Da un'inchiesta del portale della Regione Lazio dedicato ai consumatori, viene rilevata la triste situazione del mercato bancario italiano, che smentisce le proiezioni del Governo e della Banca d'Italia. Il rapporto stilato conferma come le Banche italiane continuino ad abusare del loro potere contrattuale, a discapito di imprese e famiglie sempre più in difficoltà e patologicamente dipendenti dal debito. Le leggi come sempre vengono eluse, raggirate, mentre si attende che nuovi contratti e forme di indebitamento sorgano dalle ceneri dei vecchi sistemi "criminalizzati".
Il Portale consumatore analizza infatti le forme di trasferimento dei contratti bancari stipulati, smentendo così il rispetto della legge Bersani, e della stessa finanziaria 2008, che escludono la pattuizione di commissioni od oneri a carico del cliente. Tra i casi esaminati, vi rientra la surroga, e dunque il trasferimento di un contratto bancario presso un'altra banca che entra così nei diritti del primo creditore. Stando ai dati rilevati, continuano a rimanere molto alti i costi notarili e le commissioni applicate per la sottoscrizione del nuovo mutuo presso un'altra banca in via automatica, tale che, quella eventuale differenza nei tassi di interesse viene del tutto compensata dai maggiori costi.
Allo stesso modo, viene esaminata la rinegoziazione dei mutui, che permette di modificare il tasso e la durata del prestito per ridurre l'ammontare della rata. Un'operazione che la Banca effettua in maniera gratuita, proprio perché l'effetto di riduzione della rata resta nel "breve periodo", ma rischia di aumentare il peso dei tassi di interesse cumulati nel tempo. Per tale motivo, tali "opzioni" per alleggerire il carico di spese delle famiglie, sono quelle più pericolose, perché rischiano di simulare di fatto un "mutuo perpetuo", proprio a causa delle continue rinegoziazioni a cui i cittadini sono costretti, non riuscendo spesso a sostenere i costi bancari. Infine, viene in qualche modo preferito, "come male minore", il regime della sostituzione del mutuo, che permette di trasferire il prestito presso una nuova banca e modificare, la durata, il tipo di tasso, e l’importo del finanziamento, con la possibilità di riunire più finanziamenti in un'unica rata. Restano tuttavia i costi e gli oneri notarili per estinguere il vecchio mutuo e negoziarlo nel nuovo Istituto di credito, e ciononostante resta l'opzione più utilizzata dai clienti della banca, nell'impossibilità di poter effettuare la surroga ad un costo adeguato.
Occorre tuttavia sottolineare come i regimi di "migrazione" dei mutui da una banca all'altra siano le nuove forme di marketing promozionale delle Banche, che sfruttano le regole della concorrenza per ampliare e diversificare i propri contratti bancari. Infatti è stato chiarito che dal regime semplificato dell'iter della surroga nasceranno molti prodotti dedicati, come l'"opzione posticipo rata", il "mutuo Orizzonte" - per chi vuole vendere la propria casa e acquistarne un'altra - , i mutui per le aste immobiliari, con la condizione sospensiva della vincita della gara, i mutui perpetui che possono ricadere sulle generazioni future. Lo scenario dinanzi a noi è così vario, studiato per stupire e per soddisfare ogni piccole, e inesistente, bisogno dei clienti.
In ogni caso, osserviamo che la decisione di trasferire il mutuo viene indotta da campagne pubblicitarie non del tutto trasparenti, che disinformano e manipolano i cittadini, che non hanno a disposizione tutti i mezzi per definire la convenienza o meno nel tempo del trasferimento. Non dimentichiamo, inoltre che, data l'alta concentrazione della rete bancaria nelle mani di pochi, esiste una grande standardizzazione delle condizioni contrattuali e la differenza nei costi è solo apparente: il sistema bancario può essere considerato come un grande supermercato, in cui le offerte e i "3X2" sono del tutto previsti e studiati in maniera di compensarsi a vicenda. Nei fatti, non esiste una concorrenza o una differenza tale da giustificare il trasferimento del mutuo da una banca all'altra, ma una finzione creata a tavolino dai gruppi bancari che decidono di sottoscrivere dei cartelli.
Per rispondere ad una tale sensazione di impotenza, intervengono le Associazioni di Consumatori e le norme di liberalizzazione del Governo, che non fanno altro che creare delle norme "sintetiche" per contenere i costi del mutuo, che nei fatti si rivelano inefficienti e inutili. Ancora oggi, a distanza di anni, non esiste una vera salvaguardia da parte dello Stato sul sistema bancario, sul diritto alla casa, sulla sostenibilità delle spese bancarie, che si cumulano sempre più in maniera esponenziale tra carte di credito e finanziamenti.
Le finanziarie occasionali e i prestiti al consumo di moltiplicano sempre di più, spesso appartengono allo stesso Gruppo Bancario che decide di differenziare le condizioni contrattuali come semplice tecnica pubblicitaria.
Questa è dunque la grande vittoria delle Banche, dopo la crisi dei subprime, dopo lo scandalo della crisi del credito, e il rischio insolvenza del sistema bancario. Le Banche cambiano, decidono di rilanciare la propria immagine, e lo fanno pattuendo a tavolino con Associazioni di consumatori e Governi i muovi "prodotti" che, con grande flessibilità, possono adattarsi alle tasche degli italiani.
Questa è dunque la grande vittoria delle Banche, dopo la crisi dei subprime, dopo lo scandalo della crisi del credito, e il rischio insolvenza del sistema bancario. Le Banche cambiano, decidono di rilanciare la propria immagine, e lo fanno pattuendo a tavolino con Associazioni di consumatori e Governi i muovi "prodotti" che, con grande flessibilità, possono adattarsi alle tasche degli italiani.