Una testimonianza autorevole su questa disputa, deriva dal fisico sovietico, Abraham Joffe, un membro rispettato dell'Accademia sovietica che aveva accesso ai manoscritti originali del 1905. Joffe allora testimoniò di aver visto i documenti dello sviluppo della teoria della Relatività firmati con il nome Einstein-Marity (Maric , tradotto dal diritto svizzero come Marity ). La questione è stata a lungo discussa, in quanto la storia tramandata nega l'esistenza di questa firma attribuendo ad Einstein la totale paternità, ma il ritrovamento di alcuni documenti dimostrerebbe che lo scienziato e la prima moglie serba siano stati coautori . La denominazione Einstein-Marity, apparve, tra l’altro solo sui documenti ufficiali consultati dalle accademie, considerando che non era costume indicare i due cognomi affiancati, tranne per la donna, che usava accostare il cognome da nubile a quello del marito. Tra l'altro lo stesso certificato di morte di Mileva cita esplicitamente "Einstein-Marity" . Sulla base di tale osservazione, alcuni hanno addirittura ipotizzato che parte della teoria sia stata presentata solo dalla Maric.
A conferma di questa strana "compartecipazione" vi è anche il fatto che Albert Einstein non ha ricevuto il Premio Nobel per la Teoria della Relatività, bensì "per i suoi contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico". Come si vede, la relatività non compare esplicitamente nella motivazione, ma viene solo sottintesa, considerando che le successive teorie furono logiche deduzioni della prima. Gli aspetti più oscuri del loro rapporto non terminano qui, considerando che, all’indomani del loro divorzio per consentire poi il secondo matrimonio con Elsa, Einstein acconsentì subito al pagamento degli alimenti e di grosse somme di denaro. Somme che, secondo le stesse fonti, potrebbero essere ricondotte ai presunti compensi per delle teorie scoperte insieme. Vi è inoltre una strana contraddizione nelle parole di Einstein il quale, spesso, nella sua corrispondenza denigrava sua moglie, e le si rivolgeva sempre con indifferenza. Ben presto, infatti, dopo il successo dello scienziato cominciarono a sorgere delle profonde divisioni, da ricondurre anche ad una mancata condivisione degli scopi "militari" a cui era destinate le scoperte di Einstein. Nonostante infatti la sua campagna pacifista, fu inevitabile che la teoria della relatività e i risvolti della scoperta dell’energia nucleare, venissero strumentalizzati dalle forze che si preparavano alla seconda guerra mondiale.
Non c'è dubbio che vi è ancora molto da scoprire sulla storia della scienza moderna, che per anni è stata occultata e manipolata, al fine di tenere ben distinta la sfera scientifica e quella politica. Invece, oggi assistiamo ad un lento cambiamento dell’ordine politico di alcuni Paesi nei confronti di certe tematiche, nel tentativo di archiviare o di sdoganare determinati miti, dando sempre una versione ufficiale come termine di paragone. L’Italia, per esempio, ha dato il suo contributo citando la figura di Mileva Maric nella storia di Einstein e comincia a riproporre Nikola Tesla come scienziato unico e dimenticato sotto il peso dei potenti.
Elaborazioni.Telematiche.Libere.Economiche.Basi.Operative.Ricerca.Oltranza "Crediamo di morire per la patria, ma moriamo per le Banche!"
Motore di ricerca
30 ottobre 2008
La Teoria della Relatività e Mileva Maric
Dopo anni di silenzio accademico, torna a far parlare di sé Albert Einstein con la sua controversa figura, declinata tra letteratura ufficiale e biografie ufficiose, grazie alla fiction della Rai "Einstein". Una realizzazione che cerca di far trasparire nella sua trama, con sprazzi di storicità e romanzo, l’aspetto più nascosto della vita dello scienziato, e di mettere così in risalto la figura di Mileva Maric, prima moglie di Albert Einstein.
Forse non c’è nulla di più affascinante e misterioso della vita di uno scienziato. Nelle pieghe della sua umana visione si nascondono personaggi e sfumature che danno, anche alle stesse teorie scientifiche, una chiave di lettura completamente diversa. E così, dopo anni di silenzio accademico, torna a far parlare di sé Albert Einstein con la sua controversa figura, declinata tra letteratura ufficiale e biografie ufficiose, grazie alla fiction della Rai "Einstein". Una realizzazione che cerca di far trasparire nella sua trama, con sprazzi di storicità e romanzo, l’aspetto più nascosto della vita dello scienziato, e di mettere così in risalto la figura di Mileva Maric, prima moglie di Albert Einstein. Non tutte le biografie ufficiali di Einstein hanno ritenuto opportuno citarla come personaggio importante, e le sue tracce negli anni sono andate sempre più scomparendo, essendo andati persi i documenti che dimostravano il suo ruolo.
Nata da una famiglia serba e benestante che le consentì di coltivare i suoi studi scientifici sino all'università, è divenuta ben presto una mente matematica brillante, una scienziata dalla forte personalità e dalla generosa indole, che la spinse a dedicare forze e ed energie al marito Einstein e alla sua famiglia. Negli anni di università conobbe Nikola Tesla, che le presentò un suo collega, un fisico, Albert Einstein, che allora aveva intrapreso i suoi studi presso il Politecnico di Zurigo, al quale era stata ammessa anche la Maric come unica studentessa donna. Le tracce della loro storia d’amore sono racchiuse quasi esclusivamente all’interno della corrispondenza privata di Einstein, considerando che gran parte dei documenti che la coinvolgevano sono stati distrutti. Il loro amore "moderno" venne a lungo ostacolato dalla famiglia Einstein che vedevano in lei una donna troppo intelligente, indipendente, e soprattutto non ebrea. Ciononostante ha sempre difeso e sostenuto Albert, finanziandolo mentre era ancora un giovane emergente, e rinunciando alla sua stessa carriera per aiutarlo. Dal matrimonio delle menti dei due scienziati nasce così la straordinaria "Teoria della Relatività" (1905), destinata a rinnegare le leggi della fisica classica e a portare sulla scena geopolitica una nuova fonte di energia.
Secondo molti scienziati, infatti, la vastità della teoria e del modello matematico, lascia presumere che vi sia alle spalle un lavoro molto più complesso e di compartecipazione di altre persone. Anche oggi, con l'aiuto dei supercomputer, è difficile immaginare che uno scienziato possa produrre così tanto lavoro perfetto nella sua forma, su soggetti ampiamente diversi, in un solo anno. Gli scettici si sono sempre chiesti come avesse fatto Einstein a fare quel lavoro senza calcolatori, mentre continuava a lavorare a tempo pieno. In realtà la relatività e l'energia nucleare non sarebbero state scoperte senza la base intuitiva di Mileva Maric, che diede all'intera struttura teorica una sistematicità e una perfezione logica. Recenti documenti hanno portato alla luce una diretta testimonianza, secondo cui la Maric rivela ad un amico serbo: "Abbiamo terminato un importante lavoro che renderà mio marito lo scienziato più famoso del mondo". Anche in molte lettere appartenenti alla corrispondenza privata di Einstein, vengono usate spesso le espressioni come "nostro" e "noi" a proposito di tematiche scientifiche a cui lavorava, per cui non vi sono dubbi che la coppia stava lavorando insieme per qualche teoria.
Etichette:
Albert Einstein,
energia,
Mileva Maric,
nucleare,
teoria relatività,
Tesla