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13 ottobre 2008

La pulizia etnica del Kosovo premiata con un Nobel


Martti Ahtisaari è stato premiato con il Nobel per la Pace per le sue attività di mediatore nel cosiddetto Kosovo “multi-etnico”. Così, con un paradosso assurdo, mentre i media di tutto il mondo non hanno riconosciuto la vittoria della Serbia all’interno dell’Assemblea Generale dell’ONU contro la sceneggiata dell’indipendenza del Kosovo ma soprattutto contro gli Stati Uniti - sostenuti solo da un manipolo di piccoli Paesi - viene conferito un Premio Nobel per la pace a Martti Ahtisaari, già sfiduciato dalla maggioranza in sede Onu.

Il Premio Nobel per la pace a Martti Athisaari lascia senza parole l’intera opinione pubblica internazionale, visto che la sua lunga carriera è stata macchiata dal sangue delle guerre, e non certo della pace. Padre del piano di secessione del Kosovo, è stato molto di più che un semplice mediatore delle Nazioni Unite, perché sotto il suo coordinamento - nonché sotto la supervisione delle missioni Unmik e Kfor - è stato compiuto una vera pulizia etnica contro la popolazione serba del Kosovo. Dei crimini eseguiti nonostante la presenza della Nato e dell’Onu, che sono stati riconosciuti e comprovati, come lo stesso servizio a cura del giornalista della Rai, Riccardo Iacona, dopo che per anni sono stati occultati da migliaia di giornalisti provenienti da tutto il mondo ( si vedia Il Kosovo nove anni dopo: intervista a Riccardo Iacona ). D’altronde, la violenza delle bande criminali contro gli albanesi e i non albanesi continuano tutt’oggi, nella completa incapacità delle forze militari presenti di arginare la criminalità organizzata e il contrabbando, e ancora ci si illude che il cosiddetto Stato del Kosovo possa divenire "sovrano" e autonomo.

Ad ogni modo, se è stato il Kosovo l’origine del "merito" di un così alto riconoscimento per Ahtisaari, possiamo facilmente capire quali sono gli ideali e i principi su cui si regge questa Comunità Internazionale, signora della guerra e della distruzione. Non dimentichiamo inoltre chi è Martti Ahtisaari. Ex Presidente della Finlandia, ha curato la riconciliazione e l'accordo di pace raggiunto nel 2005, tra il governo indonesiano e i separatisti della provincia di Aceh, che mise fine a 30 anni di guerra, e ha assistito al processo di indipendenza della Namibia. Incarichi certamente importanti, ma che non gli hanno portato particolari riconoscimenti prima del Kosovo, per il quale ha elaborato un piano di autonomia fittizia, del tutto accentrato sulla gerenza di un’entità esterna sovranazionale. Alcuni mesi prima della dichiarazione di indipendenza del Kosovo, e precisamente nell’agosto del 2007, Martti Ahtisaari viene sostituito dal diplomatico tedesco Wolfgang Ischinger , che diviene il nuovo portavoce dell'Ue all'interno delle trattative tra la Serbia e il Kosovo.

Stranamente la decisione di nominare il diplomatico tedesco giunge dopo la pubblicazione del grave dossier che denuncia la corruzione di Martti Ahtisaari, prodotto dalla intelligence tedesca BND, inviato poi al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon e rimasto nascosto all'opinione pubblica e ai media, tuttavia riportato dal quotidiano di Banja Luka "Fokus". Pare che, secondo il rapporto dei servizi segreti tedeschi, Martti Ahtisaari abbia ricevuto una somma di denaro, parte consegnata in contanti all'interno di valigette diplomatiche, e parte, circa 2 milioni di euro, sul suo conto personale. Sempre secondo tali fonti, la somma proveniva da una banca svizzera di Basilea con numero di conto corrente 239700-93457-00097, protetto con il codice X552-KOLER, appartenente a Exhet Boria. La stessa somma di denaro venne poi trasferita in una banca svizzera della città di Visalia verso il conto n° 3459346699004533, codice VO-LANND, in una banca di Cipro. Gli agenti della BND hanno inoltre riportato che il 12 febbraio di quest'anno, alle 6:23 un suv nero targato PR-443-22CD, e appartenente al governo kosovaro, si è fermata dinanzi all'edificio dove si stava recando Martti Ahtisaari. Dalla jeep sono scesi due uomini che portavano con sé due valigette diplomatiche destinate ad Ahtisaari. La stessa sequenza di eventi si ripete dodici giorni più tardi, verso le 5:44 quando giunge una mercedes nera, non targata, che va ad incontrarsi con le due guardie del corpo di Martti Ahtisaari consegnando altre due valigie, contenenti anch'esse diversi milioni di euro.
I servizi tedeschi hanno poi precisato che tutte le quattro valigie , contrassegnate da cartellini diplomatici onde evitare i controlli in Finlandia, sono state inviate all'indirizzo di residenza di Martti Ahtisaari. Al sospetto che esse contenessero quel denaro, Ahtisaari non ha mai risposto, tuttavia, secondo l’Agenzia GIS/Defense & Foreign Affairs in Europe, che ha fatto a sua volta delle ricerche nei Balcani, ha confermato la validità delle fonti, e che il rapporto del servizio segreto tedesco esiste a tutti gli effetti. Dallo stesso rapporto dei servizi segreti, risulta il 28 febbraio alle 23.47, una macchina della Kfor della Nato ha accompagnato 2 donne a casa di Ahtisaari, e sono uscite alla 5.17.

Sono dunque questi gli uomini di pace, che stringono le mani dei criminali, colpevoli di una pulizia etnica creata ed organizzata, che davanti al traffico di droga e di armi negano o fanno finta di non vedere? Anche questo è un crimine, e ben peggiore. Non vi sono parole per descrivere quanto sta accadendo nella nostra epoca moderna, che si avvia sempre più verso il degrado e la depravazione politica. Nella storia resterà invece indelebile il gesto dello scienziato serbo Nikola Tesla che rifiutò ben 2 premi Nobel, perchè non accettava l'ipocrisia e la manipolazione che si nascondeva in un titolo simile. Oggi non esistono più personalità di tale caratura morale, certe istituzioni santificano personaggi alquanto discutibili, per continuare a dare credibilità ad un sistema in pezzi. Dopo la disfatta degli Stati Uniti, e di quei Paesi che volevano boicottare le votazioni con l'astensionismo, la richiesta della Serbia doveva essere in qualche modo sminuita, anche in vista del procedimento della Corte di Giustizia Internazionale. L'indipendenza violenta del Kosovo doveva essere legittimata su larga scala, e ci si è spinti addirittura a conferire una tale onorificenza ad un uomo che le stesse Nazioni Unite avevano allontanato. E' chiaro che è una vera manovra politica voluta dalle entità internazionali in decadenza, per asservire ancora una volta la nostra dignità umana.