Mentre il sistema economico occidentale di sgretola, i nuovi "banchieri" preparano i caveaux delle Banche Centrali del prossimo futuro. È facile dedurre, chi saranno le entità detentrici degli strumenti che tutti utilizziamo ed utilizzeremo per lavorare, comunicare e vivere. Google, You Tube, Yahoo, Facebook, Skype, sono la nuova lobby cybernetica, che non ha bisogno di petrolio perché è cambiato il controvalore economico.
Se il sistema economico occidentale sembra sgretolarsi sotto i colpi dello scandalo delle "piramidi" di Bernard Madoff, dall’altra i nuovi "banchieri" preparano i caveaux delle Banche Centrali del prossimo futuro. Quando il panico e la propaganda della crisi economica avrà smesso di fare le ultime vittime, distruggendo i cocci della vecchia economia del "dollaro di carta", il passo successivo sarà quello di imporre nuove regole per ricostruire il mercato e far ripartire l’economia. È facile dedurre, a questo punto, chi saranno le entità detentrici degli strumenti che tutti utilizziamo ed utilizzeremo per lavorare, comunicare e vivere, perché saranno dei mezzi indispensabili. Google, You Tube, Yahoo, Facebook, Skype, etc., sono la nuova lobbies cybernetica, che non ha bisogno di petrolio perché è cambiato il controvalore Economico. La crisi è proprio questo, è la distruzione del controvalore numerario di oro e valuta, per far posto all’unità di valore intellettuale cibernetico, che può essere il "click" dei banner, la "impressione della pagina", il "download" e il numero delle "ricerche": questi saranno i parametri che misureranno le nostre prestazioni intellettive, la compravendita di servizi e merci, e la stessa visibilità sociale. Quello di cui parliamo è reale, e non è molto lontano dal presente in cui viviamo, la teoria della cybernetica nasce agli inizi del 1900 e in questi 100 anni si è sviluppata nelle sue forme per divenire "attuabile" ai meccanismi biologici e sociali dell’umanità.
Conoscere la cybernetica ci fa capire anche il vero significato del progetto OpenEdge di Google, la dimensione parallela dell'internet con contenuti fruibili a pagamento, che andrebbe a concretizzare anni di lavoro di preparazione e darebbe un senso a questo enorme sistema informatico creato per monopolizzare e mappare l’informazione nel web. Il progetto di Google prevede infatti di collocare i propri server all’interno delle farm dei fornitori di connettività, e su questi server verrebbero collocate informazioni e servizi, che usufruiranno di una corsia privilegiata e a banda larga, previo pagamento di un canone a Isp o compagnie telefoniche. E’ ovvio che, in tal modo, verrebbe stravolto l’intero sistema su cui è stato costruito Internet, perché non si avrebbe più il World Wide Web, bensì un sistema a due velocità, per due classi separate di utenti. Il progetto è tutt’ora in trattativa, e Google sta cercando di trovare il modo per scavalcare quelle norme di Antitrust e di "Net Neutrality" (la neutralità della rete), utilizzando però gli strumenti di sempre, ossia la lobby.
Ed è davvero strano che il direttore esecutivo di Google Eric Schmidt sia uno dei consiglieri di Obama: ma Obama non era l’uomo venuto dal basso che non aveva lobbies dietro di sé? Il grande inganno della gente, è proprio l’illudersi che questo tipo di "potere forte" non sia dannoso come una compagnia petrolifera o di produzione di armi. Tuttavia - come da noi spiegato in precedenza, e si veda La macchina pensante - per stabilire se un potere sia pericoloso o meno, bisogna anche stabilire che tipo di crimine commette, e dunque se intacca la sfera materiale, o quella intellettuale. In quest’ultimo caso si parla infatti di "crimine invisibile" compiuto da "macchine pensanti", che sono in grado di monitorare non solo l'accesso e il flusso di informazioni alle masse, ma riescono ad ostacolare le forze intellettuali e materiali dell’uomo.
Richard Whitt, dirigente di Google preposto ai rapporti con gli operatori TLC, per sgomberare ogni dubbio, ha precisato che si tratta solo di un’operazione di collocazione dei server, una pratica legale, che permette di ridurre i costi della banda, e lo staff di Obama, ha già trovato delle giustificazioni secondo cui "la velocità delle informazioni va pagata di più". Ma, comunque la si metta, la neutralità del web rispetto ai contenuti sarebbe comunque violata, in quanto la "competitività" di un sito sarà dettato dalla sua capacità di “viaggiare” a velocità superiori, cosa che andrà anche ad influire sulla qualità dei servizi forniti per le comunicazioni, le videoconfenze, l’accessibilità di più utenti. D’altra parte, gli Isp diventeranno come le Banche Centrali, mentre non tutti gli Stati potranno avere la possibilità di sviluppare una tecnologia che utilizza il sistema satellitare o cavi di interconnessione. È su questo dunque che si giocherà la guerra cybernetica, sull’accesso alle reti e alle informazioni, mentre la lotta agli hacker servirà solo per il sabotaggio o per coprire forme di spionaggio, come d’altronde accade oggi con il terrorismo. In questa guerra, gli Stati Uniti continuano a viaggiare dietro i contractors ( come Google o IBM) e ancora una volta imporranno un sistema di potere e di scambi che non tutelerà la sovranità del popolo, essendo sempre nelle mani di privati.
