di tracciamento.
È chiaro che chi cerca lavoro compila tale modulo di richiesta, ha un'istruzione media, e cerca di ottenere un onesto permesso di soggiorno, cosa che non può dirsi per criminali e trafficanti, che resteranno sempre invisibili a questi controlli. I dati raccolti verranno successivamente utilizzati come strumento per il controllo e la sicurezza, fungendo da archivio di riferimento per confrontare i dati di coloro che saranno eventualmente arrestati o fermati. Il decreto flussi rientra così nei progetti di lotta al terrorismo programmati da direttive europee e internazionali, volti a costruire in maniera legale dei database che, opportunamente classificati mediante delle categorie, saranno un'arma per controllare le masse e velocizzare le procedure di ricerca e di arresto. Dunque, un progetto volto a fornire maggiori opportunità e certezze agli immigrati, nonché alle stesse imprese italiane, si rivela un'arma a doppio taglio, da utilizzare contro gli stessi clandestini qualora venissero violate le regole. Infatti, così facendo lo Stato ha la possibilità di espellere più facilmente le persone e importare nuova manodopera a basso costo in maniera clandestina, senza che tuttavia nessuno se ne accorga. Per cui sebbene da un lato si combatte per garantire la sicurezza dello Stato, dall'altro si perfeziona ancora di più la truffa ai danni degli emigranti extracomunitari. Il crimine sta proprio nel riuscire a controllare maggiormente la clandestinità da parte dello Stato, senza fermarla mai: coloro che saranno espulsi, o decideranno di lasciare l'Italia, verranno sostituiti con nuovi flussi. Dal sistema piramidale partirà la direttiva di effettuare una retata e controllare le zone frequentate da clandestini, e in un solo giorno potrebbero essere espulsi, per esempio, anche 8800 clandestini - uno per ogni comune che ha accettato la sua assunzione - mentre altri 8800 potrebbero essere pronti a sbarcare sulle nostre cose. Un perfetto coordinamento che consentirà di rendere il mercato del lavoro degli immigrati extracomunitari assolutamente flessibile, senza che lo Stato sia costretto ad offrire cittadinanza o pensionamento. Tutto questo è controllato dal Sic, un sistema che controlla i piani demografici e le merci in movimento, segnalando la necessità di aumentare i dazi doganali o diminuirli, inasprire le condizioni di assunzione o lasciare che alcuni entrino in maniera illegale, lasciando che sia poi il mercato a riassorbirlo.