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17 aprile 2007

Banche e nuovi Banchieri per l'acquisto delle reti delle Telecomunicazioni

La vicenda Telecom sta assumendo un duplice risvolto perché se da un lato continuano le contrattazioni tra Banche e colossi delle telecomunicazioni per acquisire la partecipazione di controllo di Olimpia, dall'altro le nuove direttive comunicazione parlano di liberalizzazione dell'accesso della rete.
L'emendamento del Governo sui poteri dell'Autorità delle comunicazioni sarò inserito del Decreto Legge delle Liberalizzazioni o di riordino delle Authority, e andrà ad intervenire sul Codice delle comunicazioni conferendo all'Agcom il potere di imposizione, modifica o revoca delle concessioni statali. L'Autorità dunque continuerà a negoziare con Telecom ma se a fine anno non si arriverà ad una soluzione di comune accordo, potrebbe giungere da un provvedimento dell'Authority la decisione della separazione della rete.
Questo perché l'emendamento emesso dal Governo è comunque scritto in concertazione con la Commissione Europea, che, anche se non ha stabilito un limite temporale per la risoluzione del caso, ha definito l'obiettivo finale nella dDirettiva «Accesso» (Direttiva 2002/19/CE). Al fine di garantire trasparenza e non discriminazione si dovrà decidere per una separazione funzionale, ossia per la divisione tra la rete fissa e l'apparato dei servizi. Dobbiamo prepararci a mesi di trattative e polemiche, che affosseranno il diritto dello Stato di definire in maniera unilaterale le regole di telecomunicazione in nome di interessi strategici nazionali. Non dimentichiamo che in Germania, la Commissione Europea ha deciso di aprire una procedura di infrazione contro il governo tedesco che aveva concesso delle deroghe a Deustche Telekom in nome degli investimenti per la next generation network.
Le reti sono ormai considerate materia comune, anche perché in esse sfociano molti altri settori come l'informazione, i servizi bancari e finanziari, la televisione, il commercio e la produzione di servizi. Per aggiornare la rete italiana e renderla in grado di ricevere i servizi più avanzati, come tv in internet in alta definizione, telemedicina, infomobilità, videosorveglianza, occorreranno fino a 10 miliardi di euro, e il budget presentato da Telecom servirà a coprire solo le principali città.
Gli investimenti per rendere la rete fissa all'avanguardia con gli ultimi ritrovati delle tecnologie delle comunicazioni, anche se molto onerosi, apriranno comunque ad un mercato che non ha confini perché sarà la porta verso l'intero sistema economico. Si pensi all'esperimento della Microsoft che ha creato "Second Life" ossia un'isola offshore virtuale, al cui interno è possibile acquistare un account e creare una propria attività commerciale nonché offrire i propri servizi: è istituita una moneta locale che ha perfetta convertibilità con quella reale, dunque ciò implica che si tratta di una vera economia tenuta in piedi dalla falsariga della virtualità, ma con effetti materiali. Inoltre, la Cyberbank e la moneta elettronica aprono alle Banche un circuito finanziario che viaggia su dimensioni globali e invisibili, tanto che a quel punto cadranno anche i problemi inerenti alla definizione del valore della moneta.

Ciò deve far capire l'elevato interesse per la rete da parte delle Banche, che cercano di acquisire una partecipazione nella compagnia telefonica o ancora solo nella rete fissa. Tale opportunità di investimento si propone in un momento in cui le Fondazioni decidono di anticipare la conversione delle partecipazioni ( da azioni privilegiate a azioni ordinarie ) nella Cassa depositi e prestiti, preparando già un piano di investimenti. In esso rientra così in maniera automatica l'acquisizione della rete fissa di Telecom, che sarà disponibile con lo scorporo deciso dalla Commissione Europea non più tardi della fine dell'anno. Tale occasione non si presenta in maniera causale, perché sono già in corso delle trattative tra l'Acri e i responsabili di Intesa e Sanpaolo, e di Mediobanca. Questo dunque significa che questa rete, funzionale rispetto all'erogazione di servizi pubblici, molto probabilmente verrà finanziata dalle Banche. In essa vedono in futuro, la vera next generation network, che rivoluzionerà in significato della moneta, del lavoro, dei servizi.

L'ipotesi del rimodernamento della rete fissa potrebbe sembrare, tuttavia, un inutile investimento dinanzi alla prospettiva di costruire mediante una la nuova tecnologia 'senza fili' Wi-Max, una rete all'avanguardia al di fuori degli schemi dei cartelli delle multinazionali. Al momento molti analisti affermano che è improbabile che la rete Wi-Max si sostituisca alla rete fissa, ma noi crediamo, più precisamente, che questa verrà inglobata nel sistema di gestione e di controllo della rete fissa o mobile. Sul territorio nazionale sono già in corso le installazioni delle antenne per la trasmissione wirelless delle telecomunicazioni, finanziate dalle Amministrazioni Locali o dalle compagnie telefoniche stesse che attendono così il bando per l'acquisto delle frequenze sino ad ora utilizzate dalla Difesa. L'investimento richiesto per l'acquisto della licenza non sarà comunque disponibile a tutti, per cui si prospetta uno scenario molto simile a quello avutosi con la telefonia cellulare: la creazione di una rete di infrastrutture da parte di poche entità che la hanno utilizzata per creare poi un cartello sui servizi telefonici.

Qualunque sia lo scenario che si prospetti per le reti di telecomunicazione, tra dinamiche e contrattazioni anche a livello sovranazionale e comunitario, l'attuale evoluzione dell'economia porta alla liberalizzazione dell'accesso della rete ma ad una tariffazione maggiore per usufruire dei servizi. Si intenda, le multinazionali non hanno alcun interesse a pregiudicare l'accesso della rete, e hanno tutto da guadagnare con una rete disponibile alla grande massa a basso prezzo in quanto il vero business sarà costituito dai servizi che possono acquistare sulla rete.
In tale ottica va inquadrata la volontà della Commissione Europea di spingere verso una maggiore opportunità di accesso alla rete, in quanto la maggiore diffusione di tale canale consentirà di rendere più efficienti i controlli dello Stato, della Polizia Finanziaria, degli abusi del diritto d'autore, ma anche di tracciare le abitudini e le attività economiche di ciascun individuo. Allo stesso modo il prezzo per poter offrire la propria attività sulla rete costituirà il contributo, la tassa e l'interesse da versare al nuovo Stato.I nuovi Banchieri sono prossimi a prendere il controllo dell'economia, e questo mentre i media rivolgono tutta la loro attenzione ad altro: Beppe Grillo dà il suo show in Consiglio di Amministrazione, attaccando la Telecom e proponendo Skype come il futuro della comunicazione. Che sia solo un caso, o davvero i nuovi Banchieri si sono autoproclamati come valida alternativa alla nostra economia.