In un futuro non tanto lontano, vedremo come hacker, virus e spyware diventeranno i nuovi terroristi o i patrioti - a secondo dei punti di vista - che lotteranno contro il "signoraggio" imposto sulle informazioni e l’accesso alla rete. I primi segnali di questa guerra già esistono, e il messaggio proviene proprio dalla Russia. Gli agenti del Servizio federale di sicurezza della Russia (FSB) hanno individuato 38.000 spyware nella regione di Saratov contro solo 700 nel 2007, come se fosse avvenuto un massiccio attacco. Gli esperti dell'FSB hanno già detto che i servizi segreti stranieri e le organizzazioni terroristiche possono utilizzare alcune di queste applicazioni come "armi di informazione". Nel caso specifico, gli hackers della regione di Saratov hanno una reputazione a livello mondiale per le loro capacità di deviare i fondi da banche e bloccare i siti stranieri per riscatto, e sembra che i servizi segreti stranieri siano interessati anche al loro know-how. Questo deve far riflettere tutti su cosa stanno costruendo i pilastri della società e dell’economia: praticamente sul nulla, su sistemi elettronici e software che possono davvero imporre un controllo di massa.
Ed è davvero strano che il direttore esecutivo di Google Eric Schmidt sia uno dei consiglieri di Obama: ma Obama non era l’uomo venuto dal basso che non aveva lobbies dietro di sé? Il grande inganno della gente, è proprio l’illudersi che questo tipo di "potere forte" non sia dannoso come una compagnia petrolifera o di produzione di armi. Tuttavia - come da noi spiegato in precedenza, e si veda La macchina pensante - per stabilire se un potere sia pericoloso o meno, bisogna anche stabilire che tipo di crimine commette, e dunque se intacca la sfera materiale, o quella intellettuale. In quest’ultimo caso si parla infatti di "crimine invisibile" compiuto da "macchine pensanti", che sono in grado di monitorare non solo l'accesso e il flusso di informazioni alle masse, ma riescono ad ostacolare le forze intellettuali e materiali dell’uomo.
Richard Whitt, dirigente di Google preposto ai rapporti con gli operatori TLC, per sgomberare ogni dubbio, ha precisato che si tratta solo di un’operazione di collocazione dei server, una pratica legale, che permette di ridurre i costi della banda, e lo staff di Obama, ha già trovato delle giustificazioni secondo cui "la velocità delle informazioni va pagata di più". Ma, comunque la si metta, la neutralità del web rispetto ai contenuti sarebbe comunque violata, in quanto la "competitività" di un sito sarà dettato dalla sua capacità di “viaggiare” a velocità superiori, cosa che andrà anche ad influire sulla qualità dei servizi forniti per le comunicazioni, le videoconfenze, l’accessibilità di più utenti. D’altra parte, gli Isp diventeranno come le Banche Centrali, mentre non tutti gli Stati potranno avere la possibilità di sviluppare una tecnologia che utilizza il sistema satellitare o cavi di interconnessione. È su questo dunque che si giocherà la guerra cybernetica, sull’accesso alle reti e alle informazioni, mentre la lotta agli hacker servirà solo per il sabotaggio o per coprire forme di spionaggio, come d’altronde accade oggi con il terrorismo. In questa guerra, gli Stati Uniti continuano a viaggiare dietro i contractors ( come Google o IBM) e ancora una volta imporranno un sistema di potere e di scambi che non tutelerà la sovranità del popolo, essendo sempre nelle mani di privati.
In un futuro non tanto lontano, vedremo come hacker, virus e spyware diventeranno i nuovi terroristi o i patrioti - a secondo dei punti di vista - che lotteranno contro il "signoraggio" imposto sulle informazioni e l’accesso alla rete. I primi segnali di questa guerra già esistono, e il messaggio proviene proprio dalla Russia. Gli agenti del Servizio federale di sicurezza della Russia (FSB) hanno individuato 38.000 spyware nella regione di Saratov contro solo 700 nel 2007, come se fosse avvenuto un massiccio attacco. Gli esperti dell'FSB hanno già detto che i servizi segreti stranieri e le organizzazioni terroristiche possono utilizzare alcune di queste applicazioni come "armi di informazione". Nel caso specifico, gli hackers della regione di Saratov hanno una reputazione a livello mondiale per le loro capacità di deviare i fondi da banche e bloccare i siti stranieri per riscatto, e sembra che i servizi segreti stranieri siano interessati anche al loro know-how. Questo deve far riflettere tutti su cosa stanno costruendo i pilastri della società e dell’economia: praticamente sul nulla, su sistemi elettronici e software che possono davvero imporre un controllo di massa.