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16 aprile 2008

Due pesi e due misure


A confronto due reportage di Striscialanotizia che mostrano due casi di truffa tra di loro simili, ma allo stesso tempo dal risvolto profondamente diverso. Entrambi, tuttavia, sono il prodotto di un esperimento mediatico che tende a creare delle finte lotte per la società civile, con una finzione di giustizia sociale. Da una parte, vi è la crociata delle associazioni di categoria contro le "banche furbette", che raccolgono le testimonianze di cittadini e di imprenditori truffati con infimi e sleali trucchi, dall'altra la persecuzione di un truffatore che viene finalmente arrestato.

Come potete notare, il servizio contro le Banche mostra come i cittadini italiani, privati e imprenditori, abbiano subito una serie di truffe, come contratti antidatati, falsificazione di firme, addebito ingiustificato di spese ed interessi . Gli episodi hanno colpito diverse persone, ma le esperienze che vengono ritratte sembrano le stesse, descritte con il tono di un vero testimonial. Tuttavia, nessuno degli intervistati osa fare il nome delle Banche, citando i singoli direttori e gli impiegati che hanno commesso un vero e proprio crimine, e non solo un errore. A commentare l’episodio sono ancora una volta le Associazioni di Consumatori, le nuove Istituzioni e i giustizieri delle patologie economiche, che si trascinano da un caso all’altro, come "routine e prassi amministrativa". Non aggiungono così nulla di nuovo a quanto spiegato dalle vittime, e lanciano così il classico consiglio "bisogna prestare attenzione".

Striscialanotizia: A proposito di Banche

Ci chiediamo tuttavia, per quale motivo in questo caso i giornalisti di Striscialanotizia o le Associazioni di Categoria non intentano un procedimento penale contro le Banche che hanno commesso "appropriazione indebita, truffa con dolo, falsificazione di atti pubblici" e si limitano a consigliare maggiore attenzione, con il rischio che, se non si controlla gli impiegati delle Banche, si diventa colpevoli.
Certamente può sembrare un ottimo servizio, e ci meravigliamo del fatto che le Associazioni di categoria bancarie non si sentano offese da una denuncia che "in maniera generalizzata" colpisce ogni tipo di banca senza fare le dovute distinzioni.
In netto contrasto, vi è il secondo servizio che umilia e deride una persona che sostanzialmente "tira a campare", con piccoli espedienti "criminosi". Dinanzi alle telecamere fa una figura davvero pessima, i giornalisti di Striscialonotizia sembrano pedinarlo fin sotto casa, per fagli la morale su quello che si deve fare, e su quello che è reato. Alla fine, il grande reportage si conclude con l’intervento della polizia, che si è attivata in maniera tempestiva per consegnare "il losco personaggio" alle autorità. Un ottimo servizio anche questo, solo che Striscialanotizia sembra proprio fare "due pesi e due misure" per casi che dovrebbero meritare almeno lo stesso trattamento, se non peggiore.


Perché dunque, inseguire un piccolo truffatore, e lasciare invece che le truffe delle Banche restino anonimamente citate come casi di "distrazione dei clienti", senza importunare gli impiegati o i direttori che hanno volontariamente arrecato un danno a dei cittadini. Perché vi è la totale assenza delle Istituzioni e della polizia in difesa dei diritti dei clienti, lasciando che siano delle mere associazioni di categoria a prendere le nostre difese. Per i falsi dentisti, i truffatori, e i maghi, media e forze dell’ordine sono subito pronte a fare le loro morali, anche perché chi ha violato la legge non può difendersi senza essere ridicolarizzato. È chiaro invece che tutto questo è solo un prodotto mediatico, che piace al pubblico italiano che "ha sete di giustizia" ma non vuole combattere, che vuole condannare chi viola la legge, ma finge di vedere il marcio, e la depravazione del nostro sistema economico. Anche questo è un crimine.