Motore di ricerca

31 marzo 2008

Crisi liquidità: incentivato l'investimento in BOT

Dai dati rilevati dalla Banca d'Italia, i risparmiatori italiani stanno nettamente preferendo il mercato di Buoni Ordinari del Tesoro, rispetto a quello azionario e finanziario. È stato infatti rilevato che su un totale di circa 145 miliardi di euro, gli italiani hanno acquistato 77 miliardi di euro di BOT, aumentando del 40% l'investimento in Buoni del Tesoro, dopo aver toccato un minimo di 41 miliardi nel 2005. Dall'analisi di tali stime, è stato rilevato che gli italiani hanno raddoppiato l'impiego dei loro risparmi in buoni di Stato, come non succedeva dagli anni '80, quando venivano garantiti interessi che sfioravano il 20%. Secondo gli esperti tale tendenza è il risultato di una diffusa sensazione di sfiducia nei confronti del mercato finanziario, dopo lo shock dei subprimes, del continuo crollo delle borse valori, e il progressivo avanzare della bolla immobiliare. Infatti i rendimenti garantiti, che non superano il 5%, non spiegano un tale ritorno al "titolo di Stato" come investimento privilegiato, per far fruttare il proprio risparmio. Non vi è alcun dubbio, dunque, che il susseguirsi di continui shock sul mercato azionario abbiano spinto i piccoli investitori a rifugiarsi in quel settore rifugio per eccellenza, considerando che non ci si aspetta certo l'insolvenza dello Stato.

Dati di questo genere sono in ogni caso preoccupanti, in quanto, se da una parte si hanno maggiori entrate per lo Stato - che vede andare a buon fine ogni asta di nuovi titoli di debito - dall'altra provoca una continua distrazione di capitali dalle società e le imprese. Queste infatti subiscono, indirettamente, il panico e la sfiducia globale nei confronti delle azioni, divenute ormai il veicolo di speculazioni e di abusi sul mercato finanziario. Non bisogna inoltre escludere che, cavalcando l'onda della preferenza ad acquistare titoli di Stato, le Banche e gli stessi brokers comincino a proporre ai propri clienti pacchetti di titoli di Stato con grandi margini di utili, probabilmente emessi dal Tesoro del Brasile, dell'Argentina, del Giappone. Occorre tuttavia prestare attenzione a tali investimenti dalle esorbitanti prospettive di guadagno reperibili sulle piazze finanziarie svizzere, lussemburghesi e spesso anche italiane. In tale periodo di elevata volatilità e vulnerabilità dei risparmiatori, in cui il Bot viene definito come investimento sicuro, è molto più facile cadere il truffe e trappole finanziarie. Attualmente, anche le più grandi banche d'affari, come per esempio UBS bank, Citigroup, Jp Morgan e Morgan Stanley, hanno annunciato svalutazioni per miliardi di euro, rispondendo alla crisi finanziaria interna emettendo titoli obbligazionari inseriti soprattutto all'interno di portafogli di risparmio dei fondi sovrani asiatici e di fondi pensione. Ora più che mai, le società di intermediazione cercano di camuffare investimenti rischiosi e non coperti come "fruttuose probabilità di guadagno", sommergendo le piazze finanziarie di titoli dalla provenienza sempre più incerta. Questo perché le linee di credito interne al mercato interbancario diventano sempre più restrittive e di difficile accesso.

È di venerdì infatti l'annuncio della Banca Centrale Europea di lanciare due operazioni a "lungo termine" in maggio ed in giugno, che daranno alle banche l'accesso a prestiti per 50 miliardi di euro nei prossimi tre mesi, per un totale di 150 miliardi di euro. Un provvedimento questo preso dinanzi ad una crisi finanziaria che minaccia sempre più di sabotare l'economia reale e le società industriali, alle quali il mercato finanziario non sta portando più capitali. A livello macroeconomico è stato osservato l'allarmante dato che le grandi imprese ricorrono a "titoli di tesoreria" per finanziarsi, ossia al credito inter-societario. È chiaro che se le imprese non hanno accesso al credito è perché le Banche non hanno denaro, e devono ricorrere alla BCE, che, in casi così estremi, ha deciso per un provvedimento così radicale. A mettere ancora più a rischio il mercato finanziario, è la grande instabilità dei fondi pensione, una delle ultime frontiere del "risparmio sicuro" e della "fonte finanziaria a cui accedere", mettendo in pericolo tutto il sistema delle pensioni per capitalizzazione. Qualora dovessero cedere i fondi pensione, assisteremmo ad un cataclisma finanziario con una dimensione umana drammatica, che toccherà oltre gli Stati Uniti, anche l'Europa, che spesso gode di tali capitali. Dinanzi a tale scenario, molti già stanno prendendo i dovuti provvedimenti, cercando di mettere al sicuro i propri investimenti. È ciò che hanno fatto i grandi fondi privati, ed è ciò che cercano di fare anche i piccoli risparmiatori, che ricorrono al titolo di fiducia dei Buoni del Tesoro, sempre che non diventino la giusta preda di chi cerca di intercettare tale flusso di danaro.