Le forze speciali degli Stati Uniti, probabilmente quelle dislocate in Iraq, si preparano ad assumere il controllo del complesso nucleare israeliano di Dimona.
Tale notizia ci giunge direttamente da Mosca, secondo cui questa decisione del Comando Militare americano è una diretta risposta alle minacce del presidente della Cina Hu verso il presidente americano, che lancia come monito il pericolo che lo Stretto di Hormoz venga bloccato dall'Iran a causa dell'escalation della crisi tra Israele i popoli musulmani. Se questo avverrà la Cina considererebbe la decisione di chiudere lo stretto come una vera e propria dichiarazione di guerra contro il popolo cinese,che rischierebbe di morire. L'America risponde a questa minaccia della Cina, assicurando il Presidente Hu e Putin che il contingente militare americano "metterà in sicurezza" il complesso nucleare israeliano, al fine di limitare l'incursione di Israele nel Libano. In risposta, i leader cinese e russo hanno dato un lasso di tempo di 72 ore, a partire dalla fine del meeting del G-8, per presidiare il confine settentrionale del Libano per impedire che Israele attacchi la Siria o l'Iran.
Le 72 ore sono da tempo scadute, e infatti Putin ha dichiarato che è ferma intenzione della Russia sostenere il programma militare dell'Iran e opporsi a qualsiasi decisione di aggressione nei confronti di Teheran, sconvolgendo all'improvviso ogni aspettativa. La comunità internazionale, e in particolare il consiglio di sicurezza dell'Onu faceva totale affidamento sul sostegno di Putin ad una linea più dura nei confronti dell'Iran, mentre Stati Uniti, Britannia e Francia spingono sempre più per una decisione che distolga Teheran da qualsiasi piano criminale.
La crisi libanese sta degenerando al punto che la situazione rischia di portare il mondo alle soglie di una guerra nucleare, o comunque di forte contrasto tra l'Occidente e Russia e Cina.
Entrambe ormai si sentono completamente chiamate in causa, e non permetteranno certo che qualcuno leda i loro interessi o il loro potere economico. Adesso sono potenze forti e la loro ingerenza non è certo da poco.
Dare fuoco ad una polveriera come quella del Medioriente è stata solo una manovra degli Stati Uniti per salvare in extremis un'economia disastrata e logorata da un secolo di speculazioni, da un sistema che porta all'emissione di tonnellate di banconote senza un controvalore, da un governo in mano a delle lobbies criminali.
Quella condizione di equilibrio precario tra Israele e popoli musulmani è stato di proposito alterato, per consentire all'America di sorreggere la propria economia e la propria posizione di potere nel mondo. Il fatto che il governo statunitense abbia preso in mano il controllo delle armi nucleari dimostra platealmente che esistono entità che stanno manovrando Israele da una parte, e gli Hedzbollah dall'altra. Questa è la fine della politica e della diplomazia internazionale perché la stessa Onu ha dichiarato che ha inviato una forza di contrapposizione, senza tuttavia prendere una posizione: evidentemente viene mantenuta quest'alea di incertezza per ottenere un'approvazione da parte dell'opinione pubblica e un'incursione nel territorio.
L'America vuole dunque prendere in controllo della situazione, anticipando l'azione dell'Onu o sostenendola per avere un appoggio alla loro politica di incursione, sicura tra l'altro che la Russia non avrebbe mosso obiezione in seguito all'aiuto prestato per ottenere il Wto.
Le condizioni e i presupposti sono tuttavia cambiati, ora la Russia, dopo aver temporeggiato, ha espressamente dichiarato che non intende assecondare le incursioni dell'America, "la democrazia dell'Iraq". La Cina, allo stesso modo, ha bisogno dell'Iran ma soprattutto ha bisogno dello Stretto di Hormoz per avere il passaggio di materie prime e petrolio, e non esiterà a muovere le giuste pedine che possono dare scacco all'America: fornitura di manufatti, immissione sul mercato dei titoli di debito americano. Nelle prossime ore si giocherà una grande partita, pericolosa e determinante per il destino di milioni di persone, e le azioni della Russia e della Cina saranno quasi invisibili, e si avvertiranno solo sulle borse internazionali. Wall Street ora continua a sostenersi sulle parole di grande ottimismo di Bernanke. Immaginate che tutto ciò che hanno sono delle parole, non hanno un controvalore, non hanno l'oro, non hanno produzione, possono garantire il loro debito con la parola d'onore?! Truppe armate sono state già trasferite mediante un anomalo traffico di portaerei per far rientrare gli stranieri in Libano, e certo non si esclude la possibilità di un intervento terrestre volto ad occupare le prime posizioni strategiche e anticipare le manovre di "contrapposizione" dell'Onu.
