Le parole di Nikola Tesla che risponde alla redazione del New York Times, cercando di chiarire determinati concetti che erano stati evidentemente fraintesi - in una nota dell'11 marzo 1908 . Il New York Times, il 21 aprile del 1908, riporterà a sua volta la sua replica in un articolo intolato "How the Electrician's Lamp of Aladdin May Construct New Worlds" , quasi a voler ridicolarizzare le visioni futuristiche dello scienziato di Nikola Tesla.
"Quando parlai di guerra futura, intendevo dire che si potranno utilizzare onde elettriche dirette senza l'uso di aerei o gli altri attrezzi di distruzione. Questo vuol dire, come ho già puntualizzato, che sarebbe ideale non solo utilizzare energia nei conflitti senza alcun sforzo per la manutenzione della sua potenzialità, ma sarebbe fondamentale farlo in tempi di pace. Questo non è un sogno. Anche adesso, potrebbero essere costruiti impianti di produzione di energia wireless in ogni parte del mondo, senza sottoporre la popolazione ad alcun pericolo". Questo è ciò che scrive Nikola Tesla rispondendo alle provocazioni del New York Times - pubblicate in una nota dell'11 marzo 1908 - preannunciando così quello che è il nostro futuro più prossimo, in cui vi saranno "guerre elettromagnetiche", e l’introduzione di quella che viene definita WiTricity. In effetti le sue non sono visioni, ma una chiara previsione dell’evoluzione delle tecnologie, considerando che sapeva bene che le forze esistenti nella Terra e nell’Universo sarebbero state utilizzate prima o poi dall’uomo. Per tale motivo si definisce un "uomo di scienza" e non "un inventore", perché l’energia è già esistente nella natura, non bisogna inventarla ma portarla alla luce nella sua piena potenzialità.
"Ciò che ho affermato con riferimento al più grande traguardo dell’uomo di scienza, la cui mente è volta al dominio dell'universo fisico, non è nulla di più di ciò che ho già affermato in una delle mie pubblicazioni inedite: «Secondo una teoria adottata, ogni atomo misurabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio con un movimento circolare, come un vortice di acqua in un lago calmo. Mettendo in movimento questo fluido, l'etere, diviene materia. Arrestato il suo movimento, la sostanza primaria regredisce al suo stato normale. Quindi, sembra possibile per l'uomo, attraverso l'energia imprigionata del mezzo e degli agenti idonei, azionare o fermare il moto dell'etere provocando la formazione o la scomparsa della materia. Al suo comando, i vecchi mondi svanirebbero quasi senza alcun sforzo da parte sua, ed i nuovi verrebbero ad esistere. L’uomo potrebbe modificare la massa di questo pianeta, controllare le stagioni, modificare la sua distanza dal sole, guidarlo sul suo viaggio eterno lungo ogni percorso che decida di scegliere, attraverso la profondità dell'universo. Potrebbe portare in collisione i pianeti, potrebbe creare i soli e le stelle, il suo calore e luce, potrebbe originare la vita in tutte le sue forme infinite. Generare, a suo piacimento, la nascita e la morte della materia sarebbe il più grande atto dell'uomo che gli darebbe il dominio della creazione fisica, rendendo possibile la realizzazione del suo fine ultimo.»
Nulla potrebbe essere più lontano dal mio pensiero che definire la telefonia senza fili in tutto il mondo "il più grande risultato dell'umanità", come invece riportato. Questo è un atto che, stupendo in ogni caso il lettore, può essere facilmente compito da ogni esperto. Io stesso ho costruito un impianto per questo scopo. Il wireless è solo il principio, non il risultato di una straordinaria capacità come si crede. La verità è che «all'elettricista è stato dato una vera lampada di Aladino. Tutto ciò che deve fare è strofinarla. Ora, strofinare la lampada di Aladino non è una scoperta.» Se voi siete impazienti di accelerare il raggiungimento di una scoperta ancora più grande e superiore, voi potete opporvi con tutte le vostre forze ad ogni potere che intende interferire con lo sfruttamento commerciale e libero del potere dell'acqua e dell'arte del wireless. Così i progressi umani dipendono esclusivamente dallo sviluppo di questi, e il più piccolo ostacolo, magari derivante delle strutture legislative di questo paese può riportare indietro la civiltà posteriore e compromettere la pace per secoli".
Le chiari e scioccanti rivelazioni di Tesla, non furono però capite allora, né dal mondo della scienza né da quello industriale, che preferirono definire le sue teorie delle mere "allucinazioni di un visionario". Forse solo oggi - anche se ancora con molte difficoltà - riusciamo a capire il significato profondo delle parole di questo scienziato, che cercava semplicemente di spiegare all’umanità che l’evoluzione della nostra civiltà sarebbe stata possibile solo grazie alla scienza, "libera e indipendente", che deve rispecchiare le esigenze dell’universo umano, e non di alcuni.
Le parole di Nikola Tesla che risponde alla redazione del New York Times, cercando di chiarire determinati concetti che erano stati evidentemente fraintesi - in una nota dell'11 marzo 1908 . Il New York Times, il 21 aprile del 1908, riporterà a sua volta la sua replica in un articolo intolato "How the Electrician's Lamp of Aladdin May Construct New Worlds" , quasi a voler ridicolarizzare le visioni futuristiche dello scienziato di Nikola Tesla.
