La Conferenza Islamica approva una risoluzione sul Kosovo che, nei fatti, lascia aperti ancora molti interrogativi. Diversamente da quanto preannunciato, la risoluzione approvata non fa appello agli Stati dell'organizzazione di riconoscere l`indipendenza di Kosovo, non ha un carattere obbligatorio, né può definirsi un passo verso il riconoscimento del Kosovo come Stato, per cui rappresenta un documento che si limita a promuovere la cooperazione economica per lo sviluppo della regione. Ovviamente, molti sono stati i tentativi di strumentalizzazione della risoluzione stessa, dando però la possibilità a tutti di gridare vittoria.
Disinformazione e propaganda elettorale sono stati gli elementi caratterizzanti della 36esima riunione interministeriale dei Ministri degli Affari Esteri dell`Organizzazione della Conferenza Islamica (OIC), dedicata alla discussione e approvazione del progetto di risoluzione del Kosovo. Diversamente da quanto preannunciato, la risoluzione approvata non fa appello agli Stati dell'organizzazione di riconoscere l`indipendenza di Kosovo, non ha un carattere obbligatorio, né può definirsi un passo verso il riconoscimento del Kosovo come Stato, per cui rappresenta un documento che si limita a promuovere la cooperazione economica per lo sviluppo della regione. Un primo testo della risoluzione è stato approvato due settimane fa da parte dell`Alto Comitato della Conferenza Islamica a Jeddah dell`Arabia Saudita, nella quale vengono salutati i progressi del Kosovo rispetto al suo primo anniversario dell`Indipendenza, il dispiegamento dell'EULEX e la sua estensione su tutto il Kosovo, la riconfigurazione della UNMIK, facendo inoltre appello ai Paesi membri per il riconoscimento del Kosovo, nonché allo sviluppo della cooperazione multi-settoriale per l'economia kosovara.
La lettera del documento è stata elaborata dall`Albania ed e` stata poi sponsorizzata dall`Arabia Saudita, ma non è riuscito a vincere il consenso presso i comitati di lavoro composti dai diplomatici rappresentanti i diversi Paesi. A poche ore dalla fine delle consultazioni il Ministro degli Affari Esteri serbo, Vuk Jeremic, ha annunciato così che il progetto di risoluzione non è stato approvato da Siria, Egitto, Azerbaigian e da alcuni altri Stati membri della Conferenza. "Abbiamo ottenuto che, attraverso degli emendamenti proposti da Stati alleati della Serbia all'interno dell'Organizzazione della Conferenza islamica, venisse rimossa dalla risoluzione dell’OIC, come il riferimento al riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo e alla definizione del Kosovo come Stato", ha dichiarato Jeremic. Dalle parole del capo della diplomazia serba, citando i colloqui telefonici che aveva avuto con Paesi alleati all'interno dell'Organizzazione stessa, traspare che, nei fatti, la risoluzione è stata snaturata dei suoi elementi più importanti, tanto da poter essere definita "rigettata".
A complicare la possibile ricostruzione su quanto accaduto vi sono poi le dichiarazioni del Ministro degli Esteri Albanese, Lulzim Basha che - in piena campagna elettorale e di difesa personale - smentisce che la risoluzione abbia subito dei cambiamenti e così anche le pretese dei serbi, secondo cui si è giunti ad eliminare la richiesta per il riconoscimento dell`Indipendenza, affermando che "la risoluzione è stata approvata all'unanimità" e che "era stato fatto un importante passo in avanti per il processo di riconoscimento internazionale del Kosovo". In realtà, come dimostra anche il testo della stessa risoluzione pubblicata dai media kosovari, al termine della riunione ministeriale è stato approvato un documento nel quale si evidenzia che dalla proclamazione dell`indipendenza lo scorso 17 febbraio 2008, il Kosovo ha fatto notevoli progressi per la creazione delle istituzioni democratiche, creando il quadro legale ed istituzionale contemporaneo necessario , contribuendo alla conservazione della pace e della stabilità nella regione. La Conferenza Islamica, dunque, semplicemente "prende atto dei progressi compiuti verso il rafforzamento della democrazia in Kosovo", e "prende atto della rapida riconfigurazione della missione delle Nazioni Unite e il dispiegamento dell'EULEX". Inoltre "accoglie con favore la collaborazione del Kosovo con le istituzioni economiche e finanziarie dell'OIC, e invita la comunità internazionale, nel continuare a contribuire alla promozione dell'economia del Kosovo". Infine la risoluzione dà l'incarico al Segretario Generale dell`OIC che durante le prossime riunioni dei Ministri degli Esteri dell`Organizzazione venga redatto un rapporto sulla dinamica degli sviluppi in Kosovo, mettendo così il Kosovo nell'agenda permanente di discussione.
