Perchè inviare truppe in Libano?
di Nereo Villa
Chi vede negli ebrei i colpevoli dei mali del mondo, non si accorge che in realtà siamo un po’ tutti diasporicamente ebrei.
Addossare agli ebrei la responsabilità di un sistema bancario mondiale criminale, per me significa pertanto solo criticare qualcuno fuori di me anziché me stesso, che come cittadino non ne voglio sapere di oppormi ad esso.
Da più di un secolo i colletti bianchi delle scuole di Stato, per poter insegnare e quindi mangiare, sono costretti alla succubanza di dover attribuire ogni conquista a Marx, Freud ed ad Einstein. Tale succubanza, generatrice di pensiero debole, non è però colpa degli ebrei, anche se costoro sono ebrei. Ma è il solito tradimento di certi chierici che continuano a rinnovarsi indisturbati come cultura dell'inautentico.
Ancora oggi, Gesù di Nazaret è per i professori “allineati” una figura da canzonare, anche se dopo tutto, Rut, bisnonna di David, da cui, secondo il Talmud, discende il messia, non era affatto ebrea. E la politica di Gesù, l’epicheia, per cui si dovrebbero pagare tasse solo se ritenute eque, è sostituita dalla “filosofia” del comunismo di Marx, la quale non ha fatto altro che modernizzare il concetto di “dittatura” ebraica, basata sulla legge (Vecchio Testamento). E sappiamo tutti da San Paolo che la legge, di per sé, genera solo ira e rovina (“lex enim iram operatur”, Rom. 4,15) proprio nella misura della sua rigidità.
Certamente le ricerche di Einstein portarono all’invenzione della bomba atomica, mentre a “bombardare” la nobiltà della mente umana, insistendo che la nostra intelligenza si trova solo nei nostri organi riproduttivi e nei nostri ani, ci pensò Freud.
Ciò nonostante resta per me insensato rimuovere la mia colpa di pensatore debole e attribuire i mali del mondo, scaturiti da insufficienza di pensiero, a questa o a quella etnìa, oppure a questa o a quell’appartenenza religiosa.
Noto che il massimo punto di arrivo attuale del pensiero debole è affermare che i colpevoli sono i sionisti, i neocon, i comunisti, o gli “illuminati”, non gli ebrei, oppure il contrario, dato che “tutto è relativo”.
Però dovremmo tutti farci un po’ più forti, e percepire che tutte queste etichette sono sinonimi di umanità debole, non di religione, né di complotto criminale.
Il pensiero umano attuale è debole per pigrizia mentale o per altro non so. E qui bisognerebbe fare un’analisi o un esame di coscienza per capire il perché si consente di fatto ad ogni gruppo di persone di depredare ed uccidere chiunque altro. Ciò è attuato da sempre, dal vecchio testamento fino ad oggi, perché nessuno in realtà ha voluto veramente accogliere il nuovo.
Gli ebrei non c’entrano. O meglio, c’entrano così come c’entrano i libanesi, i palestinesi, i siriani, ecc., o noi stessi. Ognuno di noi. E cosa facciamo invece? Oggi, attraverso il pensiero debole facciamo in realtà tutto purché non scoppi la pace. Ed in piena estate, destra e sinistra, tutti, Prodi, Berlusconi, Bonino, ecc., siamo improvvisamente diventati culo e camicia per inviare in 10 giorni a Bush un dispiegamento di 3500 uomini, assieme alla portaerei Garibaldi ed alla San Marco.
È sperabile che almeno sappiano perché mandano un esercito proprio come vuole l'America, che a quanto pare sembra voler combattere la sua guerra schierando uomini di altri Stati, e garantendo armamenti ad ambedue le parti in lotta. Forza di contrapposizione al terrorismo? O continuum dell’inganno ai danni degli Stati “sovrani” costretti a dipendere dai banchieri per la loro economia? Se scoppiasse la pace veramente, si saprebbe immediatamente in tutto il pianeta che Israele esige la propria “sovranità” in modo assoluto, cioè nel modo che nessun altro Stato del mondo si è finora permesso di pretendere, dato che i governatori del mondo sono sempre stati - fino a prova contraria - non i governi ma i signori capaci di creare denaro dal nulla, e di “prestarlo” ai governi.
Ma l’insegnamento reale di Israele al mondo non è forse che il denaro riparte per la stessa strada? La storia biblica nei suoi rapporti col denaro e col mondo è in tal senso avanguardia per tutti, e massimamente preziosa, per le leggi economiche che insegna.
Sempre che la storia degli ebrei, del mondo, e del denaro, insegni questa lezione: ogni uomo ha bisogno degli altri per essere salvato.
