"Vogliamo - ha dichiarato Maroni - far sentire la voce dello Stato ai criminali, a chi pensa di usare, invece, la voce dei kalashnikov". Il decreto legge, ha proseguito il ministro, "é stato firmato da me e dal ministro della Difesa, La Russa", per rimarcare la ritrovata unità d'intenti tra i due dopo giorni di duri scontri. Il provvedimento, ha ricordato, "prevede l'impiego dei militari fino al 31 dicembre, ma il termine può essere prorogato e io ho espresso la volontà di mantenere comunque i 400 agenti delle forze dell'ordine inviati nell'area dopo la strage di Castel Volturno, fino a che non sarà stata vinta la guerra contro la camorra". "Non è, ha precisato il leghista, una reazione limitata nel tempo, ma essa perdurerà fino a quando il gruppo di fuoco sarà stato sgominato, i latitanti arrestati e la criminalità organizzata sconfitta". "Oltre a colpire chi spara, ha proseguito Maroni, contiamo anche di agire in maniera più efficace contro i patrimoni mafiosi: dobbiamo sequestrarli e metterli subito a disposizione della comunità, altrimenti si dà un segnale negativo". L'impiego dei 500 parà interesserà tre macroaree: il litorale domiziano, il triangolo ''di fuoco'' Villa Literno-Casal di Principe-Casapesenna, la cintura di Aversa.
Ci saranno 90 militari per turno che costituiranno, insieme alle forze dell'ordine, una quindicina di posti di blocco (check point) dinamici; non fissi, cioé, ma mobili. Gli uomini della Folgore faranno inoltre rastrellamenti, circonderanno edifici, lasciando poi ai colleghi delle forze dell'ordine i compiti più propriamente di polizia giudiziaria come ad esempio le perquisizioni. Nei giorni scorsi i parà hanno fatto attività di ricognizione, imparando a conoscere il territorio in cui da domani dovranno operare. Potranno contare su 118 veicoli Vm, 5 Defender, 7 camion ed un'ambulanza. Anche grazie ai militari potranno essere rafforzati i controlli di coloro che si trovano agli arresti domiciliari: 118 nel solo comune di Castelvolturno. Maroni ha anche annunciato che in sede di conversione del decreto legge sarà proposta una stretta alla concessione dei benefici a chi è accusato di reati di mafia. Un'altra "Palestina" è servita in questo spicchio d'Italia, trasformato in una sorta di laboratorio per testare nuovi, vecchi modelli di esercizio del potere. La generosa Terra di Lavoro, per anni mangiatoia, non solo elettorale, di politici e colletti bianchi, lautamente foraggiati da compari e comparielli di queste lande è divenuta una zona di guerra. Voto non olet, ma la gente di Caserta sì.
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