Motore di ricerca

12 aprile 2007

L'Italia tenuta sotto scacco dai contractors


Gli avvicendamenti della Ong Emergency, trovatasi nell'occhio del ciclone dopo che le indagini sul rapimento del giornalista Mastrogiacomo, hanno gettato delle oscure ombre sull'attività diplomatica dello Stato Italiano. La mancanza di mezzi, l'incompetenza o l'infiltrazione dei servizi segreti ha spinto lo Stato Italiano a ricorrere all'intermediazione di una associazione umanitaria, per risolvere un caso di sequestro nel più breve periodo possibile, e salvaguardare la fiducia in Parlamento. Dopo che l'operazione sembrava fosse andata alla perfezione, sono stati sollevati i polveroni e le indagini perché evidentemente alcune delle parti che hanno preso parte a questo sequestro farsa hanno avuto da ridire sulla risoluzione del caso.
Tutto è partito dal governo afgano, che ha accusato Gino Strada di aver cooperato all'organizzazione del sequestro onde costruire una truffa ai danni dell'Afganistan: indignata di tali accuse Emergency, nella persona di Gino Strada, liberamente afferma che è stato pagato un riscatto da parte del governo italiano per la liberazione di Torsello, coinvolgendo direttamente i politici italiani accusati di non aver saputo far fronte a tale situazione.
La Ong Emergency così respinge le accuse e rilancia affermando che se erano transitati presso l'organizzazione, questi erano senz'altro i fondi destinati alla liberazione degli ostaggi. Lo Stato italiano, dunque, spinto dall'esigenza di chiudere positivamente la questione dei rapimenti, ha affidato la gestione del rapporto con i sequestratori, commettendo però il duplice errore di essersi esposto con una pessima reputazione, e di essere divenuto poi ricattabile dalle organizzazioni internazionali umanitarie. Alle accuse di aver esposto dei cittadini italiani ad un pericolo, si affianca quella di aver ritrattato la parola data a Gino Strada per risolvere questo caso, per imputare alla pedina più debole la responsabilità di una intera operazione, e salvare la faccia dinanzi all'America che non accettò volentieri la politica dell'Italia di trattare con i terroristi.
Questo rapimento è stato organizzato per tendere una trappola all'Italia, con la partecipazione probabilmente dal Governo afgano, dell'America che non può non conoscere e monitorare le azioni dei politici locali, e delle stesse associazioni internazionali umanitarie. A dimostrazione di ciò basta osservare il video trasmesso in esclusiva dalla televisione italiana, che mostra in una scena surreale il giornalista che cerca di vedere cosa accade, e i talebani che decapitano un corpo ma restano sotto gli occhi delle telecamere che riprendono tutto con delle immagini nitide e ferme.

-----Vedi il video-----
La cosa su cui occorre riflettere è il fatto che potrebbe scoppiare un momento all'altro una nuova crisi di governo se non verrà data una compiuta risposta alle accuse di Gino Strada e di Emergency. Non dimentichiamo che Mastrogiacomo è un giornalista di un media privato, mentre Gino Strada fa parte di un'associazione internazionale, che si è trovata coinvolta in questo tipo di sequestri troppo spesso: stessa dinamica, stessa modalità per risolvere il caso, stessi intermediari. Il cremlino, a tal proposito, ha emanato una legge che pone dei limiti molto restrittivi alle Ong estere, coinvolte nella tutela dei diritti umani, perchè teme che la crescente influenza delle Organizzazioni non governative, ampiamente considerate dai vertici politici russi come promotori clandestini delle cosiddette rivoluzioni colorate in Georgia, Ucraina e Kirghizistan, possa destabilizzare la situazione politica e sociale anche della Russia.

Nelle Ong è stato riciclato abbastanza materiale di intelligence, tant' è vero che sono uffici periferici, supportati dalla cooperazione italiana o da diverse conoscenze che vanno a fare di loro dei veri centri logistici. Ciò che accaduto a Gino Strada sembra in fin dei conti alquanto ingiusto, perché subisce le conseguenze di un intero sistema che marcio fino in fondo, e che di prende gioco dello Stato italiano: in questo sarebbe stato preferibile che il giornale Repubblica, che è un giornale privato, avesse pagato il riscatto per un suo uomo presente in una zona di guerra altamente pericolosa.

