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05 febbraio 2007

La decisione del futuro del Kosovo oscurato dall'affaire Veronica


Mentre in Italia tutti seguivano con tanta attenzione la "love story" di Veronica, altrove si doveva discutere del futuro del Kosovo, e i giornali come al solito hanno messo silenzio sulla questione. Oggi, a distanza di anni dalla guerra e dagli accordi di Rambouillet tutti i nodi arrivano al pettine e qualcuno deve dare delle spiegazioni.

La Serbia due settimane fa è andata alle elezioni, e aveva chiesto, come lo aveva fatto anche la Russia, di posticipare la data per discutere dell'indipendenza del Kosovo, perchè non ha senso discutere di un problema così importante senza avere un governo e un Presidente.

Così, in attesa della creazione di un governo stabile per la Serbia, il commissario
Ahtisaari, che è stato nominato a quella carica proprio per conciliare la situazione di quelle regioni, anche se non sappiamo veramente cosa faccia lì, si è recato di sua spontanea volontà a Brussel. Dinanzi alla Commissione Europea ha presentato il suo progetto per il Kosovo, che prevede un' Indipendenza condizionata, in base alla quale il Kosovo viene riconosciuto da ciascun Stato che volesse riconoscerlo: è questo un atto barbaro e anche stupido, perchè in qualche modo riguarda tutti, anche noi italiani che abbiamo firmato già degli accordi per la Jugoslavia, o meglio per l'Istria e la Dalmazia. Occorre considerare che se il Kosovo diventa indipendente, certamente più di uno passerà per incassare il suo, e si vorrà, ancora una volta addossare la colpa ai serbi per un tornaconto personale. Oggi un commissario ha deciso per la Serbia e per un popolo, del loro futuro, senza tener conto di quella che può essere la loro opinione a tal proposito, e io personalmente credo che sia stupido lanciare questi messaggi così ambigui su una questione molto importante.

Indipendenza condizionata significa che i kossovari devono sedersi ad un tavolo e firmare un accordo per pagare un debito di un bilione di euro alla Serbia, in virtù della separazione del Kosovo dal territorio della ex Repubblica Federale Jugoslavia, nel momento in cui diventerà uno "stato sovrano" indipendente. Il piano delle lobbies è proprio questo, ossia di togliere il Kosovo, e dunque di collegarlo all'Albania che ha l'accesso al mare, e appropriarsene indebitandolo in maniera tale da dover essere dipendente dal FMI.


Inoltre la Costituzione deve essere votata dal parlamento, che sarà costituito dai rappresentanti delle etnie serbe ,turche e curde, che raggiungeranno il 75% dei voti, dimenticandosi ancora una volta degli zingari: loro non esistono, non contano.
Il Kosovo potrà avere un esercito di 3000 mila uomini, di tutte le etnie, e potrà sottoscrivere accordi internazionali, avere ambasciate e diplomatici, e la bandiera dovrà contenere anche i simboli delle altre etnie. I serbi del Kossovo potranno ricevere finanziamenti dalla Serbia, mentre il kossovo potrà riceverle anche da varie associazioni. Della moneta, ovviamente, non se ne parla proprio, come se fosse un tabù, anche se non ha importanza la sovranità monetaria perchè sarà senz'altro l'euro la moneta di riferimento.
Da Belgrado sorridevano, i russi si sono addirittura addormentati perché Putin ha affermato che quello che decide Belgrado "è cosa fatta bene".
E così la sceneggiata è andata avanti, tutti brindavano tra gli applausi: tutti soddisfatti, abbracci tra i politici kossovari, e alla sera sia i kossovari che i serbi vanno insieme a braccetto a festeggiare pur sapendo che li stanno davvero prendendo in giro.
Come avete sentito, neanche i kossovari hanno ben capito cosa siano tutti questi abbracci, anche perché i media albanesi ne hanno parlato solo un giorno, sperando di essersi tolto così un peso.

