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15 luglio 2006

Russia e Cina il perno del nuovo equilibrio geopolitico


La crisi geopolitica del Libano non è il solito scontro delle guerriglie nella striscia di Gaza, è un evento che potrebbe segnare la svolta verso un nuovo equilibrio di poteri a livello internazionale. Dalla caduta del muro di Berlino molte cose sono cambiate, il sistema finanziario ed economico ha cambiato gli Stati, li ha logorati mentre ha portato altri ai vertici delle decisioni globali. Ora si stanno affacciando sul contesto internazionale due potenze dormienti, che per lungo tempo hanno accusato il colpo del sistema capitalistico, riuscendo nel tempo a farlo proprio e a utilizzarlo per accumulare potere. Il potere di cui parliamo sono i dollari che posseggono un valore anche se divenuti carta straccia, un rompicapo assurdo che si spiega solo sapendo cosa è davvero la moneta. Il mondo dovrà fermarsi ad un loro cenno se minacceranno di vendere o convertire i titoli o la valuta nominata in dollari, accumulata grazie allo sfruttamento delle loro straordinarie risorse: l'energia per la Russia, i manufatti per la Cina. In un mondo di consumatori, la fa da padrone infatti il produttore, così la Cina, data la sua forza contrattuale, entra nel WTO tre anni fa.
La Russia siede per la prima volta alla Presidenza dell'Assemblea del G8 a San Pietroburgo, facendo già sentire la sua gran voce, soprattutto nei confronti dell'Europa, alla quale ricorda che vi è sempre l'alternativa "Cina" se i mercati europei non saranno disposti ad aprire la distribuzione alle major tedesche. Fa il suo trionfale ingresso anche nel WTO, accolto con entusiasmo dallo stesso Bush che si è impegnato per questo obiettivo, ma d'altronde non poteva fare altro: la posta in gioco è alta e avrebbe rischiato troppo se si fosse esposto con una campagna aggressiva come i vecchi tempi della Guerra Fredda. Grande diplomazia anche con la Cina,consacrata dagli incontri dei reciproci capi di Stato, che mettono fine così alla controversia nata intorno allo Yuan: il governatore della Banca Nazionale Cinese ha acconsentito ad una rivalutazione della moneta per dare ossigeno al dollaro, sempre però nell'esercizio della sua sovranità.
Intorno a queste due potenze ruota l'intera scena politica; ora stanno osservando, intervengono solo in rare occasioni ma sono pronte a rispondere ad ogni mossa azzardata che potrebbe nuocere ai loro piani ed interessi mondiali. Oltre alla Cina e la Russia non esiste Stato che ora è in grado di esercitare un controllo sugli altri Stati. L'America è sull'orlo della recessione e di una svalutazione del dollaro che non ha eguali in questo secolo; l'Inghilterra e la Francia sono vecchi paesi che esaltano il riarmo nucleare ma entrambi hanno profondi problemi sociali. Con il governo tedesco la Merkel deve ancora farsi conoscere in campo internazionale, deve ancora convincere, mentre l'Italia con Prodi si trova a fare i conti con un governo difficile, ma già a buon punto con le riforme. Il Giappone si stanno logorando con le speculazioni dei fondi di investimento e i continui ricatti verso le autorità monetarie, che dovranno dunque sottostare al dictat delle lobbies.
Ormai l'America, Bush e l'Unione Europea sono falliti, hanno dovuto cedere il passo, in così poco tempo alla Russia e alla Cina. Il deficit americano continua a crescere esponenzialmente, e certo non si fermerà la fuga del dollaro con delle trovate mediatiche in cui Bush dichiara che la flessione del debito deriva innanzitutto dall'aumento delle tasse alle grandi imprese.
L'effetto nel breve periodo non durerà molto, così come non durerà ancora per molto l'alea di sfiducia verso i mercati Asiatici, dopo l'attentato, che sorregge Wall Street da un probabile collasso su se stesso.
La situazione è alquanto grave, il prezzo del petrolio continua a salire, quello dell'oro e dei metalli anche, tuttavia le Borse reggono e i Broker continuano a vendere derivati.
Evidentemente c'è qualcosa che non va, e altro vi è dietro questa calma ancora apparente.
Se la polveriera del Medioriente prenderà fuoco, la situazione potrebbe essere anche ingestibile, il dollaro ne subirebbe l'ondata di sfiducia mentre il prezzo del petrolio continuerà vertiginosamente a salire. A questo punto un intervento di Russia e Cina potrebbe essere tanto salutare quanto distruttivo, o comunque potrebbe preludere ad un attacco terroristico.
Tuttavia, se delle Banche d'affari internazionali, come Goldman Sachs, Barkley, dichiarano la chiusura delle linee di credito a Eurotunnel, provocandone il fallimento, nonostante siano Banche che investono ora molto in trasposto e infrastrutture, vorrà dire che sanno cosa può accadere ed è giusto mettere il proprio investimento al sicuro. Due mesi fa nel canale della Manica è affondata una nave, e i governi hanno bloccato la pesca in quella zona, perché forse contenente nelle stime scorie nucleari.
Il grande fallimento dell'Eurotunnel potrebbe ritrovare un suo risanamento dalla ricostruzione, per cui un “buco” nel tunnel potrebbe aiutare a nascondere scorie nucleari, proprio com’è stato in Somalia, quando è sbucata un’autostrada su un terreno alquanto sospetto.
La Francia rappresenta dunque il più grande punto debole dell'Onu o del G8, perché è uno Stato ormai destabilizzato politicamente dall'integrazione dei popoli e dall'immigrazione. Se le banlieux sono andate in fiamme è stato perché esiste una minoranza, che non è certo di numero inferiore, che non si sente cittadino francese e mai lo sarà, perché dato le sue origine e le sue tradizioni, non riuscirà mai a apprendere quelle francesi e cancellare le sue.
Questa profonda divisione etnica, che si aggiunge alla già precaria stabilità politica, fa della Francia uno Stato molto vulnerabile che potrebbe esporla al rischio di minacce, per via , ad esempio, del coinvolgimento del Kuwait Gate.

Non è da escludersi che ad essere colpito sia il canale di Suez, bloccando così il Mediterraneo e i traffici delle merci provenienti dall'Oriente, e facilitando Israele nelle operazioni di armamento. Dovremmo dunque attenderci un altro attentato, pagato forse con il bottino della rapina avvenuta un mese fa a Londra, in maniera alquanto rapida e indolore, senza molti problemi fruttando più di 50 milioni di sterline.
oppure metti obbietti possibili un vecchio nostro articolo e quello del canale di la manche
Se siamo arrivati al punto in cui Stati come Russia e Cina possono farci fallire da un momento all'altro, se il Presidente dell'Iran può liberamente affermare che Israele deve scomparire, allora fino ad oggi i nostri generali ci hanno mentito, hanno seminato terrore, e ora noi raccogliamo odio e disperazione.