Rinascita Balcanica intervista Domenico Leggiero (nella Foto), responsabile del comparto Difesa dell’Osservatorio Militare, incaricato al Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Responsabile Nazionale per le Forze Armate in seno al Comitato Permanente sulla tutela dei diritti dei lavoratori delle Forze Armate e di Polizia. Collaboratore e ricercatore da lungo tempo negli studi degli effetti dell'uranio impoverito sul corpo militare esposto a contaminazione, Domenico Leggiero lancia la proposta di trasferire le ricerche effettuate in questi anni sulla situazione della popolazione civile dei Balcani. "Un confronto diretto tra chi ha studiato il problema, e le parti in causa: lo Stato Italiano, il Governo della Repubblica Srpska ed i rappresentanti Americani sul territorio" , sarebbe "non solo giusto ma anche politicamente corretto" - dichiara Domenico Leggiero.
Perché è stato riconosciuto un risarcimento danni per i militari italiani e non per la popolazione civile colpita dai bombardamenti?
Perchè i militari italiani dovranno essere risarciti dall'Italia in quanto vertici militari e governo dell'epoca avevano ignorato l'effetto delle munizioni all'uranio impoverito. I civili dovrebbero essere risarciti da chi effettivamente ha utilizzato l'armamento all'uranio impoverito sulla popolazione civile: Gli Stati uniti d'America. Ad ogni modo, gli Stati che hanno prodotto e utilizzato tali armi non si vogliono assumere le responsabilità perchè si tratta di una strage i cui autori sono, a pari merito, i Governi degli stati partecipanti alle missioni ed i vertici militari. Se venisse riconosciuto un risarcimento vorrebbe dire che vi è una colpa e, le colpe, non possono essere degli Stati che si definiscono "democratici". Non ultima anche una più venale riflessione: a quanto ammonterebbe il danno da risarcire e, soprattutto, nel momento in cui si riconosce un risarcimento ai popoli dei Balcani, per quale motivo non si dovrebbe risarcire anche l'Iraq e l'Afghanistan? credo proprio che il "risarcimento", per questi stati, rappresenti l'antitesi della guerra "di pace" che hanno fatto in vari teatri internazionali.
Lei considera una condizione inaccettabile "risarcire la popolazione civile dei Balcani per un danno ambientale che l'Italia non ha commesso", essendo le bombe all'uranio impoverito di produzione statunitense. Perché ritiene inaccettabile condannare l'Italia per il bombardamento dei Balcani?
L'Italia non è condannabile per le bombe per il semplice fatto che non ha utilizzato quel tipo d'armamento che neanche produce. Però ne conosce gli effetti e avrebbe dovuto informare i propri militari del rischio che correvano, cosa che non ha fatto. Pertanto, deve assumersi le responsabilità e risarcire tutti i propri "dipendenti" lasciati senza misure di prevenzione. Gli effetti delle bombe all'uranio, seppur conosciute dagli Stati Maggiori erano ignorate dai politici e dal Governo, la consapevolezza della pericolosità delle armi all'uranio è stata nascosta dai militari italiani. In Italia però, gli alti gradi militari, non hanno mai pagato per le loro malefatte.
Quali sono secondo lei le Istituzioni e le entità direttamente responsabili dei danni dell'Uranio impoverito?
Primi tra tutti i Paesi i cui eserciti hanno utilizzato armi all'uranio impoverito anche se, questa sostanza, era già stata messa al bando da una risoluzione ONU del 1989 proposta proprio dagli Stati Uniti d'America. La NATO è, a mio parere, direttamente responsabile, l'ONU, d'altro canto, dovrebbe essere il garante universale di eventuali soprusi tra Stati membri. Per questo motivo, le denunce degli stati colpiti dovrebbero essere fatte alla NATO e la richiesta di giustizia all'ONU. Quest'ultima dovrebbe approvare una risoluzione che impegna gli Stati che hanno utilizzato le armi all'uranio a risarcire ed agli stati membri dell'alleanza una eventuale quantificazione del danno ambientale e successiva bonifica
Molte organizzazioni hanno condotto studi e ricerche sui danni dell'uranio provocati sul corpo militare, come l'Osservatorio Militare. Che lei sappia, tali ricerche sono state effettuate anche tra la popolazione civile dei Balcani bombardata?
