Motore di ricerca

11 febbraio 2009

Scienza e diplomazia di Mihailo Pupin


Accanto a Mileva Maric e Nikola Tesla, grandi rappresentanti della scienza serba a livello internazionale, è importante ricordare il ruolo di una grande personalità non solo per la comunità scientifica, ma anche per quella intellettuale. Stiamo parlando di Mihailo Pupin, scienziato serbo che ha donato alla tecnologia moderna 34 brevetti nel campo della telefonia, della telegrafia e della radiotecnica, che si utilizzano tutt'oggi per le trasmissioni delle telecomunicazioni e televisive. Fu un grande professore universitario, educando intere generazioni alla scienza, ma anche il primo diplomatico della Serbia, per far conoscere e difendere il popolo "slavo" in tempi non sospetti.

Mihailo Pupin, nato a Idvor in Serbia il 9 ottobre 1854, dalla madre Olimpijada e dal padre Konstantin, insieme a più di nove fratelli. Pur appartenendo ad una famiglia di modeste origini, ha avuto la possibilità di ricevere una buona istruzione di base, mentre la sua educazione è stata fortemente segnata dagli insegnamenti dei suoi genitori, come lo stesso Pupin scrive nella sua biografia. "Leggere, scrivere e contare mi sembrava come un lavoro inventato dal maestro per togliermi la libertà e i giochi. Ma comunque mia madre mi ha fatto cambiare idea. Lei non sapeva né leggere e né scrivere, e mi spiegava che si sentiva come ceca con gli occhi sani. Così ceca d'aver paura di uscire fuori dal nostro paesino. Mi diceva: «Figlio mio, se vuoi andare in giro nel mondo, ti servono anche un altro paio di occhi, devi leggere e scrivere. Il sapere è una scalinata d'oro che, attraversandola, ti porta in cielo. Il sapere è la luce che ti aiuta e ti porta avanti nella vita e in un futuro di gloria»“.

Da quel momento, comincia così ad aumentare la sua voglia di sapere e di imparare. Trasferitosi presso la scuola tecnica di Pancevo, qui ha avuto la possibilità di vedere per la prima volta gli esperimenti dello scienziato americano Benjamin Franklin, cominciando a fantasticare di andare un giorno in America, la terra del grande scienziato, suo beniamino. Su consiglio del suo professore, grazie sempre al sostegno della sua famiglia, si iscrive ad una scuola migliore, che allora si trovava a Praga, dove però si trova coinvolto nei primi moti rivoluzionari degli studenti. Rimasto senza soldi, dopo la morte del padre decide di abbandonare la scuola per non pesare sulla famiglia, vende tutte le sue cose e compra un biglietto della nave che faceva rotta verso l’America, patria di Franklin e Lincoln. I suoi primi anni in America sono stati difficili, tale che accetta di svolgere qualsiasi tipo di lavoro manuale per poter sopravvivere. Lavora nelle fattorie, nella terra o come semplice operaio, ma non dimentica mai il motivo per cui aveva deciso di andare nel nuovo continente, nonostante gli ostacoli che quel Paese gli stava riservando. Lavorando di giorno e studiando di sera nella biblioteca pubblica, riesce ad iscriversi presso l’Università della Columbia a New York. Aiutato dai suoi nuovi amici che aveva conosciuto in America, raggiunge una preparazione eccellente e passa il primo esame nel 1879.

Rivela subito la sua grande intelligenza, e riesce così ad ottenere una borsa di studio per continuare a rincorrere il suo sogno. Studia diverse lingue, come il greco, che conosce perfettamente, ma contemporaneamente non trascura la matematica e la fisica. Sulla scia degli esperimenti di Michael Faraday e i suoi primi successi nel campo dell’induzione elettromagnetica, decide di specializzarsi nel campo della fisica, e si laurea nel 1883 nel college di Cambridge. Continua i suoi studi presso le più prestigiose Università, in particolare si reca a Berlino, che segnerà in maniera decisiva la sua vita nel mondo della scienza, ma anche nel campo dell'insegnamento universitario. Il suo ritorno in Europa diventa occasione per incontrare la sua famiglia e la sua terra, che, dopo aver vissuto in America, vede da un altro punto di vista, notando come il suo popolo soffriva e viveva nella schiavitù. Il suo lavoro professionale a Cambridge lo portò a frequentare gli ambienti più facoltosi della comunità scientifica, dei più celebri scienziati dell’epoca come Isaac Newton e James Clerk Maxwell . Per capire bene la teoria di Maxwell, Pupin ha dovuto approfondire le sue conoscenze di matematica che lo ha aiutato anche dopo per le sue sperimentazioni sui brevetti. Lavorando presso il laboratorio di Tindal, ottiene la raccomandazione per accedere al laboratorio di Hermann Helmholtz a Berlino, dove si dedica agli studi di chimica e fisica, sulla base dei quali porta a termine il suo dottorato nel 1889 con la tesi "Pressione di Osmot e il suo rapporto con la free energy".

