Motore di ricerca

24 luglio 2008

Giorno della memoria per i “soldati di pace” ?


Il Deputato Filippo Ascierto (nella foto) ha presentato, lo scorso aprile, una proposta di legge per l'istituzione del Giorno della Memoria dei militari italiani caduti per la pace. C'è tuttavia da chiedersi se sarà la commemorazione dei cosiddetti "soldati di pace" che invadono Stati per il controllo dei pozzi petroliferi, o quelli morti per il "fuoco amico", delle bombe all'uranio "made in Usa".

In pieno periodo di guerra, una proposta di legge come quella del Deputato Filippo Ascierto per l’istituzione del Giorno della Memoria dei militari italiani caduti per la pace è una vera provocazione. Si riferisce forse ai soldati che ancora oggi muoiono, a causa delle radiazioni delle esplosioni delle bombe all’uranio impoverito, dopo aver avuto dei minimi risarcimenti per le spese mediche. Null’altro è stato concesso dallo Stato italiano, affermando che le bombe all’uranio non sono state costruite da aziende italiane bensì da quelle statunitensi che non hanno provveduto ad informare le forze militari italiane. Questi sono definiti i martiri della pace, mentre le popolazioni inermi bombardate sono le vittime della democrazia, e coloro che resistono contro le invasioni sono gli strumenti del terrorismo. Ogni conflitto armato non viene mai chiamato con il suo vero nome, quello della guerra, dell’ingiusta, violenta e sanguinosa guerra. I nostri soldati non sono altro che mercenari, gruppi finanziari che mirano ad impadronirsi di pozzi di petrolio da rivendere alle holding, niente di più e niente di meno.

Non esiste la pace se viviamo in una società del debito, sorretta dai meccanismi dell’alfa finanza e dai mutui bancari, se le nostre piccole e medie imprese sono fuggite, se i nostri imprenditori sono costretti a vivere nell'illegalità o negli artigli della criminalità. I drammi della nostra società civile si sono susseguiti ad una velocità impressionante, e quelli che prima non riuscivano a pagare le loro bollette, oggi riciclano denaro nei Paesi dell’Est per sopravvivere. Non dovremmo dunque commemorare i soldati di pace, ma i civili inermi, derubati, ingannati e uccisi, le vittime della guerra quotidiana, dell’usura persistente che non ci fa vivere. In nome del terrorismo sono state promulgate leggi per derubare gli altri Stati o i propri cittadini, sono stati bombardati interi Stati e distrutto nazioni. Per coprire i loro crimini è stato creato il Tribunale dell’Aja che ha incriminato le vittime e difeso i carnefici, raccolto prove e costruito la disinformazione al servizio delle potenti lobbies europee statunitensi. Da parte loro, gli Stati aggressori hanno eletto i loro martiri e salutato come valorosi civili chi è morto per la democrazia oppure per la lotta al terrorismo. "[…]Il dolore e la memoria per delitti così barbari deve essere per loro eredità imperitura e stimolo di responsabilità e di profonda riflessione, ricordando che il terrorismo, anche quello che si sviluppa fuori dai confini dell'Italia, rappresenta una minaccia per tutti, che deve essere affrontata con rigidità e fermezza[…]". Così recita la proposta di legge del Deputato Ascierto che invece non si rende conto che il vero atto barbaro è far credere alle famiglie che quella gente lottava per una patria, mentre in realtà moriva per le Banche.

È veramente umiliante sapere che si è morti per un fuoco amico, ed altrettanto tragico vendere armi e mine anti-uomo, la vera punta di diamante del made in Italy. Leggendo questa ridicola proposta di legge, ci sentiamo comunque in dovere di dire che il terrorismo è il sistema in cui viviamo, e bisognerebbe essere sinceri con se stessi e ammettere ciò che veramente accade. Se da una parte esistono Stati canaglia, dall’altra vi sono i Paradisi Fiscali, come San Marino o il Vaticano - tanto per non andare tanto lontano - e poi la Svizzera e Lussemburgo, patria dei giuristi e delle Istituzioni europee. Ma se veramente volete creare la giornata della memoria per le vittime del terrorismo, basta andare a Bruxelles, presso le Commissioni Europee o al WTO, per sapere quali sono le catastrofi che falciano vite umane per cui vale la pena di lottare, e se dunque sia il terrorismo e la mancanza di democrazia, oppure la crisi alimentare, la speculazione su beni di prima necessità. Il caro Parlamento italiano ci dona sempre queste perle di saggezza, ma dall’alto della sua clemenza e magnanimità, sa solo parlare, perché il dolore resta ai familiari dei martiri della pace, mentre la distruzione ai popoli che ottengono la democrazia.