Avevamo chiesto permessi per portare avanti un progetto organico in tal senso ma non ci è stato permesso dall'Italia, potremmo portare la nostra esperienza nei Balcani se solo uno degli Stati interessati da mandato per affrontare e studiare il problema sui civili con gli stessi criteri adottati per i militari.
Perché in questi anni non è stato portato all'attenzione degli Organismi Internazionali il problema dell'Uranio impoverito nei Balcani?Vi sono stati degli ostacoli? E se sì, quali?
L'utilizzo di uranio impoverito nella costruzione di armi, consente alle centrali atomiche di smaltire l'uranio derivante dalla lavorazione per la produzione di energia in prodotto economico attivo mentre invece, se si dovesse smaltire come rifiuto e scoria nucleare avrebbe un costo altissimo: ciò che dovrebbe essere un alto costo di produzione viene trasformato in grande reddito produttivo. Dietro la fabbricazione delle armi all'uranio vi è la necessità di smaltire grandi quantità di uranio impoverito prodotto dalle centrali nucleari (per ogni chilogrammo di uranio arricchito per la produzione di energia, 995 grammi diventeranno uranio impoverito da smaltire come rifiuto nucleare.
Come molti sanno, le Nazioni Unite hanno emesso una risoluzione che definisce le armi all'uranio impoverito pericolose e dannose. Crede che l'Onu andrà fino in fondo a tale questione?
L'ONU potrà anche farlo ma, fino ad ora, non mi risulta che gli Stati Uniti si siano mai adeguati ad una risoluzione dell'ONU riguardante l'utilizzo di armamenti non convenzionali.
Secondo lei, in questi anni l'opinione pubblica è stata informata in maniera adeguata o i media hanno fatto molta disinformazione?
L'opinione pubblica conosce il problema solo in parte ed i media (normalmente controllati dai governi, parlano del problema in modo distorto e strumentale.
Oggi conduciamo la battaglia contro l'uranio impoverito, mentre le popolazioni dell'Iraq e della Palestina vengono bombardate con armi "non convenzionali". Gli Stati continuano a non imparare dai loro errori e le Nazioni Unite restano inerti. Crede che sia giusto ipotizzare l'esistenza di un "crimine invisibile" che gioca proprio sui lunghi tempi e sulla difficoltà di condurre dei processi contro tali armi?
E' certamente un crimine quello che abbiamo documentato e provato sull'utilizzo di uranio impoverito. L'Iraq e l'Afghanistan stanno subendo danni certamente superiori a quelli causati in Europa (la reazione poteva essere incontrollabile). Non credo che gli Stati continuano a non imparare dai propri errori, credo invece che gli Stati non vogliono vedere ciò che non conviene vedere per i grandi interessi economici che la cosa comporta.
Secondo lei queste campagne contro l'uranio impoverito, possono essere utilizzate dalle società di armamenti per rendere illegali le vecchie armi e introdurne altre, con nuovi investimenti da parte dei governi?
No, Le armi all'uranio impoverito vengono prodotte per smaltire uranio derivante da lavorazione nucleare, in questo caso, le fabbriche si adeguano all'offerta del mercato. L'uranio impoverito si trova anche a costo zero mentre gli altri elementi per la costruzione di armi hanno dei costi particolarmente elevati.
Ritiene che sarebbe utile organizzare una Conferenza nella Republika Srpska per avere un confronto diretto con le Istituzioni locali e la popolazione?
Non solo sarebbe giusto ma politicamente corretto, ritengo anche importante un confronto proprio tra chi ha studiato il problema, e le parti in causa: lo Stato Italiano, il Governo della Repubblica Srpska ed i rappresentanti Americani sul territorio.
Crede che sia possibile organizzare delle operazioni congiunte, tra corpi militari e popolazione civile, per avere il riconoscimento dei danni?
Sono le folle che muovono i Governi, la giustizia il mondo. Credo che un'azione del genere non solo sia necessaria ma indispensabile per capire, conoscere e crescere nel rispetto dei diritti umani e dell'ambiente in cui viviamo.
Possiamo affermare, infine, che queste le armi all'uranio impoverito sono un crimine come l'umanità?
Non solo lo affermiamo ma lo dimostriamo in modo chiaro ed inequivocabile.
Rinascita Balcanica