È chiaro che non figura in nessuna sua parte alcun riferimento al Kosovo come Stato, nonostante la propaganda e la disinformazione che è stata fatta, potendo così affermare che la risoluzione, concretamente, non ha risposto a quegli obiettivi per cui è stata presentata. L'unica a tenere in vita una speranza è stata l'Albania, rappresentata dal Ministro dei Affari Esteri Lulzim Basha, la cui presenza ha avuto come "missione" quella di far approvare una risoluzione di sostegno al Kosovo e di dialogo diplomatico per accelerare il processo del riconoscimento dello Stato indipendente di Kosovo. Nei diversi incontri con dirigenti della OIC - tra cui con il Segretario Generale dell`Organizzazione della Conferenza Islamica, Ekmeleddin Ihsanoglu, e i rappresentanti delle delegazioni di Turchia, Bahrain, Jemen, Marocco, Siria, Filippine, Libano, Bangladesh, Kazakhstan, Egitto, Azerbaigian, Burkino Faso e Iraq - il Ministro Basha ha sottolineato la volontà della parte albanese di a intensificare la cooperazione su tutti i campi d`interesse reciproco, dando precedenza a quello economico e commerciale. Basha, durante il suo intervento, ha affermato che il “Kosovo è diventato testimone degli sviluppi fondamentali verso il progresso". "Esso ormai è libero ed indipendente. La sua libertà ha creato un nuovo clima che irradia pace e stabilità nella sicurezza, nell'economia, nei rapporti interetnici in Kosovo, ma anche in tutta la regione”, ha detto il Ministro Lulzim Basha. Inoltre, ringraziando gli Stati membri dell`OIC che ormai hanno riconosciuto il Kosovo come stato indipendente, Basha ha fatto appello agli altri Stati ad intraprendere lo stesso passo, perché "oltre ad essere un atto di solidarietà per il suo popolo, sarà anche un contributo per il rafforzamento della pace e stabilità sulla regione, che offrirà a tutti i paesi dei Balcani delle vere prospettive per lo sviluppo e un ulteriore benessere".
Parole che comunque sono cadute nel vuoto, considerando che oltre ad un appello di cooperazione, comunque non obbligatorio e vincolante per i Paesi membri della Conferenza Islamica, non è accaduto nient'altro, tale che la questione del Kosvo continua ad essere sospesa ancora per molto tempo. Pristina, da parte sua, ha tentato in tutti i modi possibili di essere partecipe alla grande convention, ma la Siria non ha voluto invitare la delegazione kosovara, come conferma alcune fonti per Radio Kosovo. Le stesse fonti dicono che il Ministero degli Esteri dell`Kosovo aveva subito fatto richiesta di partecipare accettando di essere parte della delegazione dell`Albania, ma anche in questo caso la risposta è stata negativa, come poi anche l'esito delle consultazioni. Di fatti, mentre l`Arabia Saudita ha aperto la riunione affermando che "a nome di tutti i fratelli musulmani nel mondo, il Kosovo deve essere riconosciuto come Stato", già si erano espressi contrariamente Siria, Egitto, Azerbaigian, Indonesia ed Iran. Ad ogni modo, l'esito sembra sia stato "una vittoria" per entrambe le parti: i serbi hanno potuto affermare che la diplomazia serba ha prevalso, grazie ai suoi alleati non essendo la Serbia un Paese membro di questa organizzazione, mentre gli albanesi hanno potuto dimostrare di avere a cuore la questione kosovara, rivendendosi la risoluzione come un passo verso la chiusura di tale controversia internazionale, raggiunto grazie "al decisivo intervento di Tirana".
