La morte del Patriarca Alessio II, ha solo rinviato temporaneamente la consegna da parte del governo italiano al patriarcato ortodosso di Mosca, e dunque alla Russia, della Chiesa russa di Bari. Si tratta della storica Chiesa ortodossa che lo Zar russo fece costruire agli inizi del XX secolo per accogliere i pellegrini russi che si recavano a Bari per adorare le reliquie di San Nicola. La cerimonia, che si doveva tenere lo scorso 6 dicembre, avrebbe visto la partecipazione del Presidente russo Dmitri Medvedev, il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, alcuni rappresentanti del Vaticano e del Patriarcato di Mosca. Dietro questo evento di "comunione ecumenica" tra le religioni cristiane, vi è un profondo significato politico, giunto a termine interminabili negoziati che, probabilmente, riscriveranno la storia del Sud Italia. Nel 1937, l'edificio divenne proprietà del comune di Bari, ma solo nel marzo del 2007, in occasione della visita dell'allora premier russo Vladimir Putin a Bari, sono state intraprese le trattative per la consegna della chiesa ai russi. Inoltre, molto presto verrà edificata a Roma la prima chiesa ortodossa russa, tra l’altro molto vicina alla grande Basilica di San Pietro.
Sono segnali questi molto importanti, che indicano come il Governo italiano e lo stesso Vaticano hanno raggiunto uno storico accordo con la Russia e la Chiesa Ortodossa, che farà da ponte per una nuova alleanza economica e politica. Un’alleanza che era stata preannunciata proprio dal nostro media e dalla Etleboro ONG, il primo ad aver parlato dell’esistenza del servizio segreto ortodosso e del pericolo ortodosso, dinanzi al quale la chiesa cattolica italiana doveva necessariamente fare un accordo. La presenza di una voce russa così forte sul territorio italiano, come quella del patriarcato russo, farà da vettore politico per riunire questi due mondi così lontani. Il Sud Italia diventerà destinazione di investimenti ma anche origine di nuovi flussi migratori verso la Russia, e non più verso l’America, e la storia potrà ancora cambiare. Già oggi avvertiamo i primi segnali di cedimento di un’Europa che si sta spaccando in due parti, sono i colpi delle nuove alleanze che si sono formate accanto alla Russia, che portano alcuni degli Stati Europei sempre più lontano dall’America. Così mentre Berlusconi va in Albania promettendo l’ingresso in Europa, la Commissione sconfessa le grandi promesse e avverte Tirana sulla necessità di prestare attenzione alle regole per l’integrazione.
Nel frattempo, oltreoceano, i vertici USA preparano a tavolino la nuova Guerra, che sarà sempre più invisibile ma non meno inesorabile. Il Presidente Barack Obama ha annunciato infatti la creazione di un nuovo consiglio presso la Casa bianca, il Consiglio della sicurezza "cibernetica", per combattere - come riportano le fonti ufficiali - contro gli "hackers, i pirati di internet, le spie nemiche" . Questa commissione, a cui parteciperanno tre suoi uomini fidati già operanti nell’Amministrazione Clinton ed esperti di elettronica, dovrà ideare una "rete difensiva" dei ministeri e delle agenzie americane, contro ogni violazione esterna. In realtà sarà uno dei dipartimenti più importanti della difesa americana, in quanto coordinerà le difese di tutti i ministeri e le agenzie statali, dalla Cia al Pentagono e dall’Fbi al Tesoro. Il sistema "cibernetico" che verrà creato sarà una vera arma "offensiva" che l’America utilizzerà per imporre la nuova guerra virtuale, e continuare a perpetuare un controllo delle risorse mondiali, che questa volta saranno misurate in "dati e informazioni". Questa rappresenta non solo la prova dell’esistenza della nuova guerra, ma anche del "crimine invisibile" che è stato da sempre denunciato dalla Etleboro come la forma di crimine più pericolosa, perché gli Stati non possiedono ancora gli strumenti per contrastarlo.
Non solo non vi sarà alcuna riforma del sistema economico e finanziario globale, ma la Federal Reserve rimarrà comunque ad imperare, mentre accanto ad essa verrà costruita la nuova Banca Centrale Mondiale e il Ministero della cybernetica, mediante il quale difendere ma anche violare i sistemi informatici ed elettronici degli "Stati nemici". E quando parliamo di sistemi, ci riferiamo non solo a quelli che controllano i dati delle Agenzie di sicurezza e dei Ministeri, ma anche quelli delle banche, degli Istituti di Statica, del Genio civile, dei CNR e delle infrastrutture energetiche. Questa è una guerra sotterranea, aspettando la nuova Guerra cybernetica americana, che partirà proprio da server pirata, proprio come al tempo delle navi. Dinanzi a tali nemici, non esistono armi o sistemi di difesa, né si potrà distinguere tra amici e non amici, saremo tutti bersagli di ritorsioni o rapine mascherate da "false collaborazioni". Sarà allora che capiremo la differenza tra una tela e una rete, e se i Governi ammetteranno che esiste veramente il crimine invisibile, contro il quale sono ancora totalmente impreparati. Noi sappiamo cosa significa "crimine invisibile", e che oggi è possibile creare un buco all'interno di questa rete con dei domini di vari livelli, e scomparire in un labirinto, che è possibile attaccare un server senza essere rintracciato, perché basterà modificare qualcosa all’interno del pc. I criminali saranno come inesistenti, irrintracciabili e persi nel labirinto elettronico. Allora non potranno certo dare la colpa ai Casalesi, alla mafia, ad Al Qaida, non sarà neanche colpa dei serbi, o di Mladic e Karadzic che stanno attentando alla sicurezza dei server da un bunker con qualche pc pirata. Obama se la vedrà "nera" quando sarà costretto a dire, proprio come ha fatto Bush, che il nemico invisibile è ancora Bin Laden, che bisogna scatenare una nuova guerra per catturarlo e giustiziarlo.
Così, quello che si preannunciava come il Presidente del cambiamento e della rivoluzione del mondo, si è rivelato ben presto un’arma ben più pericolosa, perché è riuscito ad ingannare le masse facendo credere di essere la risposta al fallimento degli Stati Uniti. Dopo la festa, l'ubriacatura di massa, tutti acclamavano la venuta del Presidente venuto dal basso, dal web, l’uomo che avrebbe pagato i debiti e salvato il popolo americano. Alla fine non accadrà nulla di tutto questo. Cosa farà allora Obama quando la Guerra sarà planetaria e invisibile?Obbligherà la gente ad impiantare un microchip sottopelle, in nome e per conto della guerra alla cybernetica? Ne abbiamo visto di guerre umanitarie, dittatoriali, terroristiche, ma quella per un chip sarà la Guerra di un Presidente che non ha assolutamente il pensiero e gli ideali di Martin Luter King, bensì quello di un googliano, di un uomo che sta creando una nuova civiltà umana attraverso il web. Questa è la risposta degli Stati Uniti al fallimento e alla paura del crollo del sistema globale, mentre la Russia avanza nel Mediterraneo inesorabilmente, cambiando gli equilibri interni in Europa e nelle Nazioni Unite: due strategie che viaggiano senz'altro con una forte differenza temporale, che vede purtroppo l'America fallita di Obama in netto vantaggio nella guerra cybernetica, mentre la Russia ha già vinto la guerra economica risollevandosi da un fallimento.