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21 febbraio 2008

Kosovo : ordinario delirio Italiano


Il Kosovo ha risvegliato qualcosa, e ha dato inizio ad una nuova era, quella della destabilizzazione dei territori che, nella migliore delle ipotesi porterà alla ridefinizione dei confini territoriali. Il vaso di Pandora si è aperto, e noi italiani ancora discutiamo su cosa c'è da fare. L'Italia è un protettorato a tutti gli effetti, è una cosa innegabile.

Siamo ormai arrivati alla frutta, è giunto il tempo di pagare i conti, e tutti scappano. I "grandi" hanno già svuotato i conti correnti e hanno fatto sparire il bottino, mentre i vassalli continuano a gridare. Il vaso di Pandora si è aperto, e noi italiani ancora discutiamo su cosa c'è da fare. Massimo D'Alema ormai è un fuori legge, parla di Kosovo e Serbia dimenticando di aver bombardato quelle terre con l'uranio impoverito, e ripete a pappagallo il copione degli Stati Uniti: l'Italia è un protettorato a tutti gli effetti, è una cosa innegabile. Mentre il mondo crolla dinanzi a loro, gli italiani giocano a pallone, figli della Mastercard, nipoti di un conto corrente, cugini del telefonino, e amanti della politica. Sono perseguitati dalla spazzatura di Napoli, dai manganelli degli esattori, dalla giustizia settarista, dai comici bugiardi manipolatori, e dagli artisti "culattoni" , e l'unica cosa di cui sanno parlare gli italiani è la questione della morale.
In fondo non abbiamo altra scelta se abbiamo uomini come Di Pietro, che prende il lavoro "a gratis" della gente, e si fa paladino della Giustizia, va sbandierando l'Italia dei Valori, e parla di espropriare le TV di Berlusconi solo per fare campagna elettorale. Oppure come Borghezio che, per la propaganda della Lega, parla del "popolo della Padania", di uno Stato senza nazione, quando poi fino a pochi anni fa c'era solo palude e debiti in Lombardia. È chiaro che tutto si dice solo per dire, tanto la benzina sale, e salirà ancora fino a quando la gente riuscirà a sopportare un tale peso.
Così, per alimentare ancora di più il delirio dei quotidiani e delle agenzie di stampa di questi giorni, arriva Cossiga a parlare di Ustica come se fosse un fatto di gossip, ma oltre a fare notizia tra i curiosi, non aggiunge nulla di nuovo per chi è dell'ambiente. Lo aveva detto il colonnello del Sismi Guglielmo Sinigaglia tanti anni fa, descrivendo punto per punto cosa successe quella notte. Fu isolato e additato, diventò barbone, e ora è costretto a fare i cestini per campare. Il "grande picconatore" non ha detto nulla di nuovo, e ha solo deviato l'attenzione sulla grande catastrofe che si sta avvicinando.
Lo striscione innalzato dai manifestanti serbi
di fronte all’ambasciata Usa a Belgrado

Mentre si scatenerà sui governi la più grossa tangentopoli europea, gli indipendentisti di tutto il mondo si stanno organizzando per il risveglio di una classe nuova, di quelli che per anni hanno nascosto la loro bandiera, di quelli che per anni hanno negato la loro stessa esistenza. L'Europa si sta sgretolando sotto i colpi di un fallimento controllato, proprio come fu per l'Unione Sovietica: dato che siamo alla disfatta economica, meglio finire secondo le proprie regole e non di quelle altrui. Il Kosovo ha risvegliato qualcosa, e ha dato inizio ad una nuova era, quella della destabilizzazione dei territori che, nella migliore delle ipotesi porterà alla ridefinizione dei confini territoriali. Nel cuore dell'Europa è stata infatti creata un nuovo Medio Oriente riproducendo il modello secessionistico della Palestina, e quello destabilizzante della Bosnia e dell'Iraq: ancora una volta uno Stato sovrano, con un suo equilibrio interno, viene colpito per poi essere frazionato in "cantoni etnici", in modo da sfruttare i rancori e i conflitti latenti per poter poi imporre un sistema di potere imperialistico ed egemonico, che va a vantaggio degli interessi militari ed economici delle entità internazionali. "Tutti pagheranno per l'attacco alla sovranità della Serbia", disse il Governo serbo nel giorno della proclamazione dell'indipendenza del Kosovo. Mai altre parole furono così adatte per annunciare il caos sull'Europa. Tutti quanti si aspettavano che la Serbia avrebbe risposto con le armi, ma è riuscita a mettere in grande difficoltà l'Occidente e Bush, i cui missili invisibili stanno lanciando sono l'aumento dei prezzi, che colpisce ogni giorno i Paesi silenziosamente.
La nostra crisi tuttavia cova da tempo, tra inflazione, debito pubblico, crisi di liquidità e fallimenti, solo che non ha ancora trovato un canale per sfogare i suoi effetti. Fino a quando voi sarete disposti a sopportare questo peso, quante altre persone innocenti moriranno perché non hanno accesso alle cure, e quante si suicideranno per debiti e fallimenti. È questa l'Europa dei popoli? Noi abbiamo avuto il coraggio di scegliere e di dire NO. Da tempo abbiamo abbandonato questo paese, ma noi almeno abbiamo avuto il coraggio di fare le valigie e di sopportare una vita di umiliazioni, di vendette e di tradimenti. Da tutto il mondo sono pervenute e-mail sul sito di Rinascita Balcanica, molti si sono uniti a noi, a questa nostra grande Tela. Da anni raccogliamo con i denti e con le unghie i documenti che dimostrino ogni loro crimine, al costo di pagare un grande prezzo.