Di seguito, il testo integrale della risoluzione N. 14/36-POL sulla situazione in Kosovo.
RESOLUTION NO. 14/36-POL ON THE SITUATION IN KOSOVO
A complicare la possibile ricostruzione su quanto accaduto vi sono poi le dichiarazioni del Ministro degli Esteri Albanese, Lulzim Basha che - in piena campagna elettorale e di difesa personale - smentisce che la risoluzione abbia subito dei cambiamenti e così anche le pretese dei serbi, secondo cui si è giunti ad eliminare la richiesta per il riconoscimento dell`Indipendenza, affermando che "la risoluzione è stata approvata all'unanimità" e che "era stato fatto un importante passo in avanti per il processo di riconoscimento internazionale del Kosovo". In realtà, come dimostra anche il testo della stessa risoluzione pubblicata dai media kosovari, al termine della riunione ministeriale è stato approvato un documento nel quale si evidenzia che dalla proclamazione dell`indipendenza lo scorso 17 febbraio 2008, il Kosovo ha fatto notevoli progressi per la creazione delle istituzioni democratiche, creando il quadro legale ed istituzionale contemporaneo necessario , contribuendo alla conservazione della pace e della stabilità nella regione. La Conferenza Islamica, dunque, semplicemente "prende atto dei progressi compiuti verso il rafforzamento della democrazia in Kosovo", e "prende atto della rapida riconfigurazione della missione delle Nazioni Unite e il dispiegamento dell'EULEX". Inoltre "accoglie con favore la collaborazione del Kosovo con le istituzioni economiche e finanziarie dell'OIC, e invita la comunità internazionale, nel continuare a contribuire alla promozione dell'economia del Kosovo". Infine la risoluzione dà l'incarico al Segretario Generale dell`OIC che durante le prossime riunioni dei Ministri degli Esteri dell`Organizzazione venga redatto un rapporto sulla dinamica degli sviluppi in Kosovo, mettendo così il Kosovo nell'agenda permanente di discussione.
È chiaro che non figura in nessuna sua parte alcun riferimento al Kosovo come Stato, nonostante la propaganda e la disinformazione che è stata fatta, potendo così affermare che la risoluzione, concretamente, non ha risposto a quegli obiettivi per cui è stata presentata. L'unica a tenere in vita una speranza è stata l'Albania, rappresentata dal Ministro dei Affari Esteri Lulzim Basha, la cui presenza ha avuto come "missione" quella di far approvare una risoluzione di sostegno al Kosovo e di dialogo diplomatico per accelerare il processo del riconoscimento dello Stato indipendente di Kosovo. Nei diversi incontri con dirigenti della OIC - tra cui con il Segretario Generale dell`Organizzazione della Conferenza Islamica, Ekmeleddin Ihsanoglu, e i rappresentanti delle delegazioni di Turchia, Bahrain, Jemen, Marocco, Siria, Filippine, Libano, Bangladesh, Kazakhstan, Egitto, Azerbaigian, Burkino Faso e Iraq - il Ministro Basha ha sottolineato la volontà della parte albanese di a intensificare la cooperazione su tutti i campi d`interesse reciproco, dando precedenza a quello economico e commerciale. Basha, durante il suo intervento, ha affermato che il “Kosovo è diventato testimone degli sviluppi fondamentali verso il progresso". "Esso ormai è libero ed indipendente. La sua libertà ha creato un nuovo clima che irradia pace e stabilità nella sicurezza, nell'economia, nei rapporti interetnici in Kosovo, ma anche in tutta la regione”, ha detto il Ministro Lulzim Basha. Inoltre, ringraziando gli Stati membri dell`OIC che ormai hanno riconosciuto il Kosovo come stato indipendente, Basha ha fatto appello agli altri Stati ad intraprendere lo stesso passo, perché "oltre ad essere un atto di solidarietà per il suo popolo, sarà anche un contributo per il rafforzamento della pace e stabilità sulla regione, che offrirà a tutti i paesi dei Balcani delle vere prospettive per lo sviluppo e un ulteriore benessere".
