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17 gennaio 2008

Derubata la Banca Centrale d'Albania

"Non abbiamo alcun potere sull'oro sequestrato durante il regime comunista, l'ultima parola spetta al governo". La Banca d'Albania, con queste parole, si esprime sugli obblighi nei confronti dei cittadini albanesi che sono stati espropriati delle loro ricchezze durante il regime, motivando tale decisione sulla base della sua costituzione, ex novo, a partire dal 1992. Spetta ora al governo albanese esprimersi su tale questione e prendere una decisione in merito alla distribuzione dell'oro confiscato.


Con la costituzione del sistema democratico in Albania, nel 1992, la Banca d`Albania - oltre a cambiare il suo nome, da Banca dello Stato Albanese a Banca d`Albania - ha cambiato soprattutto i suoi obblighi, perché, a partire da quest`anno, la banca inizia la sua "esistenza" ex novo. Fonti ufficiali dell`Autorità Centrale Finanziaria confermano dunque che "la Banca d`Albania non ha ereditato nessun debito arretrato dello Stato albanese o della stessa banca, e ciò implica che non riconosce alcuna pretesa delle parti sulla proprietà dell'oro, di cui essa dispone presso il Tesoro dello Stato". La legge del 1992, che regolamenta il funzionamento della Banca Centrale, ha riconosciuto alla Banca d'Albania la possibilità di comprare e vendere oro, altri metalli preziosi, per conto suo e per conto di terzi. Possiede tuttavia l'oro, assieme alla relativa documentazione e ha il potere di custodia su di esso come parte del Tesoro dello Stato, senza tuttavia avere alcun obbligo di restituzione nei confronti dei suoi precedenti possessori, non avendo potere sulla destinazione del tesoro. Ogni tipo di intervento sulla redistribuzione dell'oro potrà avvenire solo attraverso legge speciale.

Tali misure sono state stabilite non solo dalla legge del 1992, ma anche dalla Costituzione dell'Albania, all'interno della quale veniva specificato che "dopo due o tre anni dall'entrata in vigore della Costituzione, occorreva approvare la legge per la Restituzione delle proprietà mobili e dell' oro". Tuttavia, la legge per la regolamentazione della restituzione dell'oro è stata approvata nel 2004 - ben 6 anni dopo rispetto alla prescrizione della Costituzione - e delega il Parlamento ad emanare una legge speciale per eseguire di fatto la redistribuzione delle ricchezze, anche se la Costituzione, al suo interno, già riconosce di fatto la proprietà e gli obblighi che lo Stato ha nei confronti dei cittadini. Così sono trascorsi 9 anni, e non sono stati restituiti né l'oro, né il compenso finanziario dei beni mobili confiscati durante il comunismo in base alla legge sul tassazione straordinaria. Si stima che la riserva valutaria della Banca d`Albania è di circa 2 miliardi di dollari, all'infuori della quantità d'oro, di cui non si conosce l'ammontare preciso, visto che viene considerato come un importante segreto bancario.

Aspettando dunque che sia il governo ad prendere un`iniziativa sulle procedure di restituzione, la Banca d'Albania agirà solo in applicazione di un decreto approvato dal Parlamento albanese.
Il vuoto legislativo sta creando dissensi e inquietudini tra i cittadini albanesi, che chiedono delle spiegazioni al Parlamento albanese, e allo stesso tempo alla Banca d`Albania di rispettare la Costituzione, e dunque restituire l` oro. L'Associazione “Proprietà con giustizia”, che ha promosso l'iniziativa per ottenere la restituzione del metallo prezioso alle famiglie a cui esso appartiene, dichiara attraverso il suo Presidente Agim Toro, che "la banca non deve aspettare il decreto parlamentare per agire, ma deve distribuire l`oro alle famiglie".
Allo stesso modo si è espresso il Segretario Generale dell'Associazione degli ex-proprietari, affermando che “non si riesce a capire perchè il Governatore della Banca d`Albania non restituisce l`oro, quando è la stessa Costituzione che lo prevede", infatti - continua il Segretario Generale - esistono l'inventario e i processi verbali dei sequestri, tutto è rimasto intatto, per cui non c`è alcuna ragione per cui questa ricchezza non venga restituita ai legittimi proprietari”. Il Governatore della Banca d'Albania Ardian Fullani replica affermando che occorrerà aspettare l`approvazione della legge da parte del Parlamento, e che "il ruolo della Banca Centrale resta quello della custodia del tesoro e non della sua alienazione" .

Sorge a questo punto il dubbio se la Banca d`Albania possieda ancora oro a sufficienza per risarcire gli ex-proprietari. Non vi è la certezza che la Banca d'Albania disponga di quest'oro e che non sia stato utilizzato durante questi anni, né quale sia la quota di legittima proprietà del Tesoro. Le stime delle Associazioni parlano di 273 tonnellate d'oro confiscato, che, valutato all'attuale quotazione dell'oro ammonterebbe a circa 8,7 miliardi di dollari. In ogni caso, una tale quantità d'oro, non può essersi dissolta senza lasciare dietro di sé qualche traccia, in quanto, qualora sia stata immessa nel circuito bancario al fine di creare capitale anche 100 volte superiore, è stato senz'altro tracciato. Il Parlamento albanese, non a caso, ha deciso di porre il segreto bancario sulla questione dell'oro, e rinvia all'infinito una decisione che spetta di diritto al popolo albanese, in base alla lettera costituzionale. E così, una ricchezza che appartiene agli albanesi da oltre 60 anni, sembra essere misteriosamente scomparsa dopo la caduta del regime comunista e l'Istituzione della Repubblica, e la creazione di una nuova entità come Banca Centrale, che eredita il patrimonio e le competenze, ma non i debiti e le obbligazioni nei confronti dei cittadini. È chiaro dunque il tentativo di nascondere uno dei capitoli più bui della storia dell'Albania, che ha pesantemente influito anche sull'attuale situazione del Paese, in balia dell'influenza dell'entità economiche internazionali, come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Un mistero così importante, da tenere nascosto a tutti i costi, come la morte di un Colonnello del Sismi, che decise di suicidarsi di ritorno dall'Albania...