Chi vede negli ebrei i colpevoli dei mali del mondo, non si accorge che in realtà siamo un po’ tutti diasporicamente ebrei.
Addossare agli ebrei la responsabilità di un sistema bancario mondiale criminale, per me significa pertanto solo criticare qualcuno fuori di me anziché me stesso, che come cittadino non ne voglio sapere di oppormi ad esso.
Da più di un secolo i colletti bianchi delle scuole di Stato, per poter insegnare e quindi mangiare, sono costretti alla succubanza di dover attribuire ogni conquista a Marx, Freud ed ad Einstein. Tale succubanza, generatrice di pensiero debole, non è però colpa degli ebrei, anche se costoro sono ebrei. Ma è il solito tradimento di certi chierici che continuano a rinnovarsi indisturbati come cultura dell'inautentico.
Ancora oggi, Gesù di Nazaret è per i professori “allineati” una figura da canzonare, anche se dopo tutto, Rut, bisnonna di David, da cui, secondo il Talmud, discende il messia, non era affatto ebrea. E la politica di Gesù, l’epicheia, per cui si dovrebbero pagare tasse solo se ritenute eque, è sostituita dalla “filosofia” del comunismo di Marx, la quale non ha fatto altro che modernizzare il concetto di “dittatura” ebraica, basata sulla legge (Vecchio Testamento). E sappiamo tutti da San Paolo che la legge, di per sé, genera solo ira e rovina (“lex enim iram operatur”, Rom. 4,15) proprio nella misura della sua rigidità.
Certamente le ricerche di Einstein portarono all’invenzione della bomba atomica, mentre a “bombardare” la nobiltà della mente umana, insistendo che la nostra intelligenza si trova solo nei nostri organi riproduttivi e nei nostri ani, ci pensò Freud.
Ciò nonostante resta per me insensato rimuovere la mia colpa di pensatore debole e attribuire i mali del mondo, scaturiti da insufficienza di pensiero, a questa o a quella etnìa, oppure a questa o a quell’appartenenza religiosa.
Noto che il massimo punto di arrivo attuale del pensiero debole è affermare che i colpevoli sono i sionisti, i neocon, i comunisti, o gli “illuminati”, non gli ebrei, oppure il contrario, dato che “tutto è relativo”.
Però dovremmo tutti farci un po’ più forti, e percepire che tutte queste etichette sono sinonimi di umanità debole, non di religione, né di complotto criminale.
Il pensiero umano attuale è debole per pigrizia mentale o per altro non so. E qui bisognerebbe fare un’analisi o un esame di coscienza per capire il perché si consente di fatto ad ogni gruppo di persone di depredare ed uccidere chiunque altro. Ciò è attuato da sempre, dal vecchio testamento fino ad oggi, perché nessuno in realtà ha voluto veramente accogliere il nuovo.
Gli ebrei non c’entrano. O meglio, c’entrano così come c’entrano i libanesi, i palestinesi, i siriani, ecc., o noi stessi. Ognuno di noi. E cosa facciamo invece? Oggi, attraverso il pensiero debole facciamo in realtà tutto purché non scoppi la pace. Ed in piena estate, destra e sinistra, tutti, Prodi, Berlusconi, Bonino, ecc., siamo improvvisamente diventati culo e camicia per inviare in 10 giorni a Bush un dispiegamento di 3500 uomini, assieme alla portaerei Garibaldi ed alla San Marco.
È sperabile che almeno sappiano perché mandano un esercito proprio come vuole l'America, che a quanto pare sembra voler combattere la sua guerra schierando uomini di altri Stati, e garantendo armamenti ad ambedue le parti in lotta. Forza di contrapposizione al terrorismo? O continuum dell’inganno ai danni degli Stati “sovrani” costretti a dipendere dai banchieri per la loro economia? Se scoppiasse la pace veramente, si saprebbe immediatamente in tutto il pianeta che Israele esige la propria “sovranità” in modo assoluto, cioè nel modo che nessun altro Stato del mondo si è finora permesso di pretendere, dato che i governatori del mondo sono sempre stati - fino a prova contraria - non i governi ma i signori capaci di creare denaro dal nulla, e di “prestarlo” ai governi.
Ma l’insegnamento reale di Israele al mondo non è forse che il denaro riparte per la stessa strada? La storia biblica nei suoi rapporti col denaro e col mondo è in tal senso avanguardia per tutti, e massimamente preziosa, per le leggi economiche che insegna.
Sempre che la storia degli ebrei, del mondo, e del denaro, insegni questa lezione: ogni uomo ha bisogno degli altri per essere salvato.