Parole che comunque sono cadute nel vuoto, considerando che oltre ad un appello di cooperazione, comunque non obbligatorio e vincolante per i Paesi membri della Conferenza Islamica, non è accaduto nient'altro, tale che la questione del Kosvo continua ad essere sospesa ancora per molto tempo. Pristina, da parte sua, ha tentato in tutti i modi possibili di essere partecipe alla grande convention, ma la Siria non ha voluto invitare la delegazione kosovara, come conferma alcune fonti per Radio Kosovo. Le stesse fonti dicono che il Ministero degli Esteri dell`Kosovo aveva subito fatto richiesta di partecipare accettando di essere parte della delegazione dell`Albania, ma anche in questo caso la risposta è stata negativa, come poi anche l'esito delle consultazioni. Di fatti, mentre l`Arabia Saudita ha aperto la riunione affermando che "a nome di tutti i fratelli musulmani nel mondo, il Kosovo deve essere riconosciuto come Stato", già si erano espressi contrariamente Siria, Egitto, Azerbaigian, Indonesia ed Iran. Ad ogni modo, l'esito sembra sia stato "una vittoria" per entrambe le parti: i serbi hanno potuto affermare che la diplomazia serba ha prevalso, grazie ai suoi alleati non essendo la Serbia un Paese membro di questa organizzazione, mentre gli albanesi hanno potuto dimostrare di avere a cuore la questione kosovara, rivendendosi la risoluzione come un passo verso la chiusura di tale controversia internazionale, raggiunto grazie "al decisivo intervento di Tirana".
Di seguito, il testo integrale della risoluzione N. 14/36-POL sulla situazione in Kosovo.
RESOLUTION NO. 14/36-POL ON THE SITUATION IN KOSOVO
The Thirty-Sixth Session of the Council of Foreign Ministers (Session of Enhancing Islamic Solidarity), held in Damascus, Syrian Arab Republic from 28 Jamadul Awal – 1 Jamadul Thani 1430 .H (23-25 May 2009); Guided by the principles and purposes of the Charter of the United Nations, the Charter of the OIC, the Universal Declaration of Human Rights, the International Covenants on Human Rights, the Geneva Conventions of August 1949, 1951 as well as other instruments of international law; Upholding the role of the U.N. in the peaceful settlement of disputes and maintenance of international peace and security; Referring to the UN Security Council Resolutions No.1160 (of 31st of March 1998), No.1999 (of 23rd September 1998) No. 1203 (of 24th October 1998) No.1239 (of 14 May 1999) and 1244 of 10th of June 1999 and the relevant statements of its President. Referring to Resolution No. 16/31 adopted at the Thirty-first Session of the Islamic Conference of Foreign Ministers held in Istanbul on 14-16 June 2004; the Resolution No.36/34 of the 34th Session of the ICFM, Islamabad, 15-17 May 2007; the Final Communiqué of the 11th OIC Summit, Dakar, 13-14 March 2008; the Declaration of the OIC Ministerial Meeting in Kampala in June 2008 and in New York in September 2008 where is noted the Declaration of Independence by the Assembly of Kosovo of 17 February 2008; Reaffirming the strong interest of OIC regarding the Muslims in the Balkans, and the importance of the stability in the whole Balkan region; 1. Takes note of the progress made towards strengthening the democracy in Kosovo, serving peace and stability in Kosovo and the whole region. 2. Further takes note of the accelerated UN Mission’s reconfiguration, deployment of EULEX throughout Kosovo, in compliance with UN Secretary General’s guidelines and the current Kosovo institutional and legal framework. 3. Welcomes the cooperation of Kosovo with the OIC Economic and Financial institutions, and calls on the international community, to continue contributing to the fostering of the Kosovo’s economy. 4. Requests the Secretary General to follow up the implementation of the present resolution, and to submit a report thereon to the 37th Session of the Council of Foreign Ministers.
Rinascita Balcanica