Non vi è alcun dubbio sul fatto che siano state utilizzate determinate strutture non governative per risolvere la grave situazione che si era venuta a creare anche nei confronti degli Stati Uniti, mentre i diplomati, sentendosi dei superuomini si presentano come dei rappresentanti dello Stato. Se siamo arrivati sino a questo punto è perchè si mente,giorno dopo giorno, dobbiamo ringraziare proprio questi personaggi che sentendosi tanto pieni di sé hanno anche venduto degli italiani all'estero, ratificando contratti che non stati più rispettati, e facendo ricadere la responsabilità in capo a coloro che non possono difendersi.
La gente però oggi è stanca delle storie di Al Quaeda, e dato che conosce la guerra sulla propria pelle, non accetterà più un gruppo di parlamentari, che vedono la vita dalla prospettiva del filetto di prima scelta sempre sul tavolo, e che poi siedono nell'arena del parlamento solo per dare spettacolo e sfogare le loro frustrazioni. I nostri politici, gli accademici e gli scienziati, pur vedendo il grave peggioramento della situazione politica non abbandonano la loro posizione. Conosciamo bene chi frequenta gli ambienti delle ambasciate, quelli che sono seduti dietro le scrivanie, con la giacca e la cravatta e si nasconde non appena si spara si rinchiudono gridando agli altri di resistere. Invece di punire i disobbedienti, annientano quelli che vanno a fare domande e cercano prove. Quelli che operano nei paesi extracomunitari sono riconosciuti da tutti, con quegli occhiali da sole e la giacca blu per darsi un tocco, parlando di geopolitica e di fantapolitica: sono il frutto delle multinazionali, così come gli ambasciatori sono degli agenti di commercio, mentre il sismi è un entità governativa solo sulla carta, perché si sono trasformati in contractors, al soldo dei potenti, intascando per il loro doppio lavoro da infiltrato migliaia di euro.

Una seria di attentati avverrà perchè noi pagheremo il prezzo che i serbi hanno pagato nei Balcani, ed è inutile che il Sismi grida e si nasconde dietro un dito, perché ha una responsabilità da portare avanti, e non può fare la vita dei codardi e degli irresponsabili.
Quella che è in atto all'interno del Mediterraneo è una vera strategia del sabotaggio che ha come obiettivo quello di destabilizzare i governi e di renderli deboli, gestibili dalle grandi lobbies.

Gli attentati ad Algeri e a Casablanca di queste ultime ore infatti, arrivano in un momento molto delicato per la spartizione delle zone di influenza e del controllo delle risorse energetiche, sollevando gravi dubbi sulla sicurezza e la stabilità di questi paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che rappresentano degli importanti partner per l'Occidente. Questo tipo di attentato è senz'altro di matrice occidentale, perché la Jihad si spiega quando si scontra contro un nemico da combattere, per cui si preparano degli attentati contro navi, porti o infrastrutture, ma non verso le persone. Si scoprirà infatti che rappresentano invece delle cellule terroristiche manipolate dai servizi segreti paralleli, che si nascondono dietro l'anonimato, dietro un signor internet ordina stragi tramite un internet caffè, cancellando poi ogni traccia visibile.
Queste manovre tattiche sopraggiungono poi in un momento che precede il periodo estivo, correndo il rischio di compromettere l'economia di questi luoghi, e gli accordi commerciali presi con grandi partner. Non dimentichiamo che Sonatrach, la società di bandiera del gas, ha troncato molti rapporti con la Russia, ma ha deciso di portare a termine con l'Italia il gasdotto Galsi, che attraversando parte del Mediterraneo giunge sino alle coste della Sardegna e prosegue nella Toscana. Una crisi politica in tali Stati potrebbe rivelarsi letale soprattutto per l'Italia che perderebbe un'ottima partner per l'importazione di Metano.