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30 novembre 2007

Le strade di Albania tra tangenti e colonizzatori


Continuano ad essere al centro di feroci polemiche le Strade dell'Albania, divenute ormai un vespaio di scandali e tangentopoli. Torna a far parlare di sé l'autostrada Durres-Morine, la cui realizzazione aveva portato, lo scorso 18 settembre, all'arresto del Vice-Ministro dei Trasporti, dei Lavori pubblici e Telecomunicazioni Nikolin Jaka, accusato di corruzione e di aver ricevuto delle tangenti per l'assegnazione di appalti pubblici.

All'esame della procura di Tirana vi è oggi il contratto dell'autostrada Rreshen-Kalimash, parte dei 170 chilometri della Durres-Kukes-Morine, che collegherà l'Albania al Kosovo, sottoscritto il 6 ottobre del 2006 dalla Joint venture tra la società statunitense Bechtel Corp. e la turca Enka, per un valore di 418 milioni di euro. La quattro-corsie dell'autostrada pubblica, di 57 chilometri compresi 6 chilometri di tunnel, rappresenta il più grande progetto di infrastruttura fatto nel piccolo paese balcanico. Secondo la Procura, quello ratificato con il consorzio Bechtel-Enka, è un contratto illegale in quanto si basa sul diritto anglosassone e non su quello albanese, a cui il Governo albanese ha dato esecuzione versando il 40% del valore totale del contratto, e non il 10% come pattuito nelle fasi di negoziazione, versando anticipatamentre 104 milioni di euro. Stando a quanto dichiarato dagli inquirenti, la fretta con cui il governo ha deliberato il trasferimento di un'ingente somma di denaro in così poco tempo, senza giustificare le transazioni, costituisce un chiara prova di mala fede. I trasferimenti avvenuti nello scorso anno hanno infatti giustificato l'inizio della inchiesta in capo ai principali dirigenti del Ministero dei Trasporti nel mese di aprile, e la Procura ha chiesto di interrompere il trasferimento di tutti i fondi. Ignorando i provvedimenti della procura, il Governo ha continuato a dare esecuzione al contratto, accordando altri 50 milioni di euro, nonostante fosse in corso l'indagine sui fondi versati anticipatamente nel 2006. Si stima che, di questo passo, il costo della strada Rreshen-Kalimash potrebbe arrivare a triplicare il prezzo iniziale di 418 milioni di euro, e "a dicembre il danno subito dallo Stato albanese per l'appalto della costruzione della strada arriverà a 200 milioni di euro". Gli inquirenti infatti affermano che allo stato attuale al danno di 191 milioni di euro, derivanti dagli abusi duranti i lavori di costruzione di questa strada, occorrerà aggiungere il cosiddetto Budget Aggiuntivo per l`anno 2007 che prevede l'aumento dei trasferimenti da 50 a 100 milioni di euro, deciso dal Governo lo scorso agosto.

Quello della strada Rreshen-Kalimash per l`anno 2007, non è il primo contratto che ha dato problemi alla società statunitense della Bechtel , che ha uno storico di corruzioni e di controversie con molteplici tribunali in differenti Stati. Ricordiamo primo tra tutti il precedente romeno dell'autostrada della Transilvania, dove l`azienda supervisore Scetauroute - la stessa nominata per la Rreshe-Kalimash - ha stabilito che lo Stato romeno deve pagare il triplo del prezzo iniziale per poterla terminare. Come in Albania, anche per l`autostrada della Transilvania, è stato scritto un budget con il metodo prezzo-unità, e di nuovo, come il caso albanese, il prezzo di un chilometro è stato continuamente rinegoziato e portato a "valori normali di mercato". I 2.3 miliardi di euro pattuiti all'inizio del contratto, sono divenuti ben 7 miliardi di euro, grazie ad una "necessaria" rivalutazione del costo delle materie prime acquistate. Gli inquirenti che hanno analizzato il contratto, hanno scoperto che lo Stato romeno ha accettato di pagare l'acciaio per l'armatura di più bassa qualità al prezzo di 952,5 euro/t, rivalutato poi fino a 3.364,52 euro/ t, quando - secondo i principali grossisti sul mercato romeno - il ferro può essere acquistato ad un prezzo pari a 740 euro/t.

L'usura sui prezzi non è tuttavia il solo scheletro della Bechtel, essendo stata coinvolta negli Stati Uniti in uno scandalo di corruzione e di tangenti durante la costruzione di infrastrutture. La Bechtel ha infatti sollevato un grande polverone di critiche e polemiche per aver offerto 300 milioni di dollari al procuratore di Boston per chiudere le accuse sollevate contro di lei dopo il crollo del tunnel “Big Dig”, costruita in collaborazione con la società azionista Parsons Brinckerhoff. La procura di Boston ha infatti aperto le negoziazioni per trovare un accordo con i dirigenti del progetto Big-Dig, Bechtel/Parsons Brinckerhoff, offrendo circa 300 milioni di dollari per porre fine alle indagini al più presto, e così coprire le proprie responsabilità nel crollo del tunnel che ha causato la morte di diverse decine di persone. La società Parsons Brinckerhoff, non a caso, il tassello che unisce la Bechtel all'inchiesta di corruzione ora in corso presso la Procura albanese sulla strada Durres-Kukes-Morine, in quanto viene citata spesso per i suoi legami con il gruppo Ecorys, società consulente presso il Ministero dei Lavori Pubblici e del Trasporto. Secondo la Procura la Parsons Brinckerhoff, rappresenta la prova del conflitto d`interesse tra la Bechtel e la Ecorys Group durante le negoziazioni delle gare d'appalto. Risulta infatti che la società Parsons Brinckerhoff abbia collaborato per un lungo periodo con la Bechtel Inc. per l'esecuzione di opere pubbliche nella città di Boston, e allo stesso tempo prestava anche consulenza presso il Ministero dei Lavori Pubblici e del Trasporto, per la selezione dei candidati alle opere pubbliche e all'esecuzione dei contratti, mantenendo degli stretti rapporti con la Ecorys Group. Quest'ultima si è trovata, in uno stato di evidente conflitto d`interesse , durante le procedure di selezione e negoziazione della societa` che doveva costruire la strada Rreshen-Kalimash, come dichiarato all'interno del dossier d`accusa albanese. Quello albanese rappresenta così il secondo caso in cui Bechtel e Parson Brinckerhoff vengono menzionati come coinvolti in affari sospetti. Dietro infatti all'esecuzione di contratti per la costruzione di grandi opere pubbliche possono spesso nascondersi attività di riciclaggio e di occultamento di fondi, ai danni degli Stati che divengono così delle vere e proprie terre di colonizzazione.

Molti sono dunque i fantasmi che si nascondono dietro l`autostrada Rreshen-Kalimash, che altro non è che il segmento stradale della Durres-Kukes-Morine, la famosa "grande strada patriottica", che doveva riavvicinare l`Albania al kosovo, ma poi e diventata "la strada della corruzione patriottica governativa".

Rinascita Balcanica