Le teorie scientifiche di Tesla sono state, sin dal principio, oggetto di studio e di feroci polemiche, considerate sciocche allucinazioni di un "inventore" che credeva di aver scoperto "la lampada di Aladino". I giornali dell’epoca seguivano con attenzione la carriera di un uomo così umile e geniale, e spesso provavano a sminuire le sue affermazioni, nel tentativo di screditare teorie scientifiche troppo rivoluzionarie, che avrebbero seriamente compromesso l’ordine mondiale economico che in quegli anni si veniva a formare. Tesla, tuttavia, non si lasciava coinvolgere dalla propaganda dei media, e riusciva con intelligenza a tenere testa alla disinformazione, senza cogliere provocazioni e spiegando con estrema semplicità i suoi pensieri. Così, il 19 Aprile del 1908 risponde alla redazione del New York Times, cercando di chiarire determinati concetti che erano stati evidentemente fraintesi. Il New York Times, il 21 aprile del 1908, riporterà la sua replica in un articolo intolato "How the Electrician's Lamp of Aladdin May Construct New Worlds" , quasi a voler ridicolarizzare le visioni futuristiche dello scienziato di Nikola Tesla.
"Quando parlai di guerra futura, intendevo dire che si potranno utilizzare onde elettriche dirette senza l'uso di aerei o gli altri attrezzi di distruzione. Questo vuol dire, come ho già puntualizzato, che sarebbe ideale non solo utilizzare energia nei conflitti senza alcun sforzo per la manutenzione della sua potenzialità, ma sarebbe fondamentale farlo in tempi di pace. Questo non è un sogno. Anche adesso, potrebbero essere costruiti impianti di produzione di energia wireless in ogni parte del mondo, senza sottoporre la popolazione ad alcun pericolo". Questo è ciò che scrive Nikola Tesla rispondendo alle provocazioni del New York Times - pubblicate in una nota dell'11 marzo 1908 - preannunciando così quello che è il nostro futuro più prossimo, in cui vi saranno "guerre elettromagnetiche", e l’introduzione di quella che viene definita WiTricity. In effetti le sue non sono visioni, ma una chiara previsione dell’evoluzione delle tecnologie, considerando che sapeva bene che le forze esistenti nella Terra e nell’Universo sarebbero state utilizzate prima o poi dall’uomo. Per tale motivo si definisce un "uomo di scienza" e non "un inventore", perché l’energia è già esistente nella natura, non bisogna inventarla ma portarla alla luce nella sua piena potenzialità.
"Ciò che ho affermato con riferimento al più grande traguardo dell’uomo di scienza, la cui mente è volta al dominio dell'universo fisico, non è nulla di più di ciò che ho già affermato in una delle mie pubblicazioni inedite: «Secondo una teoria adottata, ogni atomo misurabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio con un movimento circolare, come un vortice di acqua in un lago calmo. Mettendo in movimento questo fluido, l'etere, diviene materia. Arrestato il suo movimento, la sostanza primaria regredisce al suo stato normale. Quindi, sembra possibile per l'uomo, attraverso l'energia imprigionata del mezzo e degli agenti idonei, azionare o fermare il moto dell'etere provocando la formazione o la scomparsa della materia. Al suo comando, i vecchi mondi svanirebbero quasi senza alcun sforzo da parte sua, ed i nuovi verrebbero ad esistere. L’uomo potrebbe modificare la massa di questo pianeta, controllare le stagioni, modificare la sua distanza dal sole, guidarlo sul suo viaggio eterno lungo ogni percorso che decida di scegliere, attraverso la profondità dell'universo. Potrebbe portare in collisione i pianeti, potrebbe creare i soli e le stelle, il suo calore e luce, potrebbe originare la vita in tutte le sue forme infinite. Generare, a suo piacimento, la nascita e la morte della materia sarebbe il più grande atto dell'uomo che gli darebbe il dominio della creazione fisica, rendendo possibile la realizzazione del suo fine ultimo.»
Nulla potrebbe essere più lontano dal mio pensiero che definire la telefonia senza fili in tutto il mondo "il più grande risultato dell'umanità", come invece riportato. Questo è un atto che, stupendo in ogni caso il lettore, può essere facilmente compito da ogni esperto. Io stesso ho costruito una impianto per questo scopo. Il wireless è solo il principio, non il risultato di una straordinaria capacità come si crede. La verità è che «all'elettricista è stato dato una vera lampada di Aladino. Tutto ciò che deve fare è strofinarla. Ora, strofinare la lampada di Aladino non è una scoperta.» Se voi siete impazienti di accelerare il raggiungimento di una scoperta ancora più grande ed superiore, voi potete opporvi con tutte le vostre forze ad ogni potere che intende interferire con lo sfruttamento commerciale e libero del potere dell'acqua e dell'arte del wireless. Così i progressi umani dipendono esclusivamente dallo sviluppo di questi, e il più piccolo ostacolo, magari derivante della strutture legislative di questo paese può riportare indietro la civiltà posteriore e compromettere la pace per secoli".
Le chiari e scioccanti rivelazioni di Tesla, non furono però capite allora, né dal mondo della scienza né da quello industriale, che preferirono definire le sue teorie delle mere "allucinazioni di un visionario". Forse solo oggi - anche se ancora con molte difficoltà - riusciamo a capire il significato profondo delle parole di questo scienziato, che cercava semplicemente di spiegare all’umanità che l’evoluzione della nostra civiltà sarebbe stata possibile solo grazie alla scienza, "libera e indipendente", che deve rispecchiare le esigenze dell’universo umano, e non di alcuni.