Tale notizia ci giunge direttamente da Mosca, secondo cui questa decisione del Comando Militare americano è una diretta risposta alle minacce del presidente della Cina Hu verso il presidente americano, che lancia come monito il pericolo che lo Stretto di Hormoz venga bloccato dall'Iran a causa dell'escalation della crisi tra Israele i popoli musulmani. Se questo avverrà la Cina considererebbe la decisione di chiudere lo stretto come una vera e propria dichiarazione di guerra contro il popolo cinese,che rischierebbe di morire. L'America risponde a questa minaccia della Cina, assicurando il Presidente Hu e Putin che il contingente militare americano "metterà in sicurezza" il complesso nucleare israeliano, al fine di limitare l'incursione di Israele nel Libano. In risposta, i leader cinese e russo hanno dato un lasso di tempo di 72 ore, a partire dalla fine del meeting del G-8, per presidiare il confine settentrionale del Libano per impedire che Israele attacchi la Siria o l'Iran.
Le 72 ore sono da tempo scadute, e infatti Putin ha dichiarato che è ferma intenzione della Russia sostenere il programma militare dell'Iran e opporsi a qualsiasi decisione di aggressione nei confronti di Teheran, sconvolgendo all'improvviso ogni aspettativa. La comunità internazionale, e in particolare il consiglio di sicurezza dell'Onu faceva totale affidamento sul sostegno di Putin ad una linea più dura nei confronti dell'Iran, mentre Stati Uniti, Britannia e Francia spingono sempre più per una decisione che distolga Teheran da qualsiasi piano criminale.
La crisi libanese sta degenerando al punto che la situazione rischia di portare il mondo alle soglie di una guerra nucleare, o comunque di forte contrasto tra l'Occidente e Russia e Cina.
Entrambe ormai si sentono completamente chiamate in causa, e non permetteranno certo che qualcuno leda i loro interessi o il loro potere economico. Adesso sono potenze forti e la loro ingerenza non è certo da poco.
Dare fuoco ad una polveriera come quella del Medioriente è stata solo una manovra degli Stati Uniti per salvare in extremis un'economia disastrata e logorata da un secolo di speculazioni, da un sistema che porta all'emissione di tonnellate di banconote senza un controvalore, da un governo in mano a delle lobbies criminali.
Quella condizione di equilibrio precario tra Israele e popoli musulmani è stato di proposito alterato, per consentire all'America di sorreggere la propria economia e la propria posizione di potere nel mondo. Il fatto che il governo statunitense abbia preso in mano il controllo delle armi nucleari dimostra platealmente che esistono entità che stanno manovrando Israele da una parte, e gli Hedzbollah dall'altra. Questa è la fine della politica e della diplomazia internazionale perché la stessa Onu ha dichiarato che ha inviato una forza di contrapposizione, senza tuttavia prendere una posizione: evidentemente viene mantenuta quest'alea di incertezza per ottenere un'approvazione da parte dell'opinione pubblica e un'incursione nel territorio.
L'America vuole dunque prendere in controllo della situazione, anticipando l'azione dell'Onu o sostenendola per avere un appoggio alla loro politica di incursione, sicura tra l'altro che la Russia non avrebbe mosso obiezione in seguito all'aiuto prestato per ottenere il Wto.
Le condizioni e i presupposti sono tuttavia cambiati, ora la Russia, dopo aver temporeggiato, ha espressamente dichiarato che non intende assecondare le incursioni dell'America, "la democrazia dell'Iraq". La Cina, allo stesso modo, ha bisogno dell'Iran ma soprattutto ha bisogno dello Stretto di Hormoz per avere il passaggio di materie prime e petrolio, e non esiterà a muovere le giuste pedine che possono dare scacco all'America: fornitura di manufatti, immissione sul mercato dei titoli di debito americano. Nelle prossime ore si giocherà una grande partita, pericolosa e determinante per il destino di milioni di persone, e le azioni della Russia e della Cina saranno quasi invisibili, e si avvertiranno solo sulle borse internazionali. Wall Street ora continua a sostenersi sulle parole di grande ottimismo di Bernanke. Immaginate che tutto ciò che hanno sono delle parole, non hanno un controvalore, non hanno l'oro, non hanno produzione, possono garantire il loro debito con la parola d'onore?! Truppe armate sono state già trasferite mediante un anomalo traffico di portaerei per far rientrare gli stranieri in Libano, e certo non si esclude la possibilità di un intervento terrestre volto ad occupare le prime posizioni strategiche e anticipare le manovre di "contrapposizione" dell'Onu.