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24 luglio 2007

Ciò che non possiamo vedere


Nonostante le parole dei politici, dei diplomatici e dei generali che tanto si sono agitati dinanzi alle telecamere per giustificare una guerra giusta contro il terrorismo, oggi assistiamo al crollo delle bugie e delle falsità . Da sempre ci stanno dicendo che siamo in Iraq per la pace, siamo soldati di pace, usiamo armi di pace, e anche i dollari del petrolio, sono la moneta della pace. I video che vi proponiamo, mostrano l'evidenza dei fatti, lasciano poco spazio ai commenti, ma senz'altro fanno vedere quella realtà che le grandi organizzazioni internazionali non vogliono vedere, né l'ONU né le altre nazioni che continuano a inviare contingenti.



Osserviamo queste immagini, e cerchiamo di non dimenticare ciò che vediamo, per evitare che in futuro utilizzino queste stesse fossi comuni per criminalizzare un popolo, additandolo come macellaio. Srebrenica ci ha insegnato molto, e ci ha dimostrato come, a distanza di anni si continua a scavare, con il rischio che ben presto i corpi ritrovati siano di gran lunga superiore alla popolazione del villaggio stesso. Chi oggi è andato in Iraq per difendere un popolo indifeso del genocidio di Saddam, ha fatto delle fossi comuni, nascondendo nella sabbia i corpi delle vittime civili massacrate dal "fuoco amico" : viviamo dunque in un clima di totale menzogna, dinanzi alla quale ogni "carta dei diritti dell'uomo" cade. Mentre tutti fanno le conferenze per la pace, in realtà si accordano per la spartizione dei territori, creando guerre e conflitti in ogni parte del mondo. L'ennesima prova del fatto che chi fomenta i conflitti conduce le conferenze di pace, sono le parole di Bush che oggi prende tempo sulla questione dell'Indipendenza del Kosovo, quando l'aveva sempre sostenuta a viso aperto. Avevano tutti esultato ma, quando il Kosovo ha annunciato che alla fine di questo mese sarebbe stata proclamata l'Indipendenza, Condoleeza Rice ha affermato con toni duri, che "non è ancora giunto il momento".
È la nuova New Economy che fa della pace la guerra, e della guerra la pace. Mentre Bush distribuisce tipografie di dollari in giro per il mondo per fomentare le guerre, i suoi mercenari sono lanciati sulla folla inerme in nome del petrodollaro che sta sostenendo l'economia mondiale, per diffondere la democrazia. Come mostra anche il video, gli effetti di questa democrazia imposta sono disastrosi: la polizia irakena, direttamente arruolata e gestita dai contingenti americani, applica la legge del più forte, eseguendo a sangue freddo le pene.


Sunniti contro Shiiti, irakeni contro i propri fratelli, attori di una guerra civile voluta e sostenuta dalle forze occupanti dell'Iraq. E di questo anche l'Italia ha le sue colpe, perché ha contribuito ad un conflitto perenne sacrificando la vita dei suoi soldati che pensano di morire per la libertà, ma poi lottano per i petrodollari. I media non possono trasmettere queste immagini, non ne hanno neanche il coraggio, perchè sono vergognose, e perché occorre proteggere i politici, che sicuramente diranno che questo è il prezzo che dobbiamo pagare per servire il sistema. Ma in nessuno notiziario parlerà mai dei 20 container bloccati della ditta di stato albanese MEIKO carichi di armi destinate alla Turchia . Cosa possiamo aspettarci da noi stessi se abbiamo fatto morire migliaia di bambini in un mese con un embargo? Se i signori della Guerra parlano di valori familiari e poi si scagliano come belve affamate sulle popolazioni che hanno petrolio? Le borse sono ormai impazzite, l'America è oggi una mucca pazza, che ha perso il controllo di tutto e sta diventando aggressiva , mentre la crisi si fa sentire già nei Paesi poveri. In Macedonia e in Albania, è lo Stato stesso a non poter più lavorare e sta così superando questa terribile crisi energetica lavorando solo quattro ore al giorno. I contraccolpi si sentono e sono sempre più vicini. La pace e la guerra oggi sono divenuti nelle loro mani dei concetti molto relativi, ma sicuramente abbiamo capito che questo è un inferno, dettato dalle leggi del dollaro.