Torna in America dopo il matrimonio con Sara Catharina Jackson, e comincia il suo lavoro universitario presso l'università della Columbia.Qui insegna matematica, fisica, scienza del calore, idraulica e dinamica. Il suo primo brevetto riguardava la sperimentazione di una forte di energia derivante da due circuiti. Grazie alle sue scoperte sui circuiti di oscillazione e risonanza, è riuscito a misurare la corrente e la sua intensità; successivamente pubblica un altro brevetto sulla telegrafia multipla, una tecnica che consente di trasmettere più segnali nello stesso momento. La tecnica scoperta di Pupin si usa ancora nelle tecnologie di telecomunicazione moderna, ma anche per trasmettere un segnale televisivo. Allora il suo brevetto non trova molte applicazioni, in quanto non esistevano generatori specifici, al contrario oggi è parte di tutte le tecnologie che devono trasmettere dei segnali telefonici e televisivi. In quel periodo pubblica anche i suoi primi brevetti sul flusso della corrente elettrica in certi tipi di gas, gettando così le basi delle prime sperimentazioni con i raggi X. Il particolare, i raggi X furono scoperti da Wilhelm Conrad Roentgen, ma anni prima da Tesla, mentre Pupin apportò notevoli avanzamenti a quel brevetto riuscendo ad essere il primo scienziato che ha fatto delle "roentgen-foto". Pupin ha partecipato anche a delle dimostrazioni pubbliche sugli effetti della corrente alternata di Tesla, contro la quale Edison scatenò una vera e propria guerra. Conoscere Nikola Tesla ha significato una vera rivoluzione per la sua coscienza di scienziato, che lo trascina in un periodo difficile nei rapporti con i suoi colleghi universitari che vendevano nelle parole di Tesla "un'immaginazione favolosa". Il suo rapporto con Tesla gradualmente, però, cambia gettando in crisi la sua vita privata e la sua carriera all’interno della comunità scientifica.

Il suo successo nel campo scientifico non riuscì a risollevarlo dalla depressione dovuta alla morte della moglie, decidendo così di trasferirsi a Norfolk con la sua bambina, dove fondato il suo laboratorio in cui lavorava ad importanti brevetti. Qui nasce la sua teoria della corrente telefonica su cavi di lunghe distanze. Grazie a lui i segnali telefonici cominciarono a trasmettersi anche da una città all’altra, a lunga distanza. I brevetti furono acquistati dalla compagnia Telefonica–Telegrafica Americana, e in Europa, dalla Siemens, nonché dalla società di Marconi, a cui vende un trasmettitore di segnali senza cavi. Questi contatti gli danno fama e prestigio negli ambienti universitari, tale che diventare uno studente di Pupin era un fattore di prestigio nel mondo accademico. Era membro di diverse associazioni scientifiche in America, e i suoi 34 brevetti nel campo della telefonia, della telegrafia e della radiotecnica, che si utilizzano tutt'oggi per le trasmissioni delle telecomunicazioni e televisive. Il suo successo nel mondo scientifico ebbe un’ampia risonanza in quello sociale. Il suo libro "Da emigrante a ricercatore" gli valse il Premio Pulitzer, e la sua autobiografia divenne uno dei libri obbligatori per la letteratura scolastica nelle scuole americane. Nel 1927, ha pubblicato il libro "Nuova riforma" e nel 1930 "Il romanzo dei macchinari", in cui scrive la sua teoria della natura della elettricità e lo sviluppo della società grazie alla tecnologia. Grazie al suo libro sui "monumenti degli Slavi del Sud", il mondo ha conosciuto per la prima volta il popolo "jugoslavo", prima che divenisse un unico Stato.

Pupin era anche un buon diplomatico, dialogava spesso con le forze indipendentiste serbe che aspiravano all’autonomia dall’impero asburgico. Diventa inoltre Presidente di un'associazione serba, Sloga, che inviava aiuti ai serbi e ai montenegrini durante le guerre balcaniche e durante la prima guerra mondiale. Anche in un momento molto critico per la regione, quando si parlava del regno dei serbi, croati e sloveni dopo la prima guerra mondiale, Pupin non demorde dalla sua attività diplomatica, e il 19 aprile del 1919 invia una lettera al Presidente americano Woodrow Wilson chiedendo aiuto per i popoli della Jugoslavia. E’ stato così il primo diplomatico del Regno della Serbia in America, nonché console onorario nel 1911 fino al 1920, quando rassegna le sue dimissioni per i contrasti con la classe politica serba. Non ha tuttavia interrotto il suo alacre impegno per il suo popolo, e così fonda il "Circolo delle sorelle serbe", associazione umanitaria ancora esistente, che ha soccorso il popolo serbo anche durante l'ultima guerra nella Republika Srpska e in Serbia. Egli stesso finanzia i convogli di cibo che partivano dall’America per la Serbia, con aiuti per bambini, medicine e materiale sanitario. Fonda anche la fondazione per l’educazione dei giovani, pubblicando ancora materiale sulle antichità serbe, e diventa Presidente del Comitato per le vittime della guerra. Quando gli Stati Uniti partecipano alla prima guerra mondiale nel 1917, Pupin organizza, presso l'università della Columbia, una ricerca per sottomarini con il suo apporto personale di scienziato "americano".

Non c’è dubbio che Mihailo Pupin è stato un personaggio energico , carismatico e pieno di nuove idee ed iniziative destinate all'evoluzione della società e al benessere del suo popolo. Il suo carattere così umano è stato un aiuto importante per tantissime persone durante e dopo la Grande guerra. Per lui, una società progredita era un imperativo, e ha fatto tutto ciò che era in suo potere per creare proprio questo tipo di società. Le sue lezioni erano così interessanti che erano frequentate da molti studenti, educando intere generazioni alla scienza, e tra i suoi studenti vi furono anche due premi Nobel, quali Robert Millikan e Irving Langmuir. Il suo laboratorio non era un ambiente per uno scienziato egocentrico, ma era un luogo in cui si riunivano tante persone per costruire intorno alla scienza una vita sociale, e tutto questo dimostra come la sua vita non fu solo ricca di successi accademici ma anche di opere umane, trovando sempre un equilibrio per il bene degli altri.

Rinascita Balcanica