Nell’occhio del ciclone la sanità pubblica, i cui crediti sono stati oggetto di una cartolarizzazione per centinaia di milioni di euro eseguita e monetizzata da Banche Internazionali. Da quello che è stato possibile leggere sui quotidiani nazionali o locali, risulterebbe che delle cartolarizzazioni dal valore di circa cento milioni di euro, siano stati monetizzate e liquidate grazie a delle autocertificazioni di comodo, che sarebbero state eseguite dallo studio legale Anello&Partners di Roma, anziché passare attraverso il vaglio e il consenso della Corte dei Conti. Ci chiediamo però come sia potuto accadere che una Banca abbia accettato di monetizzare una cartolarizzazione che è stata certificata da uno studio privato. Il punto cruciale per capire cosa sia accaduto, sta proprio nell'individuare quale banca ha fatto questo e per quale motivo. Il gioco infatti è molto semplice.
La Regione Abruzzo ha infatti deciso di cartolarizzare i suoi crediti, ossia di costituire un "fondo di investimento" che ha alla base i crediti vantati nei confronti di terzi, per poi emettere una serie di titoli o azioni, rappresentanti le quote del fondo costituito. Come si può notare, l’intero meccanismo viene costruito sul concetto di base che i crediti sono liquidi o liquidabili, tale che il rimborso del capitale prestato viene garantito proprio dal pagamento dei debiti sottostanti. In questo caso, il credito è stato certificato da un privato che ne avvalora la solvibilità, e la certificazione viene presentata presso una Banca d’Affari che accetta la cartolarizzazione pagando all’ente una percentuale del valore nominale dell’operazione. A quel punto, la Banca d’Affari, come in una vera e propria operazione di "sconto" titoli, diventa la proprietaria del credito e trasforma la cartolarizzazione in titoli denominati Bond, che verranno poi offerti ai propri investitori. Dopo molto tempo, tuttavia ci si accorge che i titoli bond sono infruttiferi, perché nel frattempo la magistratura ha scoperto la truffa. Tuttavia, chi perde i propri risparmi sono sempre i piccoli investitori, mentre le Banche e chi ha cartolarizzato guadagna sempre da quei fondi, in quanto i titoli stessi non potranno essere rintracciati, ormai dispersi in mille scatole cinesi su conti privati all’estero.
Tutte le corruzioni, tutti gli imbrogli, tutti gli intrecci hanno un solo padrone : il potere finanziario, che non sono le banche, ma chi controlla i flussi finanziari e le materie prime. Dello scandalo della Fira, e del coinvolgimento di Ottaviano del Turco e dell'ex Governatore della Regione Abruzzo di centro-destra, si sapeva fin dal 2005. Con questo non vogliamo attaccare la magistratura come istituzione, pur essendo asservita ai poteri forti, ma è sostanzialmente un attacco ad un sistema politico profondamente sbagliato che garantisce troppa libertà ai magistrati. Purtroppo - e si intenda che non vogliamo cadere in vecchi luoghi comuni di propaganda - la magistratura opera al servizio di determinati centri di interesse, mercificando la giustizia con laute parcelle, e rispondendo all’ordine ben preciso di creare un'altra tangentopoli. Sono state queste le parole del caro Di Pietro, che non ha perso occasione per ricominciare la sua grande campagna di criminalizzazione della politica, ben sapendo che ormai egli stesso è divenuto un importante anello del sistema.
Oggi si parla di cartolarizzazione, ieri si parlava di subprime o di bond argentini, e poi di valuta irachena piuttosto che di valuta coreana. Ottaviano del Turco è solo un piccolo tassello del sistema, e non è il solo criminale: dopo di lui ne arriverà un altro, e un altro ancora che si presterà al gioco di potere, e il processo di corruzione continuerà imperterrito. Sono anni che ormai assistiamo a grandi scandali, e tutto si trasforma sempre in un grande scoop televisivo e poche indagini, per poi scomparire. I tribunali e i pubblici ministeri dovrebbero fare le loro indagini fino in fondo, attivando rogatorie internazionali e indagini incrociate. In questo caso, infatti, il più grande colpevole è proprio la banca che ha accettato la monetizzazione della cartolarizzazione certificata da uno studio privato, senza passare attraverso i canali istituzionali. Mentre dunque crolla il sistema sanitario pubblico, il sistema finanziario internazionale resta in piedi, perché completamente corrotto e sotto il controllo dei grandi poteri.