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15 aprile 2009

La “non rivoluzione” georgiana


La rivoluzione georgiana ha subito una drastica battuta di arresto, facendo svanire piano piano le previsioni del "colpo di stato" democratico. L’opposizione sembra aver cambiato la sua tattica, imponendo il blocco della residenza del presidente Mikhail Saakashvili a Tbilisi, ventiquattr'ore su ventiquattro. Un'azione che potrebbe cambiare radicalmente la natura del conflitto civile georgiano, passando così ad un metodo di pressione morale.

Quello che è accaduto finora a Tbilisi non sembra una vera rivoluzione. Le manifestazioni dell'opposizione raccolgono meno persone del previsto. Gli esperti hanno individuato tre ragioni principali alla base di questo. In primo luogo, non è ancora passato lo choc dopo la guerra d’agosto, e la gente teme una nuova destabilizzazione, mentre i carri armati russi sono situati a distanza di 35 chilometri da Tbilisi, a Leningori. In secondo luogo, fa insolitamente freddo per il mese d’aprile, a Tbilisi non si ricorda un tempo come questo da 40 anni. La terza ragione è l' impopolarità di alcuni leader dell'opposizione tra l’elettorato che protesta. Si tratta dell’ex-presidente del Parlamento georgiano Nino Burdgianadze e dell’ex premier Zurab Nogaideli.

L’opposizione georgiana ha cambiato la sua tattica, con la decisione di imporre il blocco della residenza del presidente Mikhail Saakashvili a Tbilisi, ventiquattr'ore su ventiquattro. Questa azione, già definita illegale da parte del governo georgiano, può cambiare radicalmente la natura del conflitto civile georgiano. Anche nei giorni precedenti gli oppositori sono giunti davanti al "castello di satana" ed hanno lanciato carote e cavoli, scandendo il grido: "Vattene! Vattene!", ma senza restare per molto o cercare di penetrare dentro. Ora è stata presa la decisione di non lasciare la residenza – anche se la guardia di pubblica sicurezza minaccerà lo scioglimento forzoso del presidio. E’ stata predisposta anche un'altra novità. L'ex candidato presidenziale Levan Gaceciladze ha annunciato che l'opposizione intende passare ad un metodo di pressione morale.

Secondo lui, molti politici, noti scrittori, e personaggi pubblici sono pronti ad imitare l’esempio di suo fratello, il famoso cantante Gheorghiy Gaceciladze, che si rinchiuse in una stanza di 9 metri quadrati e disse che "non esco da questa camera, che somiglia alla Georgia, fino a quando Saakashvili si dimette da presidente". Levan Gaceciladze ha spiegato che molti sono disposti a rinchiudersi nelle gabbie che saranno installate sulle piazze e sulle strade. Tuttavia, la campagna della opposizione ha gia’ avuto effetto. Il capo del Parlamento georgiano David Bakradze ha presentato ieri un’iniziativa inattesa, invitando l'opposizione a creare il governo di coalizione. Ma gli oppositori hanno respinto subito la proposta. Parlando ieri ad una manifestazione presso la sede del Parlamento, il segretario generale del partito “Per la Georgia Unita” Eka Beselia ha dichiarato: “La nostra risposta è una sola - non lottiamo per i posti al governo. La nostra unica richiesta è la rassegnazione delle dimissioni di Mikhail Saakashvili, è una richiesta senza alternative”.

Rinascita Balcanica