Non c'è stato comunque niente da fare e la farsa è durata poco, perchè quando Ahtisaari ha voluto incontrare il presidente serbo, gli è stato detto di tornare a casa perché la sceneggiata era ormai finita: la Serbia non cederà assolutamente il Kosovo con così tanta leggerezza come vogliono far credere.
Nonostante Frank Wisner, l'inviato degli Stati Uniti, cantasse già vittoria insieme con Ahtisaari, a tarda sera dopo tutti gli abbracci, il ministro degli esteri della Germania, Frank-Walter Steinmeie, riprende Ahtisaari di rivedere bene la questione e di tenere in considerazione anche l'opinione della Russia per avere un equilibrio tra le forze, e rispettare bene gli accordi e i trattati.
Il commissario Europeo, Olli Rehn, ha da tempo detto che lui contava su di uno sforzo di "mostrare responsabilità e la flessibilità, per vedere l'urgenza di fare un compromesso realistico". E a questo punto, vorremo capire chi ha deciso questo e chi sono i nomi di questa commissione e di coloro che la nomina: ovviamente i consulenti e i professionisti che qui vi lavorano, svolgono un ottimo compito anche per i privati e le lobbies bancarie, che rappresentano i veri padroni.
L'Ambasciatore russo a Belgrado, Alexandar Alekseyev, ha invece affermato che la soluzione finale dello status del Kosovo deve essere basata su un compromesso accettabile da ambo i lati, in conformità agli Accordi di Rambouillet e della risoluzione ONU n. 1244.
Quest'ultima afferma (nell'allegato 1) che gli stati coinvolti devono impegnarsi per un "processo politico che porti verso lo stabilimento di un accordo politico per il Kosovo e una struttura provvisoria che provvede ad un autogoverno sostanziale del Kosovo, nel pieno rispetto di Rambouillet, dei principi della sovranità e l'integrità territoriale della Repubblica Federale di Iugoslavia - la Serbia - e degli altri paesi della regione".
È molto strano anche oggi, dopo aver firmato questa risoluzione, si è deciso all'improvviso di violare la volontà del popolo serbo, lasciando decidere per tutti ad un commissario dell'Europa che non rappresenta nessuno. A questo punto se qualcuno prende un fucile, fa pulizia etnica, non dovete dire che sono dei folli macellai dal momento che continuate ancora a fomentare l'odio tra le etnie, e bollate come "nazionalista" chiunque vi ricordi di leggere quella risoluzione e gli accordi già firmati e discussi.

Stanno così confondendo la gente, mentre i giornali italiani, o altre testate più controllate, non hanno assolutamente parlato di cosa stesse accadendo, nonostante i nostri governi abbiano dato il loro esercito e concetto le basi per bombardare case di civili.
La situazione sta assumendo adesso anche toni ridicoli, perché tutti festeggiano ma non si sa bene per che cosa, ma molti sanno che è una bufala, che sono solo degli attori di pessime sceneggiate messicane: tutti si accendono per un pezzo di carta dove c'è scritta la parola "indipendenza". Siamo veramente arrivati al ridicolo.
È stata la prima volta questa, in cui abbiamo sentito l'opinione unanime di serbi e kossovari che si sta alzando un muro di menzogne. Le persone stesse si sono arrabbiate proprio per la presa in giro che stavano preparando. A tarda serata, la situazione cominciava un po' a degenerare, anche perché l'alcool aveva colpito bene qualcuno dei kossovari proveniente da certi ambienti molto discutibili, visto che il Kosovo credeva veramente di avere un esercito. Nella confusione alcuni di loro hanno cominciato ad ipotizzare di mandare via la Kfor, la cd. forza di pace, ed è così che a smorzare la tensione arriva la notizia dalla nato, che lancia un ultimatum ad ignoti - perché non si bene contro chi - a chiunque provi a testare la Kfor, perché i suoi soldati erano pronti.

Allora, signori miei, chiunque dica che il Kosovo deve essere indipendente, sappiate che questa è pura demagogia, e sono degli irresponsabili per questo, perché noi ne paghiamo le conseguenze. Oggi non solo la Russia ha voce in capitolo per ogni questione a carattere internazionale, ma anche la Cina o altre nazioni, e tutti si schiereranno a favore della risoluzione dei conflitti senza scatenare la guerra, per poi sedersi degnamente davanti ad un tavolo, in un'Assemblea a porte aperte, perchè il giorno che sentirete cosa dicono tutti potrete scendere in piazza per fare la rivoluzione.